Il suo insediamento a Merano, il 19 maggio 2025, è stato segnato da una scena che ha rapidamente acceso il dibattito nazionale: Katharina Zeller, appena proclamata sindaca della città altoatesina, ha mostrato una certa ritrosia nell’indossare la fascia tricolore, simbolo dell’autorità municipale italiana. Durante la cerimonia di passaggio di consegne, l’ex sindaco Dario Dal Medico ha insistito affinché la Zeller indossasse la fascia; lei, dopo aver chiesto “Sei sicuro che proprio devo?”, l’ha accettata solo per pochi istanti, per poi toglierla subito con un “Mettiamola via, dai”.
Il gesto ha suscitato critiche, soprattutto da esponenti politici locali, che lo hanno interpretato come un segno di distanza dai simboli nazionali. La stessa Zeller ha chiarito poco dopo che la sua reazione non era in alcun modo un gesto di disprezzo verso il tricolore o le istituzioni italiane, ma una risposta istintiva a una situazione percepita come forzata e fuori dalle consuetudini locali, dove il vero distintivo ufficiale per i sindaci è il medaglione con lo stemma della città.
Katharina Zeller è nata a Merano e, al momento dell’elezione, ha 38 anni. La sua storia personale è profondamente intrecciata con la politica altoatesina: è figlia d’arte, come spesso si sottolinea. Sua madre è Julia Unterberger, senatrice della Südtiroler Volkspartei (SVP), avvocata specializzata in diritto di famiglia e figura di spicco per le pari opportunità. Suo padre è Karl Zeller, ex senatore e per anni protagonista della scena politica locale e nazionale, anch’egli avvocato, specializzato in diritto amministrativo. Entrambi i genitori hanno espresso grande orgoglio per il successo della figlia, pur sottolineando che Katharina ha costruito il suo percorso politico in autonomia, grazie al lavoro svolto negli ultimi anni con la sua squadra.
Zeller è cresciuta in un ambiente dove la politica era di casa e, come ha raccontato lei stessa, ha respirato fin da piccola l’aria delle istituzioni, seguendo spesso il padre nei suoi impegni a Roma. Questa eredità ha certamente influenzato la sua formazione, ma Katharina ha sempre cercato di affermarsi per le proprie capacità, scegliendo di intraprendere una carriera autonoma e di rinnovare personalmente la tessera della SVP solo nel 2020, per marcare la propria indipendenza.
Sulla vita privata di Katharina Zeller si conoscono alcuni dettagli che lei stessa ha condiviso in passato. Il compagno di Katharina Zeller gestisce l’azienda di famiglia, un panificio. La coppia aveva programmato di sposarsi nel 2020, ma il matrimonio è stato rimandato a causa della pandemia di Covid-19. Zeller ha dichiarato di voler celebrare le nozze non appena le condizioni lo avessero permesso, desiderando la presenza degli amici sparsi in Italia e all’estero.
Non risultano informazioni pubbliche su figli, ma la sindaca ha più volte sottolineato l’importanza della conciliazione tra carriera e famiglia, citando come modello i paesi nordici dove la parità di responsabilità genitoriale è più sentita.
Oltre alla politica e alla professione, Zeller coltiva una grande passione per il ballo, in particolare per lo swing, che pratica e insegna da anni. Anche il compagno, ha raccontato, “se la cava benino” sulla pista da ballo.
Katharina Zeller è avvocata, specializzata in diritto amministrativo, seguendo le orme del padre ma scegliendo un campo diverso da quello materno, che si occupa di diritto di famiglia. La sua attività professionale si concentra su concessioni edilizie, urbanistica, appalti e ricorsi, un settore in cui ha dovuto affrontare inizialmente lo scetticismo di chi faticava ad accettare una giovane donna in ruoli di responsabilità.
Sul piano politico, Zeller è esponente della Südtiroler Volkspartei, il principale partito di raccolta degli altoatesini di lingua tedesca e ladina. Dopo anni di impegno nelle pari opportunità e nella promozione della presenza femminile in politica, è stata vicesindaca di Merano dal 2021 al 2025, lavorando a stretto contatto con il sindaco uscente Dal Medico. La sua candidatura a sindaca ha rappresentato il volto nuovo della SVP, capace di raccogliere il sostegno anche di forze progressiste come il PD e il Movimento 5 Stelle, e di riportare, dopo 15 anni, il gruppo linguistico tedesco alla guida della città.
Zeller si definisce femminista in senso positivo e si batte per la parità salariale e di opportunità tra uomini e donne. Tra i suoi modelli cita leader europee come Sanna Marin e sostiene la necessità di superare le divisioni etniche che ancora segnano la politica altoatesina, auspicando una Merano più inclusiva e aperta.
La sua elezione, con il 57,4% dei voti al ballottaggio, segna un cambio di passo nella politica cittadina e regionale, ma il suo mandato inizia subito sotto i riflettori, tra aspettative di rinnovamento e polemiche sui simboli. Resta ora da vedere come saprà coniugare la sua visione progressista e interetnica con le sensibilità della comunità meranese e altoatesina.