Ci sono anche gli attivisti per il referendum su lavoro e cittadinanza tra i fedeli in Piazza San Pietro per la prima messa di Papa Leone XIV. Un gruppo di persone ha portato con sé una bandiera che ricorda l'appuntamento alle urne del prossimo 8 e 9 giugno. L'obiettivo era quello di promuovere, di fronte alle telecamere e ai presenti in piazza, l'iniziativa referendaria che - secondo i sostenitori - non sarebbe stata promossa a sufficienza da parte della televisione nazionale. Dei cinque quesiti, quattro riguardano il mondo del lavoro mentre uno prevede la riduzione della residenza obbligatoria per ottenere la cittadinanza da 10 a 5 anni.
Il centrosinistra si prepara all'appuntamento dell'8 e 9 giugno cercando di portare alle urne gli elettori e di far crescere la responsabilità e il numero di votanti. Per ora dai sondaggi emergono numeri poco ottimistici sul raggiungimento del quorum: solo il 32-38% sembra convinto di volersi recare alle urne. Il Partito Democratico, nel frattempo, ha annunciato che nella giornata di domani, 19 maggio 2025, ci sarà una manifestazione sotto le sedi della Rai per chiedere una maggiore promozione del referendum.
Qualche giorno fa, gli esponenti del governo si sono espressi in merito al voto dell'8 e 9 giugno, invitando i propri elettori a non recarsi alle urne così da impedire il raggiungimento del quorum fissato al 50%+1 degli aventi diritto al voto. Si preannunciano tre settimane interessanti.
Le bandiere per il referendum sulla cittadinanza compaiono in una Piazza San Pietro gremita per la prima messa di Papa Leone XIV. Un gruppo di attivisti ha voluto promuovere l'appuntamento dell'8 e 9 giugno, oscurato dalla televisione nazionale e "boicottato" dai principali esponenti del governo Meloni e del centrodestra. Antonella Soldo, coordinatrice della campagna referendaria, ha lanciato infatti un appello al mondo cattolico e al Papa, da sempre interessato ai temi sociali.
La speranza degli attivisti è che il Santo Padre, che ha vissuto in prima persona l’esperienza di acquisire la cittadinanza in un Paese dove ha operato molti anni, segua la strada segnata dal suo predecessore e che il mondo cattolico faccia sentire la sua voce a sostegno del Sì al referendum in queste ultime settimane:
Non si mobilita solo il mondo degli attivisti. Il Partito Democratico prepara una manifestazione sotto le sedi della Rai nella giornata di domani, 19 maggio 2025. Ritorna così in voga il termine "Telemeloni" per esprimere dissenso nei confronti di una Rai definita "politicizzata" e "vicina al centrodestra". A promuovere la manifestazione che si terrà domani in diverse città italiane è l'eurodeputato del PD, Sandro Ruotolo.
La protesta si terrà appunto domani, lunedì 19 maggio, davanti a tutte le sedi Rai d’Italia, alle ore 11:30, per denunciare il "bavaglio imposto dal governo" sui 5 referendum indetti su lavoro e cittadinanza.
Non mancano divisioni nel mondo del centrosinistra. In un'intervista a Il Tempo, il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, ha ribadito che voterà "No" a tutti i quesiti che interessano il Jobs Act: la riforma del lavoro è stata portata avanti da lui e dal suo governo circa undici anni fa e la sua abrogazione viene vista dall'ex premier come "un passo indietro". A Renzi si unisce anche il segretario di Azione, Carlo Calenda, e una parte del PD più scettica riguardo ai quesiti sul Jobs Act.
Dal canto suo, il segretario generale della CGIL, Maurizio Landini, al Salone del Libro di Torino ha parlato dell’imminente referendum su lavoro e cittadinanza invitando quante più persone al voto per cambiare la legge: