A breve l’INPS dovrà comunicare la corresponsione, per l’anno 2025, della quattordicesima. Il calendario dei pagamenti delle pensioni di giugno è pronto; dopo attente considerazioni, molti si chiedono quali saranno gli importi e le variazioni per la somma aggiuntiva prevista per quest’anno. La nota di aggiornamento dell’INPS non è ancora pronta: questo comporta un susseguirsi di domande comuni, a cui cercheremo di dare una risposta.
L’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale non ha ancora comunicato quando sarà erogata la quattordicesima. Molto probabilmente sarà rispettato il calendario adottato negli ultimi anni, per cui la mensilità del 2025 sarà erogata ai pensionati che ne hanno diritto a partire dal mese di luglio 2025.
L’erogazione del beneficio economico spettante sarà riconosciuta in automatico, ma se non dovesse arrivare, i pensionati potranno richiederla se ritengono di soddisfare i requisiti.
Nei prossimi giorni, l’INPS illustrerà l’elenco degli importi e i requisiti, quasi consolidati, della quattordicesima nel 2025; successivamente sarà erogato il beneficio nel cedolino seguente a quello della comunicazione.
La quattordicesima approderà nel cedolino delle pensioni che rientrano in determinati requisiti, tra cui un requisito anagrafico, reddituale e in base alla categoria di lavoro.
In particolare, possono ottenere l’erogazione d’ufficio i pensionati che rientrano nei seguenti criteri:
Si rende necessario porre l’attenzione sul requisito anagrafico. Stando a quanto riportato dalla legge 3 agosto 2007, n. 127, modificata dall’articolo 1, comma 187, dell’11 dicembre 2016, n. 232, la quattordicesima viene riconosciuta ai pensionati che hanno compiuto 64 anni entro il 30 giugno o 31 luglio 2025.
Dal documento si evince che ottengono il beneficio economico anche coloro che superano quest’età, mentre sono esclusi coloro che non perfezionano il requisito anagrafico.
È imprescindibile notare che non è sufficiente maturare il requisito anagrafico, ma è necessario anche rientrare nel requisito reddituale personale annuo, calcolato in rapporto al trattamento minimo INPS. In particolare, le principali fasce di riferimento sono essenzialmente due:
Coloro che ricevono la quattordicesima avranno un importo distinto in base agli anni di anzianità contributiva e alla fascia di reddito corrispondente. Con un reddito basso si riceve una somma aggiuntiva piena, ridotta per i pensionati che raggiungono il limite di reddito previsto dalla normativa.
Nel 2025, gli importi della somma aggiuntiva saranno compresi tra 336,00 euro e 655,00 euro.
No. In questi casi la normativa ha previsto una clausola di salvaguardia, che permette di ricevere il beneficio economico anche nei casi in cui il reddito supera di poco il limite previsto.
Tuttavia, il pensionato non avrà diritto all’importo pieno, ma a un importo ridotto, proporzionato al reddito.
In questo modo, la quattordicesima non si perde, anche se il reddito risulta leggermente superiore alla soglia prevista dalla normativa.
Con un montante di 15 anni di contributi (o 18 anni per gli autonomi) e un reddito fino a 11.672,90 euro, l’importo della somma aggiuntiva è pari a 437 euro.
Se aumentano gli anni di contribuzione, tra 15 e 25 anni (o tra 18 e 28 anni per gli autonomi), l’importo del beneficio economico raggiunge 546 euro.
Superando l’importo soglia contributivo massimo di 25 anni (o 28 anni per gli autonomi), l’importo raggiunge 655 euro.
Si rende necessario porre l’accento sulla fascia di reddito compresa tra 11.672,91 e 15.563,86 euro, associata a importi molto più bassi: 336 euro per meno di 15 anni (o 18 anni per gli autonomi) di contribuzione; 420 euro per un montante contributivo tra 15 e 25 anni (o tra 18 e 28 anni da lavoro autonomo).
Infine, con una contribuzione superiore a 25 anni (o 28 anni per gli autonomi), la somma aggiuntiva è pari a 504 euro