Sul canone RAI gratuito per gli anziani circolano molte informazioni, ma spesso poco chiare. Per chi percepisce una pensione bassa, l’obbligo di pagare questa tassa — che arriva direttamente in bolletta o sul cedolino della pensione — può rappresentare un peso ingiusto. La buona notizia è che, la legge prevede delle esenzioni, ma non tutti ne sono a conoscenza: senza una richiesta formale, il diritto rischia di restare inespresso.
Alcune categorie di cittadini, in particolare gli over 75 con un reddito limitato, possono essere esonerate dal pagamento del canone TV. Tuttavia, l’esenzione può essere compromessa dalla presenza di altri conviventi con reddito proprio, con l’eccezione di colf e badanti.
Per accedere all’esonero od ottenere un eventuale rimborso, è necessario seguire le istruzioni dell’Agenzia delle Entrate, che ha stabilito regole precise su tempistiche, modalità di richiesta, casi di non detenzione dell’apparecchio televisivo, gestione delle utenze elettriche, cambi di situazione familiare e doppio addebito.
L’introduzione del canone RAI direttamente nella bolletta della luce, a causa dell’irrigidimento delle regole fiscali e delle difficoltà nella riscossione, ha reso più difficile evitare il pagamento per molti cittadini. Tuttavia, esistono ancora dei casi di esenzione, sebbene siano piuttosto limitati.
Gli anziani con un’età pari o superiore ai 75 anni, che percepiscono una pensione o un reddito basso (anche in caso di reddito coniugale), hanno diritto all’esonero dal canone. È importante sottolineare che, secondo la normativa, il canone TV è esentato a prescindere dal reddito o dall’età nel caso in cui il contribuente non possieda un apparecchio televisivo.
In entrambi i casi, per ottenere l’esenzione dal pagamento del canone RAI, è necessario presentare una richiesta formale all’Agenzia delle Entrate. Inoltre, anche dopo aver ricevuto l’esonero, è fondamentale comunicare tempestivamente eventuali variazioni del reddito o l’acquisto di un nuovo televisore all’AdE, al fine di evitare addebiti errati.
Dal punto di vista normativo, l’esonero dal pagamento del canone RAI è distinto in base all’età e al reddito del richiedente. I pensionati hanno diritto all’esenzione non solo se hanno raggiunto i 75 anni, ma anche in relazione al loro reddito.
È importante sottolineare che, negli ultimi anni, l’Agenzia delle Entrate non ha concesso rimborsi né esoneri ai pensionati con un reddito superiore a 8.000 euro annui. Tuttavia, il sistema attuale prevede che, anche in presenza di un reddito coniugale, non si debba superare tale soglia per ottenere l’esenzione.
Da notare che, per il calcolo del reddito, non vengono considerati i guadagni di collaboratori domestici, colf e badanti.
Per richiedere l’esonero dal canone RAI, i contribuenti devono compilare e inviare una “dichiarazione sostitutiva” all'Agenzia delle Entrate, senza alcun costo a loro carico. Il modulo può essere trasmesso tramite il portale web, posta elettronica certificata (PEC) con firma digitale, all’indirizzo cp22.canonetv@postacertificata.rai.it.
Nel caso in cui non si abbia familiarità con i servizi digitali, è possibile inviare la richiesta tramite posta raccomandata con ricevuta di ritorno, allegando copia di un documento di riconoscimento, all’indirizzo:
In alternativa, la domanda può essere presentata anche tramite intermediari abilitati, come CAF e professionisti del settore.
Per quanto riguarda i tempi, chi ha presentato la richiesta entro il 30 aprile 2025 otterrà l’esonero dal canone per il secondo semestre dell’anno in corso. Se la domanda viene inviata entro il 31 luglio, l’esenzione sarà valida per l’intero anno successivo, ovvero il 2026.
In passato, molti utenti non pagavano il canone RAI sostenendo di possedere requisiti inesistenti o per la perdita di quelli precedenti, come nel caso di una variazione reddituale.
Per evitare sanzioni da parte dell’Agenzia delle Entrate, è fondamentale comunicare tempestivamente qualsiasi cambiamento delle condizioni che giustificano l’esonero dal pagamento del canone. In tal caso, i nuovi dati devono essere inseriti nella sezione II del modello di dichiarazione sostitutiva.
Secondo quanto stabilito dall’Agenzia delle Entrate, se il pensionato vive con altri membri della famiglia e il canone è già addebitato sull'utenza residenziale, è possibile richiedere l’esonero dal pagamento e il rimborso delle somme già versate.
Per farlo, è necessario presentare la dichiarazione sostitutiva, indicando nel modulo i dati relativi al codice fiscale del contribuente che paga regolarmente il canone sulla propria bolletta della luce, insieme alla data di inizio della residenza nello stesso nucleo familiare. Questi dati andranno inseriti nel quadro B del modulo.