L’Assegno di inclusione non ha registrato i numeri record di adesioni che aveva invece ottenuto il Reddito di cittadinanza — e la cosa non sorprende. Il governo Meloni ha introdotto questo nuovo ammortizzatore sociale con l’obiettivo di favorire l’inclusione lavorativa delle famiglie disoccupate con minori, persone con disabilità e over 60, vincolando l’erogazione del beneficio a condizioni più stringenti, incluso un numero limitato di pagamenti. Oltre ai requisiti di residenza e cittadinanza, sono infatti previsti limiti economici precisi e l’obbligo di partecipare ai percorsi di formazione o aggiornamento per poter continuare a ricevere il sussidio.
Un risultato considerato positivo dal governo, che spesso sottolinea l’aumento degli occupati come segnale della bontà della riforma, in netto contrasto con le difficoltà riscontrate durante la stagione del Reddito di cittadinanza. La crescita del Paese viene ritenuta potenzialmente solida, ma altrettanto contenuta è la platea di chi può oggi accedere all’Assegno di inclusione. Vediamo ora quali sono le tempistiche previste per i pagamenti.
Secondo quanto riportato dall’INPS, l’Assegno di inclusione (ADI) viene erogato mensilmente ai beneficiari tramite accredito diretto sulla carta elettronica ADI.
La durata prevista è di massimo 18 mesi consecutivi, al termine dei quali il sussidio può essere rinnovato per altri 12 mesi, previa una sospensione obbligatoria di un mese. Ogni rinnovo segue sempre questo schema: 12 mesi di erogazione, 1 mese di sospensione.
Non è necessario fare complessi calcoli matematici: basta contare il numero dei pagamenti ricevuti. Se, ad esempio, hai già ricevuto 18 mensilità, il mese successivo sarà quello di sospensione, e dovrai presentare una nuova domanda per riattivare l’Assegno.
Il nodo centrale è individuare quando hai ricevuto il primo accredito, da cui iniziare il conteggio. Se l’ADI è partito in continuità con il Reddito di cittadinanza, come indicato da money.it, per molti beneficiari le 18 mensilità si concluderanno a giugno 2025.
In questo caso, si prevede uno stop dei pagamenti a luglio, e la possibilità di ripresentare la domanda ad agosto per riprendere a ricevere il sussidio da settembre, qualora si continuino a soddisfare i requisiti.
Diverso è il caso di chi ha iniziato a percepire l’ADI da febbraio 2024: il diciottesimo pagamento arriverà a luglio 2025, rendendo agosto il mese di sospensione e settembre il mese della possibile riattivazione.
Uno degli aspetti più discussi dell’Assegno di inclusione (ADI) è la sua erogazione limitata nel tempo. Il sussidio viene concesso per un massimo di 18 mesi consecutivi, al termine dei quali è prevista una sospensione di un mese, durante la quale è necessario ripresentare la domanda per poter continuare a beneficiare del sostegno.
Dopo la prima erogazione, ogni eventuale rinnovo ha una durata di 12 mesi, sempre intervallati da un mese di sospensione.
Il mese di sospensione può avere un impatto significativo, soprattutto per le famiglie che fanno pieno affidamento sul sussidio. Durante questo periodo bisogna ripetere l’intero iter: dalla presentazione della domanda, alla verifica dei requisiti, fino alla sottoscrizione del nuovo Patto di attivazione digitale (PAD).
Per verificare la propria situazione, è possibile accedere ai servizi dell’INPS tramite credenziali SPID, CIE o CNS. Nella sezione dedicata all’ADI o nel proprio Fascicolo previdenziale, sarà visibile lo stato del beneficio.
In alternativa, si può contattare il contact center INPS ai numeri 803 164 (gratuito da rete fissa) o 06 164 164 (da cellulare), oppure rivolgersi a un CAF o patronato di fiducia.
L’ADI parte con l’accettazione della pratica da parte dell’INPS, che procede con il pagamento il mese successivo alla sottoscrizione del Patto di attivazione digitale e alla presa in carico dei servizi sociali.
Il primo accredito avviene generalmente intorno al 15 del mese, mentre i successivi vengono effettuati il 27 di ogni mese. Dopo i primi 18 mesi, come previsto, il beneficio si interrompe per un mese.
Se il beneficiario continua a possedere i requisiti necessari e presenta la nuova domanda, il sussidio può essere rinnovato per ulteriori 12 mesi, seguendo sempre lo stesso schema (12 mesi + 1 mese di pausa).