Molti si chiedono quanto si perda accedendo alla pensione anticipata a 62 anni con Quota 103. Un aspetto fondamentale da considerare è il calcolo dell'assegno con il sistema contributivo, che può portare a un importo ridotto, oltre a un tetto massimo che non deve essere superato. L'INPS, con la circolare n. 53 del 5 marzo 2025, ha fornito chiarimenti e reso operative le disposizioni previste dall'Articolo 1, commi 162 e da 172 a 179, della legge 30 dicembre 2024, n. 207, valide per il triennio 2025–2027. Analizziamo insieme i criteri principali di questa misura.
L'attuale normativa riconosce il diritto alla pensione anticipata flessibile per i lavoratori che raggiungono i 62 anni di età e accumulano almeno 41 anni di contributi. È necessario perfezionare questi requisiti entro il 31 dicembre 2025.
L'Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (INPS) calcola la pensione anticipata flessibile secondo le regole del sistema contributivo, come disciplinato dal Decreto Legislativo n. 180 del 1997.
Il trattamento pensionistico è riservato a coloro che non superano un reddito lordo mensile pari a quattro volte il trattamento minimo previsto dalla legge.
Per i lavoratori che soddisfano i requisiti entro la fine dell’anno 2025, il trattamento pensionistico decorre nei seguenti termini:
L'INPS, con la circolare n. 39 del 27 febbraio 2024, ha fornito chiarimenti operativi sulla pensione anticipata flessibile a 62 anni di età. L'Istituto Nazionale della Previdenza Sociale calcola il montante contributivo accumulato o versato a qualsiasi titolo, per consentire ai lavoratori di raggiungere il requisito contributivo previsto per l'accesso al trattamento, che include almeno 41 anni di versamenti o accrediti contributivi.
Di questi, almeno 35 devono essere effettivi, ossia relativi a periodi di lavoro senza interruzioni dovute a malattia, maternità o disoccupazione.
Anche per il 2025, la normativa prevede il diritto alla cristallizzazione della pensione, che permette ai lavoratori di accedere al trattamento anche negli anni successivi, se i requisiti sono maturati entro il 31 dicembre 2025.
In questo modo, il lavoratore ha la possibilità di restare al lavoro, continuare a maturare anzianità contributiva e conservare il diritto alla pensione per utilizzarlo in seguito, qualora venissero introdotti correttivi più rigidi per l'accesso alla pensione.
Si prevede, infatti, un aumento dell'età pensionabile di tre mesi a partire dal 1° gennaio 2027, il che farebbe slittare la pensione anticipata a 43 anni di contributi. Grazie alla cristallizzazione del diritto, il lavoratore potrà comunque usufruire della misura Quota 103, se questa risulterà più favorevole rispetto alle nuove condizioni previste per il 2027.
La perdita per i lavoratori che scelgono di andare in pensione anticipata a 62 anni con la misura Quota 103 si aggira mediamente tra il 30% e il 35% rispetto a quanto avrebbero ricevuto con la pensione di vecchiaia. Il primo aspetto da considerare è che l'INPS, per la pensione anticipata flessibile, eroga un importo che non può superare le quattro volte il trattamento minimo.
Nel 2025, questo trattamento minimo è fissato a 2.413,60 euro lordi mensili, calcolato interamente con il sistema contributivo.
Per facilitare la comprensione, vediamo un esempio: supponiamo che Giovanni, un lavoratore con un reddito lordo annuo di 25.000 euro, scelga di uscire dal lavoro con la Quota 103. In questo caso, Giovanni riceverebbe una pensione mensile lorda di circa 1.800 euro. Con la pensione di vecchiaia, invece, avrebbe ricevuto circa 2.600 euro mensili. In questo scenario, la perdita stimata per Giovanni sarebbe di circa 800 euro al mese lordi, pari al 30%.
È importante ricordare che, se l'importo mensile lordo della pensione anticipata flessibile non raggiunge la soglia di quattro volte il trattamento minimo durante la ricostituzione, l'importo sarà comunque riconosciuto fino al tetto massimo previsto dalla legge, che corrisponde all'assegno della pensione di vecchiaia.
In sostanza, riprendendo l'esempio sopra descritto, quando Giovanni raggiungerà l’età pensionabile di 67 anni, riceverà l’importo pieno della pensione.
Per i lavoratori che hanno cristallizzato il diritto alla pensione Quota 103 con i requisiti maturati entro il 31 dicembre 2023, l'assegno sarà calcolato con il sistema misto (retributivo e contributivo), con un tetto massimo pari a cinque volte il trattamento minimo INPS.