Negli ultimi dieci anni, la riforma delle pensioni è stata oggetto di numerosi dibattiti. Se per i lavoratori le modifiche proposte spesso non soddisfano le aspettative, il governo italiano mantiene in gran parte inalterate le regole della legge Fornero. In questo contesto, una delle novità è rappresentata dalla pensione Quota 103, che consente l'uscita dal lavoro a 62 anni di età, con 41 anni di contributi, disponibile fino al 31 dicembre 2025. Analizziamo le principali caratteristiche di questa misura.
La riforma delle pensioni ha un impatto significativo su molti lavoratori. Per alcuni, l'introduzione di nuove regole significa un allungamento dei tempi per l'accesso alla pensione, mentre per altri la situazione si complica, con l'uscita dal lavoro che potrebbe essere posticipata di diversi anni.
Il principale problema riguarda l'innalzamento dell'età pensionabile a partire dal 1° gennaio 2027. Tuttavia, sia in caso di salute che di malattia, il lavoratore ha diritto a un trattamento economico previdenziale.
In sintesi, l'INPS eroga la pensione anticipata flessibile, introdotta dalla legge di bilancio 2024 e rinnovata con quella del 2025, ai lavoratori dipendenti e autonomi che presentano domanda entro il 31 dicembre 2025. Pertanto, i lavoratori che compiono 62 anni nel 2025 e hanno maturato almeno 41 anni di contributi, di cui 35 anni di versamenti effettivi (al netto di periodi di malattia o infortunio), potranno andare in pensione anticipata.
Possono richiedere la prestazione economica previdenziale i lavoratori regolarmente iscritti all'Assicurazione Generale Obbligatoria (AGO), al Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti (FPLD), alle gestioni speciali, alle forme sostitutive ed esclusive e alla Gestione Separata.
Tuttavia, il trattamento non è previsto per il personale delle Forze Armate, delle Forze di Polizia, della Polizia Penitenziaria, del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco e della Guardia di Finanza.
Uno degli aspetti meno favorevoli della pensione anticipata Quota 103 riguarda l'applicazione del calcolo contributivo, che potrebbe comportare una riduzione della pensione. In media, la perdita potrebbe aggirarsi attorno al 17%. Per esempio, se la pensione del lavoratore ammonta a 2.000 euro lordi, la penalità sarà di circa 340 euro.
Inoltre, la pensione anticipata flessibile non è cumulabile con i redditi da lavoro, a eccezione dei redditi derivanti da attività lavorativa autonoma occasionale, con un importo massimo di 5.000 euro lordi.
Una delle caratteristiche vantaggiose del sistema pensionistico attuale è la possibilità per i lavoratori di scegliere di continuare a lavorare anche dopo aver maturato i requisiti per la pensione con Quota 103.
Posticipando la pensione, i lavoratori hanno diritto a un incentivo economico, che si traduce in un aumento della retribuzione del 9,19% - 10%. In pratica, questo significa un incremento del netto in busta paga, offrendo così un vantaggio economico immediato.
La pensione anticipata flessibile con Quota 103 è una soluzione per i lavoratori che desiderano anticipare l'età pensionabile (67 anni). Tuttavia, è importante considerare che uno degli svantaggi di questa opzione riguarda il calcolo dell'assegno pensionistico, che viene effettuato con il sistema contributivo fino ai 67 anni di età, salvo modifiche future.
Inoltre, l'importo dell'assegno è limitato a 4 volte il trattamento minimo, pari a circa 2.394,44 euro lordi al mese. Ciò implica che per poter beneficiare di una pensione anticipata con Quota 103, è necessario avere un montante contributivo abbastanza elevato, frutto di una carriera lavorativa lunga e prospera.
I lavoratori che soddisfano i requisiti per la pensione anticipata flessibile Quota 103 possono presentare la domanda direttamente tramite il portale dell'INPS, utilizzando le credenziali digitali (SPID, CIE o CNS). In alternativa, è possibile presentare la domanda o richiedere ulteriori informazioni tramite: