Papa Leone XIV piacerà di più agli elettori di destra o di sinistra? La rilevanza delle ultime elezioni papali ha rivelato che il conclave è molto più “politico” di quanto si pensi. In tanti hanno reagito con stupore alla notizia dell’elezione del cardinale Robert Francis Prevost: il primo statunitense alla guida della Chiesa cattolica nella sua storia. E in molti si sono chiesti che ruolo possa avere il nuovo Santo Padre nell’indirizzare la diplomazia vaticana in un momento così turbolento nella storia del mondo.
“Bergogliano moderato” è il termine usato per descrivere il nuovo Papa. Prevost infatti si fa portatore di principi progressisti ed è molto legato ai temi riguardanti la fede e i diritti sociali, così come presta grande attenzione al cambiamento climatico e ai danni che comporta.
Tuttavia non mancano gli aspetti conservatori. Il Papa infatti è noto per essere più restio ad accettare novità sui diritti civili: Prevost in passato ha espresso posizioni molto conservatrici sul mondo LGBT per poi allinearsi a Papa Francesco che aveva una visione più progressista rispetto ai suoi predecessori. Sebbene abbia esposto posizioni conservatrici anche sull’ordinazione delle donne, ne ha riconosciuto l’importanza nella vita ecclesiale.
Conservatore o progressista? Questo si sono chiesti milioni di fedeli dopo la morte di Papa Francesco circa il suo successore. Il Pontefice argentino si è distinto per essere uno dei papi più influenti nella storia della Chiesa cattolica proprio per la sua natura progressista e il suo interesse per il sociale.
Tratti che hanno distinto un Pontificato lungo dodici anni e che lo hanno reso diverso in un certo modo da quello di Ratzinger e Wojtyla, più conservatori. E ora Papa Prevost come si comporterà e che approccio adotterà in merito ai temi sociali?
Chi conosce il cardinale statunitense sa che si potrebbe considerare un “bergogliano moderato” per svariate ragioni e che, per molti versi, potrebbe portare avanti l’operato del suo predecessore rinnovando la Chiesa cattolica.
Il nuovo Papa è da sempre un sostenitore dell’enciclica “Laudato si’” e ha denunciato svariate volte i problemi relativi al cambiamento climatico auspicando un rapporto di reciprocità con la natura.
Quando è stato vescovo in Perù, il Santo Padre era in prima linea ad aiutare la popolazione civile durante un’inondazione nel 2023 che ha colpito la città di Chiclayo. Una scena che parla da sé e dice tanto sul nuovo Pontefice.
Grande attenzione sarà riposta nel corso del suo pontificato anche alla necessità della pace. Proprio la “pace” che dovrà essere disarmata, come del resto la Chiesa cattolica ha sempre insegnato. Si tratterà dunque di un Pontefice che lavorerà affinché la diplomazia vaticana prosegua nella direzione indicata da Francesco in un mondo dove le parole d’ordine sono “guerra” e “riarmo”.
Altro che emissario di Trump nella Santa Sede, come qualcuno ha detto poco dopo la sua nomina. Prevost è un detrattore delle politiche della Casa Bianca per il contrasto dell’immigrazione clandestina.
Lo scorso 5 febbraio, l’allora cardinale Prevost ha contestato il vicepresidente degli USA JD Vance su X dicendo che Gesù non chiede di dare una valutazione al nostro amore per gli altri.
Anche la giustizia sociale sarà al centro del Pontificato di Papa Leone XIV, che ha scelto questo nome in omaggio a Leone XIII – il Papa noto per l’enciclica Rerum Novarum, riguardante le condizioni dei lavoratori nell’era industriale. Difesa dei lavoratori e promozione dei salari saranno dunque temi fondamentali nei prossimi anni.
Ma esiste anche un lato conservatore di Prevost. Il nuovo Santo Padre è infatti parso in passato molto più restio ad accettare le coppie LGBT nella Chiesa ma negli ultimi anni si è allineato alla linea di Bergoglio e nel suo Papato si seguirà una politica che predilige l’accoglienza alla condanna. Inclusivo dunque senza però essere rivoluzionario.
Difficile vedere sotto il nuovo Pontefice un’apertura al sacerdozio delle donne, sulle quali il Santo Padre potrebbe avere una posizione decisamente più conservatrice rispetto ad altri temi. Dunque sarà un Papa “più di destra” o “di sinistra”? Prevost si presenta come un progressista moderato e più che un Papa “orientato” potrebbe essere un collante tra posizioni più moderne e altre maggiormente legate alla tradizione.