Il futuro economico di molti lavoratori potrebbe migliorare grazie al taglio del cuneo fiscale, misura che porterà, per alcuni, a un aumento netto della busta paga. Questo incremento dello stipendio sarà possibile grazie alla combinazione di bonus, nuove detrazioni fiscali e riduzioni dei contributi previdenziali.
Con la circolare n. 4/E del 16 maggio 2025, l’Agenzia delle Entrate ha fornito le prime istruzioni ufficiali riguardanti il calcolo del bonus e il riconoscimento degli arretrati, che saranno corrisposti nei prossimi mesi. Ma chi potrà effettivamente beneficiare di questo intervento? E quali sono i limiti di reddito previsti per accedere alla detrazione aggiuntiva?
Bonus in busta paga: calcolo pratico e arretrati, la guida dell’Agenzia delle Entrate
Il taglio del cuneo fiscale e contributivo comincia a tradursi in aumenti concreti negli stipendi di molti lavoratori. Secondo quanto indicato dall’Agenzia delle Entrate nella circolare n. 4/E del 16 maggio 2025, il beneficio si applicherà automaticamente, portando effetti positivi soprattutto per i redditi più bassi.
La misura interessa in particolare i lavoratori dipendenti con redditi fino a 40.000 euro annui. Nello specifico:
- per redditi fino a 20.000 euro: è previsto un contributo aggiuntivo in busta paga, che porterà a un aumento netto dello stipendio;
- per redditi tra 20.000 e 40.000 euro: sarà applicata una detrazione aggiuntiva, che decresce progressivamente a partire da 32.000 euro fino ad azzerarsi completamente al raggiungimento dei 40.000 euro.
Applicazione automatica e possibili criticità
Uno degli aspetti più interessanti della misura è che l’adeguamento degli importi avverrà in automatico da parte dei sostituti d’imposta. Tuttavia, non tutti i lavoratori potrebbero accogliere con favore questa modifica. Come segnalato da informazionefiscale.it, esiste la possibilità che alcuni decidano di rinunciare al bonus chiedendo esplicitamente di non applicare il taglio del cuneo fiscale.
Le nuove regole entreranno in vigore dal 1° gennaio 2026. I datori di lavoro (sostituti d’imposta) dovranno adeguare le buste paga in base alle disposizioni. L’Agenzia delle Entrate ha però previsto un periodo di tolleranza per regolarizzare eventuali inadempienze in fase di conguaglio.
Come viene calcolato il bonus in base al reddito?
Secondo quanto previsto dall’Agenzia delle Entrate, i lavoratori che percepiscono un reddito annuo fino a 20.000 euro otterranno un bonus calcolato sulla base di percentuali ben definite, quali:
- la misura del 7,1% applicata per i redditi non superiori a 8.500 euro;
- la misura del 5,3% applicata per redditi compresi tra 8.500 e 15.000 euro;
- la percentuale del 4,8% applicata sui redditi tra 15.000 e 20.000 euro.
È prioritario evidenziare che si applica una detrazione aggiuntiva sui redditi compresi tra 20.000 e 40.000 euro. Pertanto, lo sconto fiscale sull'IRPEF (Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche) corrisponde a:
- 1.000 euro per redditi fino a 32.000 euro;
- il valore della detrazione decresce progressivamente per i redditi che superano 32.000 euro, fino ad annullarsi completamente a 40.000 euro.
Cosa succede se il lavoratore ha lavorato solo una parte dell’anno?
Secondo quanto riportato da investireoggi.it, la complementarietà dell’applicazione del bonus viene così determinata:
- sulla base di reddito annuale teorico, ovvero viene calcolato il reddito presunto sull’intero anno lavorativo;
- individuazione della percentuale del bonus in base al reddito annuale presunto;
- la percentuale rilevata viene applicata al reddito effettivamente percepito.
Quali redditi sono rilevanti per il calcolo del beneficio?
Un’altra dimensione riguarda l’individuazione del reddito complessivo, così articolato:
- tutti gli emolumenti percepiti a titolo di reddito dal lavoratore concorrono a formarlo, comprese le quote esenti derivanti da regimi agevolati (ad esempio, per impatriati, docenti e ricercatori);
- reddito della prima casa e relative pertinenze non soggetto a imposta, quindi esenti da tassazione sul reddito.
Per una visione completa e aggiornata delle disposizioni, si rimanda alla lettura integrale della Circolare n. 4/E del 16 maggio 2025, pubblicata dall’Agenzia delle Entrate.
Bonus busta paga 2025: domande frequenti e risposte essenziali
- Il bonus in busta paga sarà automaticamente applicato a tutti i lavoratori? Sì, il taglio del cuneo fiscale sarà applicato automaticamente dai sostituti d’imposta, senza bisogno di richieste da parte dei lavoratori, salvo chi decida esplicitamente di rinunciare al beneficio.
- Tutti i lavoratori dipendenti possono beneficiare del bonus? No, il bonus riguarda principalmente i lavoratori con un reddito annuo fino a 40.000 euro, con maggiori vantaggi per chi percepisce meno di 20.000 euro.
- Il calcolo del bonus cambia in base al reddito? Assolutamente sì. Il bonus è calcolato con percentuali differenziate che diminuiscono all’aumentare del reddito, e per i redditi tra 20.000 e 40.000 euro si applica una detrazione aggiuntiva che si riduce fino a scomparire al raggiungimento del limite massimo.
- Se un lavoratore ha lavorato solo parte dell’anno, ha comunque diritto al bonus? Sì, il bonus viene calcolato sul reddito presunto annuale e poi applicato proporzionalmente in base al reddito effettivamente percepito durante l’anno.
- Sono considerati tutti i redditi percepiti dal lavoratore per il calcolo del bonus? Sì, tutti gli emolumenti concorrono a formare il reddito complessivo, comprese le quote esenti da imposta derivanti da regimi agevolati, mentre redditi esenti come quelli della prima casa non sono soggetti a tassazione e quindi esclusi dal calcolo.