Massimo Moratti si avvicina agli 80 anni con la stessa passione di sempre per l’Inter e una memoria che, come certi cronometri vintage, ogni tanto fa qualche scatto strano. In una recente intervista, ha raccontato per l’ennesima volta quell’episodio leggendario in cui – secondo lui – la Juventus avrebbe superato l’Inter con l’aiutino arbitrale.
Un racconto suggestivo, certo. Peccato che i fatti dicano un’altra cosa.
Il tempo passa, la memoria affievolisce... ma non per tutti. Massimo Moratti, ex presidente dell’Inter e protagonista di una delle rivalità più accese del calcio italiano, che sta per tagliare il traguardo degli 80 anni con lo spirito intatto e un ricordo ben fisso in mente: quello di Juve-Inter del 1998. Sì, proprio quel rigore. O presunto tale.
In una recente intervista, Moratti ha riacceso i riflettori su quella celebre azione tra Iuliano e Ronaldo, un episodio ormai scolpito nella memoria collettiva come una telenovela calcistica che non vuole sapere di finire. E mentre i tabellini raccontano una storia diversa, lui rilancia con passione, nostalgia e qualche dettaglio... diciamo creativo.
D’altronde, si sa: il cuore nerazzurro ha le sue ragioni, che la moviola non sempre riesce a spiegare.
Il famoso match a cui si riferisce Moratti iniziò con la Juventus capolista e con un gol segnato per prima. Nessun sorpasso rocambolesco, nessun complotto da romanzo: solo una conferma della classifica. Altro che Hitchcock, qui siamo più dalle parti del telegiornale sportivo delle 20!
Ma si sa: la memoria calcistica, come il fuorigioco semi-automatico, lascia spazio all’immaginazione.
Inter e Juventus, amici mai. La rivalità è storica, come le radioline della domenica pomeriggio. E Moratti, da vero appassionato, ci ha regalato per anni un mix di tensione, sfide epiche e polemiche da bar sport. Alcune giustificate, altre più folkloristiche. E col tempo, qualche dettaglio può sfuggire: un rigore, un minuto, magari persino il risultato.
Ma dopo tutto, ogni nonno ha il suo aneddoto preferito. E Moratti li racconta con uno stile che in Serie A manca dai tempi delle maglie larghissime.
Per chi ama i numeri più delle narrazioni: la Juve era già in testa, il gol dell’1-0 arrivò prima dell’ormai mitologico contatto Iuliano-Ronaldo, e a quanto pare nessuno rubò nulla. Ma la verità, si sa, a volte è noiosa. Meglio un racconto condito di un po’ di nostalgia, qualche polemica “vintage” e un pizzico di rimpianto.
Anche Ceccarini, l’arbitro dell’epoca, ha provato a fare chiarezza anni dopo. E in modo pacato ha spiegato:
Alla fine, Moratti ci regala l’ennesimo capitolo del grande romanzo del calcio italiano. Un racconto affettuoso, condito da passione e ricordi. E per i più pignoli, ci sono sempre i tabellini. O Wikipedia, per i più digitali.