L’ultimo Conclave ha attirato l’attenzione non solo dei fedeli di tutto il mondo, ma anche di una piccola comunità della provincia di Bergamo: Castel Liteggio, frazione di Cologno al Serio, dove è nata e vive Maria Maddalena Tadini, madre del cardinale Pierbattista Pizzaballa, patriarca latino di Gerusalemme e tra i principali “papabili” per il soglio pontificio. La sua figura materna, semplice e profondamente legata alle radici familiari, è diventata protagonista di queste giornate di attesa e trepidazione, offrendo un ritratto autentico di affetto, orgoglio e sollievo.
Maria Maddalena Tadini, classe 1935, è la madre di Pierbattista Pizzaballa. Nella sua casa di Castel Liteggio, circondata da figli, nipoti e parenti, ha seguito con emozione le fasi del Conclave, accogliendo giornalisti e troupe televisive con la discrezione e la schiettezza tipiche della gente bergamasca. Maria ha cresciuto tre figli insieme al marito Pietro, scomparso alcuni anni fa, e ha sempre sostenuto la vocazione precoce di Pierbattista, che già a nove anni aveva manifestato il desiderio di diventare sacerdote.
La sua casa, con il tavolo della cucina su cui nacque il futuro cardinale, è diventata il simbolo di una famiglia umile e laboriosa, dove i valori della fede e della concretezza si sono tramandati di generazione in generazione.
Durante i giorni del Conclave, l’attenzione dei media si è concentrata sulla famiglia Pizzaballa, in particolare su Maria, che ha vissuto con ansia e commozione le ore che avrebbero potuto cambiare la vita del figlio e della loro comunità. La possibilità che Pierbattista diventasse Papa era concreta, tanto che la casa è stata presidiata dalle forze dell’ordine per gestire la folla di curiosi e giornalisti.
Quando la fumata bianca ha annunciato l’elezione del nuovo Papa, Maria non ha trattenuto le lacrime, ma non erano lacrime di delusione. Al contrario, ha espresso un sincero sollievo: «Sono contenta che non sia stato eletto lui, così potrò rivederlo. Da Papa sarebbe stato difficile». La madre ha raccontato che, pur essendo orgogliosa del figlio e della sua carriera ecclesiastica, temeva che la responsabilità del papato lo avrebbe allontanato ancora di più dalla famiglia e dai suoi affetti.
Anche il fratello Fiorenzo ha espresso sentimenti simili: «Mi sento molto sollevato. Almeno riuscirò ancora a vederlo». La famiglia, pur consapevole dell’onore che avrebbe rappresentato un Papa bergamasco, ha accolto con serenità la scelta dei cardinali, preferendo la prospettiva di poter riabbracciare Pierbattista e di vederlo continuare il suo lavoro in Terra Santa, dove ha già tante responsabilità e dove è profondamente impegnato nel dialogo interreligioso e nella costruzione della pace.
Maria Tadini ha sottolineato come il figlio, già prima del Conclave, le avesse confidato di non desiderare il papato, preferendo portare a termine il suo impegno a Gerusalemme: «Non gli sarebbe piaciuto lasciare a metà il lavoro iniziato a Gerusalemme». Per la madre, la priorità è sempre stata la felicità e la serenità del figlio, più che il prestigio di un titolo.
Nonostante il sollievo, Maria non ha mai nascosto l’orgoglio per il percorso di Pierbattista. In diverse interviste ha ricordato la sua vocazione precoce, la dedizione agli studi e la profonda fede che lo accompagna sin da bambino: «Non voleva mai giocattoli o figurine di calciatori, perché lui giocava con i santini. Ogni pezzetto di legno era buono per costruire una croce». Il suo racconto è quello di una madre che ha visto il figlio crescere con una determinazione fuori dal comune, ma che non ha mai perso il legame con le origini e con la famiglia.
Maria ha anche promesso che, al ritorno a casa, preparerà per lui i suoi piatti preferiti: polenta, salame e patatine, un gesto semplice ma carico di significato, che richiama la forza dei legami familiari e della tradizione.
La storia di Maria Maddalena Tadini e della famiglia Pizzaballa è diventata, in queste settimane, un esempio di normalità e umanità anche di fronte agli eventi straordinari della Chiesa universale. La mamma del cardinale ha dimostrato che dietro ogni grande figura pubblica c’è una famiglia che sostiene, ama e, a volte, spera semplicemente di poter continuare a condividere momenti di vita quotidiana.
In conclusione, la reazione di Maria Tadini all’elezione di Papa Leone XIV è stata quella di una madre che mette al primo posto il benessere del figlio, accogliendo con gioia la possibilità di rivederlo e di continuare a sostenerlo nel suo cammino, qualunque esso sia.