La riforma delle pensioni continua a navigare in acque agitate, e non da oggi. L’annunciato aumento di tre mesi dell’età pensionabile, sia per la pensione di vecchiaia sia per quella anticipata ordinaria, spinge molti lavoratori a cercare strade alternative per uscire prima dal mondo del lavoro. Tra queste, due opzioni emergono con forza: Quota 41 e APE Sociale.
Si tratta di due misure profondamente diverse, ma che condividono alcuni elementi, in particolare le categorie di lavoratori ammesse. È importante chiarire fin da subito una distinzione fondamentale: Quota 41 è una pensione vera e propria, diretta e definitiva, mentre APE Sociale è un’indennità ponte, un sostegno economico che accompagna il lavoratore fino al raggiungimento della pensione di vecchiaia o di un altro trattamento ordinario.
Negli anni, le regole per l’accesso alla pensione sono diventate sempre più rigide. Molti lavoratori, pur avendo maturato i requisiti contributivi, non sono riusciti a pensionarsi perché non rientravano nelle condizioni specifiche richieste. Ora, in vista dell’aumento dell’età pensionabile previsto per il 2027, cresce la necessità di individuare le misure più adatte per uscire dal lavoro, prima che le condizioni normative diventino ancora più restrittive.
Secondo quanto previsto dall’articolo 1, commi da 179 a 186 della legge di bilancio 2017 e successive modifiche, l’anticipo pensionistico APE Sociale è un trattamento introdotto per permettere l’uscita anticipata dal lavoro a favore delle categorie meritevoli di tutela. Come detto, si tratta di un'indennità riconosciuta fino al perfezionamento dei requisiti per l’accesso alla pensione ordinaria.
Diversamente, la pensione anticipata ordinaria Quota 41 precoci rappresenta un trattamento pensionistico a tutti gli effetti, con tutti i diritti annessi, come la reversibilità, gli adeguamenti annuali e le garanzie di lungo termine.
La possibilità di collegare queste due misure deriva proprio dalla presenza di categorie di lavoratori comuni a entrambe le prestazioni, come approfondiremo nei paragrafi seguenti.
L’APE Sociale viene concessa ai lavoratori che hanno compiuto almeno 63 anni e 5 mesi di età e si trovano in una delle seguenti condizioni:
La pensione anticipata per lavoratori precoci Quota 41 è una prestazione previdenziale riconosciuta a domanda. L’accesso alla misura è condizionato dalla presenza di almeno 12 mesi di contribuzione maturati prima del compimento del 19° anno di età e da un totale di almeno 41 anni di contributi, di cui almeno 35 anni di versamenti effettivi.
La misura non richiede un requisito anagrafico, quindi non prevede limiti di età, ma richiede l’appartenenza alle categorie meritevoli di tutela.
Sono ammessi i lavoratori che rientrano in una delle seguenti categorie:
È fondamentale sottolineare che la pensione anticipata Quota 41 è un vero trattamento previdenziale, riconosciuto agli aventi diritto senza penalizzazioni sull’importo.
Al contrario, l’APE Sociale è un’indennità ponte e non una vera pensione: l’importo massimo riconosciuto non supera i 1.500 euro mensili e viene erogato fino al raggiungimento della pensione ordinaria. Non essendo una pensione definitiva, l’APE Sociale prevede limitazioni sia nell’importo sia nei diritti connessi. Inoltre, il trattamento assistenziale non è reversibile né rivalutabile e viene corrisposto per dodici mensilità all’anno.