Eva Grimaldi, attrice e showgirl, nota per la sua lunga carriera nel mondo dello spettacolo italiano e delle fiction Mediaset, potrebbe essere indagata per falsa testimonianza e calunnia, nell'ambito del caso Ares.
L'attrice avrebbe negato, dinanzi al Pm, quanto detto in precedenza durante le indagini. Ecco i dettagli.
Eva Grimaldi rischia di essere indagata per falsa testimonianza e calunnia all'interno della questione riguardante il crac della Ares Film, casa di produzione che per anni ha sfornato titoli di grande richiamo come "L'Onore e il Rispetto" o "Il Bello delle Donne", facendo decollare le carriere di tanti attori e tenendo incollati milioni di spettatori.
Ma dietro le quinte, secondo l'accusa, si sarebbero consumate operazioni finanziarie illecite che hanno portato la società al fallimento nel febbraio 2020.
Il produttore televisivo Alberto Tarallo è il principale imputato (compagno di Teodosio Losito, suicidatosi nel 2019), accusato di bancarotta fraudolenta.
La Procura di Roma gli contesta di aver agito come amministratore di fatto della Ares, distraendo e dissipando fondi della società per oltre 41.000 euro attraverso un uso disinvolto delle carte di credito aziendali, senza alcuna giustificazione economica o utilità per l'azienda stessa.
Ma il processo si sta trasformando in un vero e proprio palcoscenico, con nomi noti che rischiano di essere invischiati in questo intrigo.
L'ultima a finire sotto i riflettori è l'attrice Eva Grimaldi. Durante un'udienza tenutasi davanti ai giudici della nona sezione del Tribunale di Roma, la sua deposizione ha preso una piega inaspettata.
Secondo il pubblico ministero Carlo Villani, la Grimaldi avrebbe sostanzialmente ritrattato, o quantomeno ridimensionato, quanto aveva dichiarato in precedenza, nel marzo 2021, durante le indagini preliminari.
L'attrice, infatti, avrebbe negato alcuni passaggi significativi del verbale della sua audizione, soprattutto quelli relativi al ruolo effettivo di Tarallo all'interno della società.
Questa discrepanza ha spinto il pm a chiedere la trasmissione degli atti alla Procura di Perugia, ipotizzando per Eva Grimaldi i reati di falsa testimonianza e calunnia.
L'aula del tribunale si è trasformata in un viavai di volti celebri, chiamati a ricostruire i meccanismi interni della Ares e i rapporti tra le figure più importanti del procedimento.
Tra i testimoni ascoltati, anche attori del calibro di Giuliana De Sio e Gabriel Garko. La De Sio ha raccontato di aver lavorato con Tarallo per circa otto fiction, precisando di interfacciarsi con lui per le questioni artistiche, ma di non sapere nulla delle questioni contrattuali, delle quali si occupava il suo agente.
Più dirette le parole di Gabriel Garko, secondo cui le decisioni produttive erano saldamente nelle mani di Tarallo. L'attore ha anche descritto un rapporto a tratti conflittuale tra Tarallo e Losito, con quest'ultimo che a volte si sentiva messo da parte e prevaricato dal compagno.
Un'altra testimonianza carica di tensione è stata quella di Rosalinda Cannavò, nota al pubblico come Adua Del Vesco. L'attrice ha chiesto e ottenuto di deporre dietro un paravento, spiegando di avere forti difficoltà nel trovarsi faccia a faccia con Tarallo.
La Cannavò ha raccontato di aver iniziato la sua carriera con la Ares Film, vivendo anche per anni, dal 2013 al 2018, nella villa di Tarallo e Losito a Zagarolo. Ha confermato che per le questioni artistiche il suo referente era Tarallo, mentre per gli aspetti amministrativi si rivolgeva a Losito.
Il processo Ares continua e con l'eventualità di nuove indagini e testimonianze chiave, la vicenda è destinata a riservare ulteriori sorprese. Vi terremo aggiornati.