17 May, 2025 - 16:22

Codice della strada, i numeri che premiano la riforma di Salvini: ecco cosa dicono i dati

Codice della strada, i numeri che premiano la riforma di Salvini: ecco cosa dicono i dati

Meno incidenti, meno vittime e soprattutto maggiore sicurezza. Questo è quanto traspare dai dati pubblicati all'interno di una nota del ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture che analizza i primi sei mesi dall'entrata in vigore del nuovo codice della strada. Il pacchetto di misure, oggetto di grandissime discussioni durante lo scorso dicembre, è stato bersaglio da parte dell’opposizione e di diverse associazioni di cittadini.

La riforma voluta fortemente dal centrodestra e dal ministro Salvini, titolare del dicastero dei Trasporti, ha introdotto norme molto severe atte a colpire chiunque si mettesse alla guida sotto l’effetto di sostanze psicotrope o di alcool. Rivoluzionaria in tal senso l’introduzione dell’alcool-lock per chi viene trovato positivo a sostanze alcoliche dopo un controllo. Tuttavia la riforma non ha saputo disciplinare l’aspetto dell’assunzione dei farmaci a base di THC, portando a numerose proteste.

Dimenticata a pochi mesi dall’entrata in vigore, adesso arrivano i primi dati sull’efficacia delle misure più severe. Per ora, l’applicazione delle norme contenute nel codice della strada sembra premiare il governo e aver reso più sicure le strade. I dati resi noti nella giornata di oggi, 17 maggio 2025, sono stati raccolti dalla polizia stradale e dall’Arma dei Carabinieri e sono disponibili sul sito del ministero.

Cosa dicono i dati sul codice della strada

Cinque mesi fa entrava in vigore il nuovo Codice della Strada. Era il 14 dicembre 2024 quando il codice è diventato legge dopo essere passato per Camera e Senato. Stando a quanto emerge dai primi dati, si confermano i segnali positivi sul fronte della sicurezza stradale. Rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, si contano 47 morti in meno sulle strade e naturalmente è stata rilevata una diminuzione di 1.346 del numero totale degli incidenti.

I dati relativi all’incidentalità, condivisi dal Ministero dell’Interno con il ministero dei Trasporti e rilevati dalla polizia stradale e dai Carabinieri, evidenziano dunque un calo generale degli incidenti e delle conseguenze legate a questi fenomeni. La diminuzione dei sinistri ha portato ovviamente a una riduzione delle ospedalizzazioni e dei disagi stradali.

I numeri sulla sicurezza stradale

Nello specifico, si è osservata una diminuzione del 4,7% del numero degli incidenti, passando da 28.607 dello scorso anno a 27.261 di quest’anno. Risulta molto più rilevante il calo dell’8,2% dei sinistri con esito mortale: sono passati infatti da 453 a 416 nel giro di un anno. Si registra inoltre una diminuzione del 9,5% del numero di persone morte, che passa così da 496 a 449 nel giro di un anno.

Non c’è solo il dato sulla mortalità però. Anche i sinistri stradali con lesioni sono diminuiti del 6,7% passando da 10.969 a 10.232, con una conseguente riduzione del 6,8% del numero delle persone ferite. Se lo scorso anno infatti si contavano 16.164 civili che hanno riportato lesioni, nel 2025 sono circa 15.071. Dati che a primo impatto sembrano positivi ma che sarà necessario valutare a un anno dall’entrata in vigore del codice della strada per avere un quadro più chiaro della situazione.

Nel frattempo i deputati leghisti in commissione Trasporti esultano per questo primo risultato positivo:

virgolette
Gli ultimi dati sulla sicurezza stradale danno la misura della forza con cui il nuovo codice della strada continua a portare risultati positivi e apprezzabili. Dopo cinque mesi, meno vittime (-9,5%), meno incidenti (-4,7%), giù anche il numero delle persone ferite (-6,8%).

I dubbi sulla riforma

Non sono mancati dubbi sulla riforma, principalmente per l’aspetto draconiano che il codice della strada ha assunto nella percezione comune. Non preoccupavano tanto le norme sull’alcool quanto quelle sull’assunzione di droghe leggere che hanno creato non poco scompiglio nella legislazione. Solo di recente una circolare del ministero dei Trasporti ha provato a “mettere una pezza” al buco lasciato dalla riforma in merito all’assunzione di farmaci a base di THC o di sostanze psicotrope.

Negli scorsi mesi, sul tema c’erano state polemiche perché il Codice della Strada sanzionava chi è trovato positivo a sostanze stupefacenti alla guida di un veicolo, al di là del fatto che fosse in uno stato di alterazione psicofisica. La “circolare” – una direttiva datata 11 aprile, rilanciata dai media quasi due settimane fa – ha cambiato ben poco. Resta infine il problema degli autovelox e della loro omologazione.

Riassunto in tre punti

  • Nei primi sei mesi dall’entrata in vigore del nuovo Codice della Strada si registra una significativa diminuzione di incidenti (-4,7%), vittime (-9,5%) e feriti (-6,8%).
  • Le norme severe introdotte, soprattutto contro la guida sotto l’effetto di alcool e sostanze psicotrope, sembrano aver migliorato la sicurezza sulle strade italiane.
  • Permangono però criticità legate all’applicazione delle regole sull’assunzione di droghe leggere e all’omologazione degli autovelox, che continuano a creare controversie.
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Francesco Fatone
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