07 May, 2025 - 11:46

Dieci curiosità dal conclave: risse, scommesse e fumate gialle nella storia dei papi

Dieci curiosità dal conclave: risse, scommesse e fumate gialle nella storia dei papi

Il conclave è più di un'elezione: è un simbolo di continuità, un mix di fede, umanità e storia. Da Viterbo a oggi, si evolve ma resta unico. Mentre migliaia di fedeli aspettano la fumata bianca, c'è una certezza: il prossimo papa arriverà da un rito millenario, fatto di sorprese, segreti e anche qualche scazzottata.

D'altronde non potrebbe essere altrimenti: se i cardinali sono espressione del divino sulla terra, sono anche persone che hanno attraversato il corso dei secoli e affrontato pestilenze, saccheggi, guerre e dissidi politici.

Il tutto però partì da un palazzo chiuso a chiave, con il popolo che negò cibo e acqua ai prelati fino a quando non avessero eletto un altro Pontefice. Da risse epiche a scherzi mortali, ecco tutti i segreti e retroscena di un evento che mescola fede, giochi di potere e intrighi.

Le origini del conclave: fame, pioggia e una chiave

Un palazzo chiuso a chiave, cardinali costretti a pane e acqua, una folla che scommette sui papabili come se fosse un derby: non è la trama di una serie TV, ma il conclave del 1268 a Viterbo. Erano tre anni che i cardinali cercavano un candidato adatto al Soglio Pontificio, scontando veti e ripicche non soltanto dei prelati ma anche dei loro sponsor politici.

La città è esasperata e si fa portavoce anche dello smarrimento dei fedeli dell'epoca. Al colmo della rabbia e della disperazione, i cittadini viterbesi chiusero i cardinali nel Palazzo dei Papi, razionarono il cibo e scoperchiarono il tetto. Nacque così il Conclave, dal latino cum clave (cioè "chiuso a chiave").

Eletto dopo cotanto caos, Gregorio X emanò nel 1274 la bolla Ubi Periculum: clausura totale, vitto frugale (dopo otto giorni tutti i cardinali a pane e acqua) e zero influenze esterne. Sono regole che hanno resistito allo scorrere del tempo e sono arrivate a noi fino a oggi con solo qualche piccola modifica.

Curiosità da altri tempi

I conclavi sono sempre stati terreni di scontri, complotti e voci. Nel 2025, una bufala su Parolin malato ricorda le fake news che circolarono nel 2013 sullo stato di salute di Bergoglio. Nel Medioevo, i veti di re e imperatori (aboliti nel 1903) condizionavano le elezioni. E nel 1958, una teoria vede Giuseppe Siri eletto come Gregorio XVII, costretto a rinunciare.

Dal 2005, sostanze chimiche rendono il fumo inequivocabile. Curiosità? Fino a quell'anno c'era una fumata gialla per testare il comignolo, ora sostituita da sistemi elettronici. 

Il conclave più lungo? 1006 giorni a Viterbo (1268-1271). Il più breve? Giulio II, 10 ore nel 1503. Il pontificato più corto? Urbano VII, 12 giorni nel 1590: morì a causa della malaria. Poi c'è la "stanza delle lacrime", dove il papa si veste con talare in tre misure, o la cavalcata per Roma, abolita dopo che Clemente XIV, nel 1769, cadde da cavallo senza però riportare ferite.

In teoria anche un laico cattolico celibe può ascendere al Soglio Pontificio, anche se ciò non avviene dal 1522. Fra le risse cardinalizie si staglia quella del 1605, quando i cardinali pro-Spagna e pro-Francia vennero alle mani per imporre all'altro il proprio candidato: tutto si risolse dopo 21 giorni con l'elezione di Paolo V. 

Qui nessuno si fece male, ma qualcuno nel 1655 ci rimase secco: i cardinali giovani, annoiati, si travestirono da fantasmi per spaventare i più anziani: uno di questi cadde per la paura, si ammalò di polmonite e poi morì. Nel 1492 la Cappella Sistina divenne il teatro ufficiale di tutti i conclavi, ma negli anni precedenti si elessero papi a Perugia, Rieti, Avignone, Terracina e Anagni.

Il cibo in conclave poi racconta una storia di rigore e frugalità, ma con qualche "scappatella" che può accendere l'interesse delle persone, oggi come ieri. Innanzitutto il cibo assume in sé diversi simboli, perché richiama i miracoli evangelici dei pani e dei pesci e, rispetto ai banchetti rinascimentali, oggi è adattato dalle suore che cucinano per intolleranze o allergie varie.

I bicchieri sono trasparenti, in modo che non celino messaggi nascosti: un'usanza che già Bartolomeo Scappi, cuoco di Pio IV e Pio V, raccontava nel 1570. Niente torte o polli interi, per paura di avvelenamenti o "pizzini". Dopo l'elezione, i cardinali saranno liberi di girare per le osterie romane e gustarsi i piatti locali (si racconta che uno dei cardinali del conclave 2025 apprezzi particolarmente i carciofi).

Il Conclave 2025: un mondo in una stanza

Oggi 7 maggio 2025 inizia il conclave più numeroso di sempre: 133 cardinali da 64 Paesi, con 19 italiani, 18 africani e 10 americani. Pietro Parolin, Pierbattista Pizzaballa e Matteo Zuppi sono i candidati che vanno per la maggiore, ma le fake news già corrono: dal falso malore di Parolin alle teorie su un Gregorio XVII eletto in segreto.

Servono 89 voti su 133 per raggiungere il quorum. La Messa pro eligendo apre il rito, seguita dalla processione con il Veni Creator. Poi, l'extra omnes e il silenzio della Sistina. 

Oggi i social e i siti amplificano tutto e rimandano al mondo esterno bagliori di un rito che fa della segretezza e del silenzio tratti distintivi.

I tre punti salienti dell'articolo

  • Conclave 2025: 133 cardinali da 64 Paesi si riuniscono il 7 maggio nella Cappella Sistina per eleggere il 267esimo papa, con 89 voti necessari per il quorum.
  • Rito storico: nato nel 1271 a Viterbo con la bolla Ubi Periculum, mescola clausura, fumate (nere o bianche) e segreti, tra tradizione e tecnologia moderna.
  • Sfide attuali: fake news, come il falso malore di Parolin, e nomi papabili (Zuppi, Pizzaballa) animano un’elezione cruciale per una Chiesa globale.
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Pasquale Narciso
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