La Commissione Europea dovrà rendere pubblici gli SMS tra Ursula von der Leyen e l’amministratore di Pfizer, Albert Bourla, relativi al negoziato per l’acquisto della maxi fornitura di vaccini per il Covid-19, dal valore di alcune decine di miliardi di euro.
Lo ha deciso oggi, mercoledì 14 maggio 2025, il Tribunale Europeo con una sentenza che potrebbe riscrivere la storia della gestione dell’emergenza sanitaria in Europa, chiarendo alcuni aspetti relativi all’acquisto da parte della Commissione UE (l’organo esecutivo dell’Unione Europea) di ingenti dosi di sieri vaccinali.
La sentenza della Corte UE riguarda la trattativa tra la presidente della Commissione e il ceo della casa farmaceutica tedesca, che è anche al centro del cosiddetto “Pfizergate”, alla base di numerose teorie cospirazioniste, nate principalmente in ambienti ‘no-vax’.
L’acquisto dei vaccini prodotti dall’azienda tedesca, infatti, sarebbe avvenuto tramite uno scambio di SMS, che la Commissione Europea adesso dovrà rendere pubblici.
Ma cosa c’è negli SMS segreti tra Ursula von der Leyen e il ceo di Pfizer?
La corrispondenza risale al periodo tra il 1° gennaio 2021 e l’11 maggio 2022. In quei mesi l’Europa era nel pieno dell’emergenza Covid e la Commissione UE si trovò nella necessità di sopperire ai ritardi nell’approvvigionamento dei vaccini AstraZeneca.
Inizio, quindi, la trattativa con Pfizer per l’acquisto di una fornitura di sieri vaccinali. La trattativa si svolse anche tramite uno scambio di sms tra la presidente della Commissione e i vertici della casa farmaceutica, e si concluse con un contratto per l’acquisto di un ingente quantitativo di dosi di vaccino contro il Coronavirus.
Erano i mesi più difficili dell’emergenza e agire con urgenza era un imperativo per salvare migliaia di vite. Gli SMS divennero oggetto di interesse giornalistico e in molti chiesero alla Commissione di renderli pubblici, ma le richieste furono rigettate.
Alla base del rifiuto vi era l’impossibilità di reperire la documentazione in oggetto, che non sarebbe stata conservata in quanto non considerata importante.
Motivazione che non è stata ritenuta sufficiente dal Tribunale Europeo che ha imposto alla Commissione UE – in base al principio di trasparenza – di rendere pubblici i documenti in questione, o in alternativa, dimostrare in maniera più accurata l’impossibilità a reperire i messaggi e spiegare in modo esaustivo perché non abbia ritenuto necessario conservarli.
In generale, tutti i documenti dovrebbero essere accessibili, ma se un'istituzione afferma che un documento non esiste, questa affermazione è presunta veritiera, a meno che chi ha fatto ricorso non fornisca prove convincenti che dimostrino il contrario.
La sentenza accoglie il ricorso presentato dal New York Times e dalla giornalista Matina Stevis, che si erano visti rifiutare dall’organo esecutivo dell’Unione Europea l’accesso agli atti relativi allo scambio di SMS tra von der Leyen e Pfizer. Nel ricorso si chiedeva al Tribunale dell'Unione Europea di annullare la decisione della Commissione.
La decisione del Tribunale UE, però, non mette la parola fine alla vicenda, perché la Commissione può decidere di impugnarla entro due mesi. Ma potrebbe anche decidere di rispettare il principio dell’accesso ai documenti richiesti e rendere pubblici i messaggi. Nel caso in cui i messaggi non fossero reperibili, allora, dovrà dimostrare in maniera più approfondita l’impossibilità nel reperirli.
Per la presidente von der Leyen la decisione del Tribunale costituisce un colpo politico e di immagine significativo. Il fatto che si sia comunicato tramite messaggi personali e poi non si sia garantita la tracciabilità, o, la conservazione di quei messaggi potrebbe essere visto come una violazione degli standard di trasparenza. Il caso, infine, potrebbe contribuire a minare la fiducia dei cittadini nell’integrità e nella trasparenza dell’UE, soprattutto in un momento storico segnato da disinformazione e scetticismo verso le istituzioni.
Scandalo #Pfizergate, anche il Tribunale Ue dà torto a Von der Leyen e alla Commissione europea, che fino a oggi hanno tenuto NASCOSTI gli sms tra la presidente e l'ad Pfizer sui contratti per i vaccini. Avevamo ragione noi, fin dal primo giorno: ora Ursula PUBBLICHI TUTTO.
— Paolo Borchia (@PaoloBorchia) May 14, 2025
Ecco una sintesi in tre punti del caso sugli SMS segreti tra Ursula von der Leyen e Pfizer: