Nel giorno dell'Habemus Papam arriva, più o meno, l'habemus datam per le elezioni regionali in Veneto. Il voto regionale in Italia è un appuntamento atteso sia dal centrodestra che dall'opposizione e sarà un momento importante per capire se gli italiani hanno ancora fiducia nel governo Meloni. Per ora non sono ancora state rese note le date del voto, sebbene in molte delle Regioni dove ci si recherà alle urne siano già stati indicati i candidati ideali e dove mancano, sono stati fatti nomi da parte sia del centrodestra che del centrosinistra.
Oggi, 8 maggio 2025, il Consiglio di Stato ha reso noto che le prossime elezioni in Veneto si terranno nell'autunno 2025, escludendo ogni ipotesi di voto nel 2026, come paventato da alcuni esponenti leghisti nel corso di quest'anno. Adesso il centrodestra dovrà lavorare per capire se sarà possibile scegliere un candidato comune. Il Veneto è una Regione da sempre vicina al centrodestra, ma lo stallo creatosi tra le forze di governo a livello locale potrebbe mettere a rischio una vittoria data per certa.
La Lega non potrà candidare il presidente della Regione Luca Zaia per un terzo mandato. Fratelli d'Italia, forte dei consensi ricevuti durante le elezioni europee, suggerisce di candidare Luca De Carlo. Forza Italia potrebbe invece puntare su Flavio Tosi, ex sindaco di Verona.
Novità in vista delle prossime elezioni regionali, almeno per quanto riguarda il Veneto. Secondo quanto emerge dal Consiglio di Stato, il voto si terrà nell'autunno del 2025 e non nel 2026, come alcuni esponenti del centrodestra speravano. Secondo quanto dichiarato dal Consiglio di Stato, la data di svolgimento delle consultazioni elettorali degli organismi regionali dovrà sempre risultare conforme alla durata degli organi elettivi stabilita dalla legge statale.
Quando si potrebbe quindi andare a votare? I veneti potranno recarsi alle urne entro il 20 novembre, prima dei 60 giorni successivi al termine dei cinque anni di legislatura. Probabilmente si voterà non oltre il 23 novembre, come ha detto lo stesso Zaia: nessuna data quindi, ma indicazioni importanti per far decollare una delle campagne elettorali più attese.
Ci si aspettava, almeno nella Regione di centrodestra per eccellenza, una maggiore compattezza da parte della maggioranza di governo. L'occasione per ribadire unità si è trasformata però in un momento di scontro tra i tre principali partiti del centrodestra. La Lega, storicamente dominante in Veneto, ha insistito fino alla decisione della Consulta sul terzo mandato sul nome di Luca Zaia.
Il Carroccio dovrà per certo puntare su un altro candidato. Tra i nomi in pole ci sono l'attuale vicesegretario federale della Lega Alberto Stefani o il sindaco di Treviso Mario Conte. Compiono sui quotidiani anche i nomi della vicepresidente del Veneto Elisa De Berti e il capogruppo del Carroccio in Consiglio regionale Alberto Villanova.
Fratelli d'Italia, dal canto suo, porta avanti il nome del senatore Luca De Carlo. Il partito di governo ha superato la Lega nei consensi alle scorse europee e ritiene che sia giusto fare il nome per il candidato a queste regionali. Non si escludono però anche altri nomi come quello dell'europarlamentare Elena Donazzan. Forza Italia invece proporrebbe come candidato l'ex sindaco di Verona ed ex esponente di punta della Lega Flavio Tosi.
Le forze progressiste stanno valutando diversi nomi. In pole c'è il senatore del Partito Democratico Andrea Crisanti, noto per il suo impegno durante la pandemia. Non si escludono però anche altri possibili candidati: l'immunologa Antonella Viola e il segretario regionale del Pd Andrea Martella vengono presi in considerazione per la presidenza della Regione.
Nelle precedenti elezioni, il centrodestra ha sempre vinto con uno stacco imponente, ma quest'anno i partiti sembrano molto distanti sul candidato comune da presentare e questo potrebbe rendere meno scontato l'esito delle urne.