21 May, 2025 - 13:26

Garlasco, perché la posizione di Andrea Sempio potrebbe aggravarsi: tutti gli indizi contro di lui

Garlasco, perché la posizione di Andrea Sempio potrebbe aggravarsi: tutti gli indizi contro di lui

Dna, impronte, biglietti sospetti trovati nella spazzatura e un malore mai verbalizzato in sede di interrogatorio. Si fanno sempre più numerosi gli elementi che chiamano in causa Andrea Sempio per l'omicidio di Chiara Poggi, avvenuto a Garlasco il 13 agosto 2007. L'uomo, che ha sempre proclamato la sua innocenza, è oggi l'unico indagato nella nuova inchiesta della Procura di Pavia. Ecco cosa hanno in mano gli inquirenti. 

L'impronta palmare e gli altri indizi che potrebbero aggravare la posizione di Sempio

Uno degli elementi più significativi emersi dalle nuove indagini riguarda l'impronta palmare numero 33 rilevata sul muro della scala dove è stato rinvenuto il corpo di Chiara Poggi. Si tratta di una traccia raccolta dagli specialisti del Ris nel 2007, rimasta per anni senza un'identificazione certa e ora attribuita, tramite una consulenza tecnica firmata dagli esperti Gianpaolo Iuliano e Nicola Caprioli, ad Andrea Sempio. 

"È logico-fattuale che appartenga all'assassino", scrivevano i carabinieri della Squadra Omicidi di Milano in un'informativa inviata all'allora procuratore Mario Venditti, nel 2020, riferendosi a quell'impronta. Nonostante ciò, il fascicolo fu archiviato, come già accaduto nel 2017, segnando di fatto la seconda assoluzione per il 37enne, che è ora nuovamente sotto inchiesta.

A tirarlo in ballo, oltre all'impronta e al Dna trovato sotto le unghie della vittima (ritenuto compatibile, dalla Procura, con il suo), sarebbero anche una serie di altri indizi: dei biglietti manoscritti trovati nella spazzatura di casa sua durante appostamenti notturni, tra cui uno, molto inquietante, con la scritta "Ho fatto cose talmente brutte che nessuno può immaginare".

E, ancora, un dettaglio finora mai rivelato: durante l'interrogatorio del 2008 - quello in cui Sempio consegnò lo scontrino di un parcheggio oggi oggetto di discussione - accusò un malore. Un episodio mai verbalizzato dai carabinieri, ma documentato negli archivi del 118, che intervenne con un'ambulanza per soccorrerlo. 

L'interrogatorio (mancato) e le dichiarazioni di Stasi e Marco Poggi

La posizione di Sempio potrebbe ulteriormente aggravarsi. La Procura sembra infatti procedere in modo serrato e non si esclude che, con il passare dei giorni, decida di scoprire ancora di più le proprie carte.

Lo ha fatto ieri, in parte, durante gli interrogatori di Stasi e di Marco Poggi, fratello della vittima, convocati in contemporanea insieme a Sempio, che però non si è presentato. Una strategia difensiva "annunciata" sui social dall'avvocata Angela Taccia, che insieme al collega Massimo Lovati si è appellata, per giustificare l'assenza del suo assistito, a un presunto difetto formale nell'avviso di convocazione.

Se Sempio sarà riconvocato non è chiaro: i pm potrebbero anche decidere di proseguire senza un confronto. Stasi, da parte sua, ha risposto a tutte le domande, ribadendo - come già fatto in passato - di non conoscere Sempio. Poggi, invece, amico di lunga data dell'indagato, ha dichiarato di credere fermamente nella sua innocenza. 

Il racconto del "supertestimone" a Le Iene

A rendere ancora più complessa una vicenda già densa di interrogativi, c'è la testimonianza raccolta nelle scorse settimane dalla trasmissione Mediaset Le Iene, mandata in onda il 20 maggio su Italia 1. Testimonianza anonima già resa all'epoca dei fatti, ma accantonata, fino ad oggi.

Potrebbe sembrare irrilevante, ma è in realtà cruciale, perché riporta il racconto di una donna che avrebbe visto Stefania Cappa, cugina della vittima, entrare in una vecchia abitazione della nonna a Tromello, vicino Garlasco, con un pesante borsone, in evidente stato di agitazione.

Da questa testimonianza gli inquirenti sono partiti per organizzare le ricerche che qualche giorno fa hanno portato al ritrovamento, all'interno di un canale, di una serie di oggetti in metallo "di interesse investigativo". Tra questi - ma saranno solo gli accertamenti in corso a stabilirlo - potrebbe nascondersi l'arma del delitto.

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Sara D'Aversa
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