La Lega seguirà la linea del centrodestra sui referendum abrogativi per i quali si voterà il prossimo 8 e 9 giugno. Il segretario del Carroccio, Matteo Salvini, ha parlato nella giornata di oggi – 14 maggio 2025 – dell'appuntamento alle urne che si terrà tra poco meno di un mese, in occasione di una conferenza stampa sulla proposta di legge sull'occupazione giovanile presentata dal suo partito. Il vicepremier ha esordito dicendo che rispetterà la scelta di tutti ma ha sottolineato quanto non sia d'accordo con i quesiti referendari.
Secondo il segretario della Lega, il più pericoloso dei quesiti è quello relativo alla riduzione del tempo di residenza legale per gli stranieri in Italia, che passerebbe da 10 a 5 anni. Il leader del Carroccio, da sempre promotore di una politica che limiti l'ingresso di stranieri nel nostro Paese, ha detto che l'Italia è lo Stato membro dell’Ue che concede maggiormente la cittadinanza rispetto agli altri Paesi. In caso di passaggio del referendum, spiega il leader della Lega, si provocherebbe solo ulteriore scompiglio.
Dopo aver detto questo, Salvini ha ribadito che è importante che non si raggiunga il quorum, così che il referendum non sia considerato valido. Una linea non troppo dissimile da quella adottata dagli alleati di governo Fratelli d’Italia e Forza Italia, e che potrebbe attirare ulteriori critiche da parte del centrosinistra nei confronti anche del leader del Carroccio.
"Dedicherò ai miei figli e alla mia famiglia quelle due splendide giornate", ha detto il segretario della Lega, Matteo Salvini, riferendosi al referendum dell'8 e 9 giugno 2025, durante una conferenza stampa su una proposta di legge sull'occupazione giovanile. Il segretario del Carroccio ha anche ironizzato sulla presenza alle urne, in occasione del referendum su lavoro e cittadinanza, di rapper, attori e registi – un chiaro riferimento alla polemica sollevata qualche giorno fa dall’attore Elio Germano.
Così anche il leader della Lega esce allo scoperto e si allinea agli altri due alleati di governo, Fratelli d’Italia e Forza Italia, che avevano ribadito negli scorsi giorni che il proprio elettorato non si sarebbe recato alle urne, così da far naufragare i referendum. Per Salvini, questo è il "bello della democrazia": poter scegliere o meno se votare per i quesiti. Il leader del Carroccio ha infine ricordato come tre anni fa, sul referendum della giustizia, il centrosinistra abbia attuato la stessa strategia, e invita indirettamente a non condannare l’astensione al referendum.
Nulla sui quattro quesiti riguardanti il lavoro, ma fiumi di parole per quanto riguarda quello sulla cittadinanza. Il quesito referendario che chiede la riduzione da 10 anni a 5 anni per ottenere la cittadinanza italiana è visto quasi come un’azione politica del centrosinistra contro il governo e il centrodestra, e c'è, soprattutto da parte di Salvini, la volontà di farlo naufragare.
#referendum2025, #Salvini (@LegaSalvini): "Io rispetto tutti: chi andrà a votare e chi si asterrà, non condivido il contenuto dei quesiti referendari. Il più pericoloso? Quello che estende la #cittadinanza" pic.twitter.com/gOPVYJvGGJ
— Tag24 (@Tag24news) May 14, 2025
Secondo il leader del Carroccio, il voto sulla cittadinanza andrebbe solo a portare ulteriore scompiglio e il nostro Paese già concederebbe la cittadinanza con maggiore facilità rispetto al resto d’Europa:
Ad oggi, il referendum non passerebbe. Secondo il sondaggio più recente pubblicato da SWG per La7 negli scorsi giorni, il numero di aventi diritto che si recherebbe alle urne si aggirerebbe intorno al 32–38%: numeri lontani dal 50%+1 necessari per rendere valido il voto dell'8 e 9 giugno.
Referendum abrogativi 2025 - dati SWG per @TgLa7 pic.twitter.com/X9dqJa5l1O
— SWG (@swg_research) May 12, 2025
Bisogna inoltre tenere conto della linea dettata dai partiti di centrodestra, che gli elettori prenderanno in considerazione: quella di non andare a votare. Non resta che attendere l’esito, ma sembra difficile che i cinque quesiti passino la prova del quorum.