19 May, 2025 - 16:20

Perché Silvia Sardone, la nuova vicesegretaria della Lega, è finita sotto scorta?

Perché Silvia Sardone, la nuova vicesegretaria della Lega, è finita sotto scorta?

Non è il tipo da piangersi addosso, oppure il tipo che preferisce evitare l'occasione: Silvia Sardone, nata a Milano il giorno di Natale del 1982, appena nominata da Matteo Salvini vicesegretaria della Lega, non vuole nemmeno essere celebrata come la prima donna con tanto potere alla guida del Carroccio: è sempre stata contro le quote rosa. E, in fondo, è sempre stata una persona tutta di un pezzo, proprio come l'altro vicesegretario leghista di fresca nomina, Roberto Vannacci.

Non le fa specie, quindi, nemmeno non trascorrere in famiglia un weekend "da non so da quanto tempo". Oppure essere finita sotto scorta.

Già, ma perché l'europarlamentare della Lega ha bisogno costante della protezione delle forze dell'ordine?

La vicesegretaria della Lega Silvia Sardone sotto scorta, ecco perché

Oggi, con un'intervista concessa a La Verità, Silvia Sardone ha raccontato la sua vita politica. Quando e come è nata la passione per la cosa pubblica. E perché deve essere sempre vista a distanza dagli uomini di una scorta. A Federico Novella, ha confidato:

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Non faccio un weekend in famiglia da non ricordo quanto tempo. Ma va bene così. È una mia scelta. Anche se da mamma di due figli sono perseguitata dai sensi di colpa

E comunque, Sardone ora deve fare politica sette giorni su sette sorvegliata dalle forze dell'ordine. Perché?

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Vivo sotto scorta da anni. Mi mandano ogni giorno messaggi minatori: Andremo a colpirti dove fa più male. Queste frasi mi preoccupano di più

La scelta di non cambiare domicilio

In ogni caso, nonostante le minacce, Silvia Sardone ha deciso di non lasciare mai il suo quartiere, quello di via Padova a Milano, una delle aree del capoluogo lombardo dove l'immigrazione ha inciso di più.

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Sì, continuo a vivere a Milano, in fondo a via Padova, uno dei quartieri multietnici in cui la sinistra ha totalmente fallito il suo modello di integrazione, penalizzando anche gli stranieri perbene che lavorano

Insomma, Sardone vuole continuare ad essere una politica di frontiera. Anche perché crede che la priorità della sua azione politica debba continuare ad essere la battaglia contro l'islamizzazione dell'Europa. Quanto alla scorta, ormai, è abituata:

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Anche da vicesegretaria della Lega rimango al fronte: è quello il mio posto. Anche se mi regalano spesso scritte sui muri di minacce e insulti. Non lascio le periferie

La battaglia contro il velo

Silvia Sardone è diventata famosa per la sua battaglia contro il velo islamico in Europa:

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E' per quella crociata che mi è stata assegnata la scorta. Il velo è un simbolo di sottomissione, e i tanti casi di cronaca lo dimostrano. Alle donne che vedo al mercato con il velo non è consentito lavorare, non è permesso parlare italiano. Che razza di integrazione è questa? Dove sono le femministe

Sardone, evidentemente, concepisce il femminismo anche nella battaglia contro il velo:

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Ma non è solo una questione di genere. Tollerare tutto questo significa calpestare decenni di battaglie democratiche

ha spiegato l'europarlamentare promettendo di continuare a Bruxelles la sua battaglia.

Come è scoccata la scintilla politica

Ma, nell'intervista concessa a La Verità, Silvia Sardone ha raccontato anche come le è scattata la scintilla per la politica. 

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A 21 anni, facevo l'università. La politica non faceva parte della mia vita. Studiavo legge, facevo dei lavoretti per mantenermi e volontariato in parrocchia. Poi, la scintilla è partita in occasione delle amministrative di Sesto San Giovanni. La mia famiglia votò in blocco un candidato, ma nello spoglio non risultarono le preferenze. La vissi come una grande ingiustizia. Così, mi avvicinai a un gazebo di Forza Italia e chiesi di fare la rappresentante di lista al seggio, per controllare che tutto si svolgesse regolarmente

Il resto, come si direbbe, è storia. Sardone nel 2018 decise di lasciare Forza Italia e di aderire alla Lega. Alle europee dello scorso anno, è stata eletta al parlamento europeo con un numero di preferenze secondo solo a quello di Vannacci.

E proprio nelle vesti di parlamentare europeo, Sardone ha confidato di avere anche un altro sogno: quello di sfidare la sua collega Ilaria Salis:

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Ma sfugge, ha paura del confronto. La sfido a un dibattito pubblico sulle occupazioni abusive anche domani mattina. Io non ho paura del dialogo, soprattutto con chi non la pensa come me

Ma intanto, sul suo profilo Facebook, scrive che le fa venire l'allergia.

 

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Giovanni Santaniello
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