Domani è in programma l'intronizzazione, la cerimonia che inaugura un nuovo pontificato. Il protocollo, antichissimo, risalente al IV secolo, è stato riformato da Papa Benedetto XVI, il quale ha voluto una distinzione più netta tra i gesti cerimoniali legati al ministero pietrino e quindi che si svolgono all'interno della Basilica di San Pietro, e la messa vera e propria che sarà celebrata in piazza.
Ma quali sono questi gesti solenni con i quali la cattedra di Pietro passa anche simbolicamente da un Papa all'altro? Due sono quelli più attesi: quello della consegna del pallio e dell'anello del pescatore.
Ieri, aleXPalombo, a Milano, ha espletato il rito (recentissimo) del primo murales dedicato al nuovo Papa. L'ha intitolato The american dream.
Domani, invece, cosa ci si deve attendere in piazza San Pietro? Il primo (antichissimo) rito della cosiddetta intronizzazione verrà celebrato da Prevost prima della messa. Il Papa, infatti, si recherà sulla tomba di San Pietro che sta esattamente in asse con l'altare principale della Basilica, l'Altare della Confessione, dove di solito (ma non fu così con Francesco, ad esempio) il Pontefice dice messa, confessando, appunto, nell'accezione di dichiarare, la dottrina in una evidente continuità anche fisica con il primo apostolo. Anche perché nel baldacchino concepito e costruito da Gian Lorenzo Bernini nel 1634 è incastonata anche la cosiddetta Cattedra di Pietro, una sedia antichissima, risalente al Medioevo, ma dove la tradizione cristiana vuole che si sia seduto San Pietro mentre predicava.
Ma torniamo alla tomba di Pietro: cosa accadrà domani? Lì, il nuovo Papa riceverà il pallio e l'anello del pescatore. Due simboli che rappresentano il testimone della Chiesa universale che passa di mano in mano, da Pontefice a Pontefice.
Ma cosa sono e cosa rappresentano i due oggetti che Papa Prevost riceverà sulla tomba di Pietro?
Il pallio è una sorta di collare di lana bianca con pendente anteriore e posteriore. È uno degli oggetti simbolici più antichi del Papato perché evoca la pecorella smarrita che il Buon Pastore è capace di riportare all'ovile caricandosela sulle spalle.
L'episodio citato compare nel Vangelo di Matteo:
Sta di fatto che la parabola del buon pastore è un mito antichissimo del mondo greco che solo in un secondo momento, quindi, precipita nel mondo cristiano. Tant'è vero che al museo dell'Acropoli di Atene si conserva il celeberrimo moscoforo, un giovane pastore che porta sulle spalle, in questo caso, un vitello: è datato oltre cinque secoli prima della nascita di Cristo.
E comunque: il pallio in sé deriva, invece, da una tradizione imperiale perché i Cesari e i loro alti ufficiali usavano distinguersi con questa sorta di sciarpa che, nel mondo cristiano, è fatta della lana bianca di due agnelli offerti in occasione della festa di Sant'Agnese. Su di esso, poi, sono raffigurate cinque croci ricamate in rosso, simboli delle piaghe di Cristo.
L'altro oggetto simbolo del potere papale di cui prenderà possesso Prevost sulla tomba di Pietro è l'anello del pescatore. Quest'ultimo, in oro con incisa la barca di San Pietro e il nome del nuovo Pontefice, deriva da una tradizione assai più recente rispetto a quella del pallio. L'anello più antico è stato ritrovato a Viterbo nella tomba di Clemente IV, il quale morì nel 1268.
Tuttavia, anche questa tradizione prende le mosse da un passo del vangelo di Matteo, quello che racconta come Pietro e suo fratello Andrea, che erano due pescatori, furono trasformati da Gesù in pescatori di uomini: