Il rischio di non raggiungere il quorum ai referendum dell'8 e 9 giugno 2025 su lavoro e cittadinanza è alto. A svelarlo è una recente rilevazione da parte di SWG per La7, pubblicata sui principali canali social dell'istituto di ricerca. Già negli scorsi giorni è stato sottolineato che poche persone erano a conoscenza del voto di inizio giugno, nonostante l'impegno per far coincidere la data con quella dei ballottaggi per le elezioni amministrative.
Secondo quanto emerge dalla ricerca di SWG, circa il 32-36% è propenso ad andare a votare almeno uno dei quesiti referendari il prossimo 8 e 9 giugno. A essere informato dell'esistenza del voto, però, è circa il 54% degli aventi diritto: un dato che non lascia ben sperare, soprattutto se si tiene conto che raggiungere il quorum in una fase in cui l'astensionismo è in crescita diventa sempre più difficile.
Negli scorsi giorni, il centrosinistra ha accusato il governo di aver promosso l'astensione dopo le parole dei principali leader dei partiti di centrodestra e del presidente del Senato, Ignazio La Russa. Resta un mese per poter ulteriormente promuovere il referendum, anche se sembra difficile a questo punto che si possa raggiungere il quorum fissato al 50% degli aventi diritto al voto +1.
Non ci sono buone notizie per il centrosinistra. Secondo quanto emerge da un sondaggio portato avanti da SWG per La7, circa il 54% sarebbe informato del fatto che l'8 e 9 giugno 2025 si andrà al voto per i referendum abrogativi su cittadinanza e lavoro, ma solo una percentuale che si aggira tra il 32% e il 36% è propensa ad andare a votare almeno uno dei quesiti.
Referendum abrogativi 2025 - dati SWG per @TgLa7 pic.twitter.com/X9dqJa5l1O
— SWG (@swg_research) May 12, 2025
Numeri molto lontani dal 50%+1 necessario per rendere valido il referendum. Quello che emerge dalla rilevazione di SWG non lascia ben sperare: a meno di un mese dal voto, il quorum sembra ancora molto lontano ed è necessario un grande sforzo e una partecipazione più alta per riuscire a raggiungerlo.
Mentre nel centrodestra è stata data disposizione all'elettorato di non recarsi alle urne, la situazione nel centrosinistra sembra frammentata. Tutti i partiti sono d'accordo sulla riduzione dei tempi di residenza per gli stranieri per ottenere la cittadinanza italiana: si parla di passare dai 10 anni previsti dalla legge a soli 5. Il quesito ha avuto dunque un grande successo nel campo largo, a differenza di quelli relativi al mondo del lavoro.
I quattro referendum contro il Jobs Act, infatti, sono mal visti dai partiti centristi. In particolare, Azione e Italia Viva hanno espresso la loro contrarietà a votare cinque sì e si esprimeranno positivamente solo sul quesito riguardante la cittadinanza. Alleanza Verdi Sinistra, Movimento Cinque Stelle e gran parte degli esponenti del Partito Democratico voteranno invece cinque sì ai quesiti.
Per raggiungere il quorum necessario a rendere valido il referendum è necessario che si rechino a votare il 50% degli aventi diritto al voto più uno: si parla di oltre 23,5 milioni di persone. I precedenti appuntamenti elettorali – le elezioni europee prima e le regionali successivamente – non sembrano lasciare tanto spazio all'immaginazione. Nemmeno l'election day, ovvero concentrare tutti gli appuntamenti elettorali in una sola data, sembra essere riuscito a convincere i più restii a recarsi alle urne.
La scelta dell'astensione nel centrodestra ha tuttavia un significato più profondo della promozione di un malcostume, come ha detto il centrosinistra. Il referendum, infatti, ha anche un aspetto più politico: in caso di passaggio potrebbe mettere in luce l'assenza di sostegno al governo Meloni per quanto riguarda le politiche sulla cittadinanza e segnerebbe dunque una spaccatura tra l'esecutivo nazionale e l'elettorato. Un mix letale se dovesse registrarsi in autunno un risultato negativo nelle sei elezioni regionali. In tal senso, l'astensione diventa uno strumento di tutela per il governo.
L'esponente di Avs, Nicola Fratoianni, ha commentato così l'atteggiamento del centrodestra:
#Fratoianni (@SI_sinistra): "La maggioranza ha paura del voto dei suoi cittadini ai #Referendum dell'8 e 9 giugno ed è una cosa vergognosa" pic.twitter.com/5NUxd3ESji
— Tag24 (@Tag24news) May 13, 2025