Responsabilizzare al voto, essere presenti nelle piazze in quanto sindacati e opposizione e dare visibilità ai cinque quesiti referendari che si voteranno il prossimo 8 e 9 giugno. Questo era l'obiettivo dell'iniziativa di oggi, 19 maggio 2025, tenutasi a Piazza Vittorio e organizzata dalla Cgil, alla quale hanno preso parte anche i principali partiti di opposizione. Presenti in piazza il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, il leader di +Europa, Riccardo Magi, e la segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, assieme al co-portavoce di Alleanza Verdi Sinistra, Angelo Bonelli.
L'obiettivo del campo largo nelle prossime tre settimane sarà quello di promuovere il referendum più di quanto la televisione nazionale non abbia fatto e cercare di raggiungere il 50%+1 di aventi diritto al voto alle urne. Negli scorsi giorni, la leader del Pd Schlein ha detto che anche 12 milioni rappresenterebbero un successo e costituirebbero un primo passo per destabilizzare il governo Meloni.
Una missione resa difficile dall'invito ad astenersi del centrodestra, che negli scorsi giorni ha invitato il proprio elettorato a non recarsi alle urne. Il motto dell'iniziativa di oggi è "Cinque Sì per Cambiare l'Italia". Al centro dell'evento non c'è solo il quesito sulla cittadinanza, che prevede la riduzione degli anni di residenza in Italia da 10 a 5 per diventare italiani, ma anche i quattro sul mondo del lavoro e contrari al Jobs Act.
Non poteva mancare all'evento il segretario della Cgil, Maurizio Landini. Il sindacalista, parlando ai giornalisti durante un punto stampa, ha biasimato l'atteggiamento del governo Meloni, che ha invitato il proprio elettorato a non recarsi alle urne con l'obiettivo di far fallire il referendum: Landini ha definito quanto accaduto "inaccettabile" e ritiene che il non voto sia un affronto ai lavoratori precari. Il leader della Cgil ha detto:
Presente all'evento anche il segretario di +Europa, Riccardo Magi, che negli scorsi giorni è salito all'onore della cronaca per aver "promosso" il referendum in maniera originale durante il prime time. Secondo Magi è ingiusto penalizzare persone che vivono e lavorano in Italia, pagando le tasse, ma non hanno la cittadinanza. Il leader di +Europa poi si sbilancia sul possibile raggiungimento del quorum:
C'è anche la segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, all'evento che si è tenuto a Piazza Vittorio nel pomeriggio di oggi. La leader dem ha invitato i cittadini a recarsi alle urne tra tre settimane perché c'è la possibilità concreta di poter costruire "un futuro diverso": sicurezza sul lavoro e cittadinanza sono le parole d'ordine del discorso della segretaria del Partito Democratico. E sul quorum? Schlein è fiduciosa:
Più duro il co-portavoce di Alleanza Verdi Sinistra, Angelo Bonelli, che spiega come la Rai non dedichi alcuno spazio ai referendum dell'8 e 9 giugno: i "mandanti" sarebbero, secondo Bonelli, gli stessi che dicono di non andare a votare. Non manca però una stoccata al presidente del Senato, Ignazio La Russa:
Da una parte c'è il campo largo convinto del voto a tutti e cinque i quesiti del referendum dell'8 e 9 giugno, mentre dall'altra parte c'è una minoranza corposa che vorrebbe votare solo per la semplificazione del procedimento per ottenere la cittadinanza. Italia Viva, Azione e una parte più centrista del Partito Democratico è convinta che i quesiti sul Jobs Act rischino di avere un effetto devastante.
A guidare la "campagna" del centro contro i quattro quesiti sul lavoro è il segretario di Italia Viva, Matteo Renzi, sotto il cui governo tra il 2014 e il 2016 la riforma del lavoro oggi minacciata dai referendum è diventata realtà. Recentemente il segretario di Italia Viva ha rilasciato un'intervista a Il Tempo nella quale spiegava tutte le sue perplessità riguardo al referendum dell'8 e 9 giugno.