17 May, 2025 - 09:42

Pensione anticipata per depressione: guida 2025 (documenti e domanda INPS)

Pensione anticipata per depressione: guida 2025 (documenti e domanda INPS)

La depressione non è semplicemente una tristezza passeggera. Sintomi come affaticamento costante e insonnia possono indicare un disturbo più serio. Quando la depressione influisce significativamente sulla vita quotidiana e lavorativa, può essere considerata una patologia invalidante. Se  diagnosticata una forma grave che riduce la capacità lavorativa, questa condizione può rappresentare una base per accedere a prestazioni previdenziali, come la pensione anticipata per depressione. 

Il requisito principale per la pensione anticipata resta l’anzianità contributiva, ovvero il numero di contributi versati. Tuttavia, in presenza di patologie invalidanti certificate, come una depressione riconosciuta con una percentuale di invalidità pari o superiore al 74%, non è sempre necessario aver raggiunto un’anzianità contributiva elevata.

In questi casi, infatti, si può ottenere un assegno di invalidità dall’INPS e, nei casi più gravi, anche l’indennità di accompagnamento, un supporto economico aggiuntivo per chi necessita di assistenza continuativa.

INPS 2025: come ottenere la pensione per depressione

La depressione è una delle malattie più diffuse al mondo e rientra tra le cause che possono ridurre la capacità lavorativa, causando disabilità.
Secondo quanto riportato da osservatoriomalattierare.it, numerosi studi condotti dall’ECNP (European College of Neuropsychopharmacology) hanno approfondito la natura della depressione, spesso associata a disturbi somatici che compromettono la salute fisica, oltre a disturbi cognitivi come difficoltà di attenzione, concentrazione e memoria.

Questi fattori possono causare disabilità tali da permettere, una volta certificata l’invalidità civile, l’accesso a un assegno mensile.

In particolare, secondo pmi.it, le percentuali di invalidità previste dalle tabelle ministeriali per l’invalidità civile – elaborate dal Ministero della Salute e adottate dall’INPS per la valutazione delle menomazioni (DM 5 febbraio 1992 – Tabelle delle percentuali di invalidità) – variano in base alla valutazione della commissione medica ASL/INPS e alla documentazione medica presentata.

Altri fattori, come l’impatto funzionale della depressione sulla vita quotidiana, influenzano la percentuale riconosciuta.

 A seconda della gravità e della tipologia della depressione, le percentuali riconosciute possono essere le seguenti:

  • depressione endogena grave: invalidità dal 71% all’80%;
  • depressione endogena media: invalidità dal 41% al 50%;
  • depressione endogena lieve: invalidità del 30%;
  • depressione endoreattiva grave: invalidità tra il 31% e il 40%;
  • depressione endoreattiva media: invalidità del 25%;
  • depressione endoreattiva lieve: invalidità del 10%.

Accesso alla pensione anticipata per depressione

La commissione medica ASL-INPS ha il compito di valutare le condizioni di riduzione della capacità lavorativa dovute alla depressione o ad altre patologie. Dal riconoscimento dell’invalidità civile si aprono diverse possibilità previdenziali o assistenziali, a seconda che si rispettino i requisiti anagrafici e contributivi richiesti. In particolare:

  •  Assegno ordinario di invalidità (AOI): viene riconosciuto in presenza di un’invalidità pari o superiore al 67%, accompagnata da almeno 5 anni di contributi versati, di cui almeno 3 nei 5 anni precedenti la domanda;
  • pensione di inabilità: concessa quando è certificata un’invalidità al 100% con impossibilità assoluta a svolgere qualsiasi attività lavorativa. Il beneficio viene riconosciuto agli invalidi totali di età compresa tra 18 e 67 anni;
  • Ape sociale per invalidi: accessibile con un’invalidità pari o superiore al 74%, al compimento di 63 anni di età e con almeno 30 anni di contributi versati;
  • pensione anticipata “Quota 41” per lavoratori precoci: può essere ottenuta con un’invalidità minima del 74%, almeno 12 mesi di contributi prima dei 19 anni di età e un totale di 41 anni di contributi, di cui almeno 35 anni effettivi (escludendo periodi di malattia, maternità e infortunio). Questa pensione non richiede un’età anagrafica minima per la domanda, ma solo la certificazione dell’invalidità pari o superiore al 74%;
  • pensione di vecchiaia anticipata: concessa con una invalidità non inferiore all'80%, al compimento di 61 anni per gli uomini e 56 anni per le donne con almeno 20 anni di contributi. 

Procedura per la richiesta di invalidità per depressione

Chi soffre di una forma invalidante di depressione può avviare la procedura per richiedere il riconoscimento dell’invalidità civile.

Il primo passo consiste nel rivolgersi al medico curante, che dovrà compilare e inviare all’INPS un certificato medico attestante la diagnosi e la gravità della patologia.

Alla domanda di invalidità devono essere allegati tutti i referti, certificati e documentazioni mediche che comprovano lo stato di salute e la riduzione della capacità lavorativa.

La commissione medica ASL-INPS, dopo aver esaminato la documentazione e valutato direttamente lo stato di salute del richiedente, emetterà un verbale con la percentuale di invalidità riconosciuta.

In base a questa percentuale, sarà possibile accedere a specifiche prestazioni economiche, come l’assegno mensile di invalidità erogato dall’INPS.

5 punti essenziali sulla pensione anticipata per depressione nel 2025

La pensione anticipata per depressione rappresenta una possibilità concreta per chi soffre di questa patologia invalidante e vede compromessa la propria capacità lavorativa. Nel 2025, l’INPS continua a riconoscere assegni e pensioni basati sulla certificazione medica di invalidità, con requisiti contributivi e anagrafici specifici.

Ecco i punti chiave da conoscere per orientarsi nella domanda e ottenere il diritto alla pensione anticipata:

  1. La depressione grave, riconosciuta con una percentuale di invalidità pari o superiore al 74%, può aprire l’accesso a prestazioni previdenziali e assistenziali specifiche.
  2. Per accedere alla pensione anticipata è necessario rispettare determinate condizioni contributive, ma in presenza di invalidità certificata, alcuni requisiti possono essere ridotti o superati.
  3. L’INPS eroga diverse forme di pensione per invalidità, tra cui l’Assegno ordinario di invalidità, la Pensione di inabilità, l’Ape Sociale e la Pensione anticipata “Quota 41” per lavoratori precoci.
  4. La procedura inizia con il medico curante che invia un certificato all’INPS, seguito dalla presentazione della domanda con documentazione medica dettagliata e la valutazione della commissione ASL-INPS.
  5. In base alla percentuale di invalidità riconosciuta, è possibile ottenere assegni mensili di invalidità e, nei casi più gravi, l’indennità di accompagnamento.
AUTORE
foto autore
Antonella Tortora
condividi sui social
condividi su facebook condividi su x condividi su linkedin condividi su whatsapp
ARTICOLI RECENTI
LEGGI ANCHE