Per le pensioni, l'età media di uscita dal lavoro è aumentata, collocandosi tra i 50 e i 74 anni. Da un lato c’è stato un significativo aumento dell’età pensionabile negli ultimi 15 anni, dall’altro le rigide regole imposte dalla legge Fornero hanno inasprito i requisiti per l’accesso alla pensione anticipata. Mentre il sistema previdenziale avanza verso la sostenibilità dei conti pubblici, i lavoratori fanno due passi indietro. La transizione verso l’uscita flessibile del 2019, con la possibilità di andare in pensione anticipata a 62 anni con almeno 38 anni di contributi (Quota 100), è ormai un dolce ricordo. Attualmente, l’età media di pensionamento si aggira intorno a 61,4 anni, in linea con la media europea di 61,3 anni. Tuttavia, non tutti i lavoratori riescono a rientrare in questi criteri.
Inoltre, è importante sottolineare che anche le donne tendono ad andare in pensione sempre più tardi. Questo scenario si riflette su tutti i lavoratori, che arrivano generalmente alla pensione in età più avanzata. La chiave è racchiusa in un sistema previdenziale che deve bilanciare sostenibilità ed equità per tutti i lavoratori.
Il sistema previdenziale italiano ha vissuto cambiamenti rapidi e complessi, con una profonda ristrutturazione delle misure pensionistiche. I lavoratori, da parte loro, hanno dovuto affrontare sfide difficili per ottenere il diritto alla pensione.
Negli anni, i requisiti sono stati progressivamente ridefiniti. Ad esempio, Opzione donna non è più accessibile a tutte, ma solo a una minoranza. L’età anagrafica per l’accesso all’Ape sociale è aumentata di cinque mesi. Il governo, seguendo la linea della legge Fornero, sta ridefinendo ulteriormente l’uscita dal lavoro.
Dal 2027, l’età pensionabile salirà di tre mesi, richiedendo ai lavoratori un ulteriore sforzo di adattamento per accedere sia alla pensione di vecchiaia che a quella anticipata ordinaria. Questo aumento influenzerà anche tutte le altre misure pensionistiche attive a partire dal 2027.
L’impatto più significativo sull’età pensionabile si è verificato negli ultimi 15 anni. Secondo investireoggi.it, fino al 2009 circa il 90% dei lavoratori presentava domanda di pensionamento al compimento dei 60 anni.
Oggi, quella percentuale è scesa a poco più del 10%. Attualmente, l’età media di uscita dal lavoro si è alzata, raggiungendo i 61 anni.
La legge Fornero, introdotta nel 2012, ha stabilito nuove regole più rigide per l’accesso alla pensione. Sono stati innalzati sia i requisiti anagrafici che contributivi, rendendo praticamente impossibile la pensione anticipata prima dell’età prevista.
Inizialmente, l’età pensionabile era fissata a 65 anni per gli uomini e 60 per le donne, ma con i successivi adeguamenti è arrivata a 67 anni, livello congelato fino al 31 dicembre 2026.
Si teme che il ricalcolo legato all’aspettativa di vita porti l’età pensionabile a salire ulteriormente di tre mesi sia per la pensione di vecchiaia che per quella anticipata ordinaria, estendendo questo adeguamento anche ad altre misure a partire dal 2027.
In risposta alle difficoltà incontrate dai lavoratori, sono state introdotte almeno nove salvaguardie per permettere a chi era senza lavoro o senza pensione di rientrare nel sistema previdenziale.
Nel 2019 è stata introdotta Quota 100, una misura che consentiva la pensione anticipata al compimento dei 62 anni di età con almeno 38 anni di contributi. Questa opzione ha permesso a molti lavoratori di lasciare il lavoro in anticipo, ma ha anche messo in luce alcune criticità del sistema previdenziale, in particolare il cosiddetto scalone pensionistico tra Quota 100 e la pensione di vecchiaia, che prevede un passaggio dai 62 ai 67 anni.
Concluso il periodo sperimentale, Quota 100 è stata abolita. Attualmente, la pensione anticipata flessibile è prevista con Quota 103, che consente l’uscita dal lavoro a 62 anni con almeno 41 anni di contributi versati.
In Italia, le donne vanno in pensione in media più tardi degli uomini: 61,9 anni contro 60,9 anni. Questo dato contrasta con il resto d’Europa, dove le donne generalmente si ritirano dal lavoro prima degli uomini.
Sì, le differenze esistono e sono marcate:
Negli ultimi 15 anni, il sistema pensionistico italiano ha subito importanti trasformazioni. L’innalzamento progressivo dell’età pensionabile, le modifiche normative (come la legge Fornero) e la breve parentesi rappresentata da Quota 100 hanno cambiato radicalmente il panorama previdenziale. Oggi, andare in pensione prima dei 62 anni è sempre più raro, e il sistema cerca un difficile equilibrio tra sostenibilità economica ed equità sociale.
Ecco le domande e risposte più frequenti: