L’Agenzia delle Entrate ha pubblicato le linee guida rivolte a contribuenti, CAF e professionisti per la compilazione del modello 730 precompilato 2025, relativo all’anno d’imposta 2024. Tra i principali chiarimenti rientrano quelli sul calcolo delle detrazioni per oneri, le ritenute, gli oneri detraibili e deducibili, e i crediti d’imposta. Il tutto è stato raccolto in una serie di FAQ che aiutano a evitare errori nella compilazione della dichiarazione. Vediamo insieme le 5 domande più frequenti — e le relative risposte — che possono fare la differenza nella tua dichiarazione dei redditi.
Come riportato da FiscoOggi.it, l’Agenzia delle Entrate ha aggiornato la guida per la dichiarazione dei redditi, un vademecum completo che include anche indicazioni sugli obblighi di produzione e conservazione dei documenti.
L’obiettivo della guida operativa è fornire assistenza immediata ai contribuenti, con soluzioni semplici, chiare e facilmente comprensibili per chi si appresta a presentare il modello 730 precompilato, sia per sé che per conto di altri.
In questo contesto, le FAQ rappresentano uno strumento prezioso, pensato per aiutare tutti: cittadini, professionisti e intermediari fiscali.
Ecco le domande più frequenti e le risposte pratiche per capire quando e perché potrebbe essere utile modificare le detrazioni già presenti nel 730 precompilato.
Per i contribuenti con un reddito complessivo annuo superiore a 50.000 euro, la normativa fiscale prevede una riduzione delle detrazioni nella dichiarazione dei redditi 2025 (anno d’imposta 2024).
In particolare, per alcune spese — come gli interessi passivi sul mutuo — la detrazione ordinaria del 19% può risultare inferiore. Questo perché viene applicata una decurtazione fissa di 260 euro sull’importo complessivo detraibile.
La misura riguarda esclusivamente alcune tipologie di spese detraibili e si applica in modo proporzionale al reddito, penalizzando parzialmente chi si colloca oltre la soglia dei 50.000 euro.
La trasmissione del modello 730 precompilato o del modello Redditi 2025 è una fase delicata. Anche se il sistema online rende l'invio molto semplice — spesso basta un clic — può accadere di accorgersi solo dopo di aver commesso un errore o dimenticato alcuni dati.
Per fortuna, l’Agenzia delle Entrate ha previsto una procedura di annullamento della dichiarazione già trasmessa.
Ecco cosa è importante sapere:
Annullando la dichiarazione, questa viene completamente cancellata dal sistema dell’Agenzia delle Entrate: è come se non fosse mai stata trasmessa. Il contribuente dovrà quindi inviare una nuova dichiarazione entro i termini previsti. Se non viene trasmesso un nuovo 730, per l’Amministrazione finanziaria risulterà una omessa dichiarazione.
È importante ricordare che, dopo il 20 giugno 2025, la dichiarazione dei redditi non può più essere annullata, ma soltanto corretta. In questa fase, è possibile intervenire attraverso strumenti diversi a seconda della situazione.
Il modello 730 integrativo può essere presentato fino al 27 ottobre 2025, esclusivamente tramite un CAF o un professionista abilitato. Questa possibilità è prevista solo nei casi in cui la correzione comporti un vantaggio per il contribuente, come un rimborso maggiore o un’imposta da versare più bassa.
Se invece la dichiarazione originaria comportava un debito da pagare con modello F24, il 730 integrativo non è ammesso.
In questi casi è necessario ricorrere al modello Redditi. La versione correttiva può essere trasmessa entro il 31 ottobre 2025. Trascorso questo termine, è comunque possibile correggere gli errori con un modello Redditi integrativo, seguendo le scadenze previste per le dichiarazioni integrative.
La normativa fiscale consente ai coniugi, se in possesso dei requisiti previsti, di presentare la dichiarazione dei redditi in forma congiunta, anche utilizzando i servizi online dell’Agenzia delle Entrate.
Va chiarito che l’Amministrazione finanziaria predispone comunque due dichiarazioni precompilate distinte, una per ciascun coniuge. La modalità congiunta si attiva solo al momento della trasmissione, quando uno dei due coniugi sceglie di inviare la propria dichiarazione includendo anche quella dell’altro.
Nonostante l’Agenzia delle Entrate abbia potenziato la raccolta dei dati per il modello 730 precompilato, alcune tipologie di reddito non vengono automaticamente inserite nella dichiarazione.
Ad esempio, i redditi da pensioni estere devono essere indicati nel quadro C, così come i redditi da lavoro prodotti all’estero. Allo stesso modo, i redditi derivanti da terreni e fabbricati situati all’estero devono essere riportati nel quadro D.
In questi casi è necessario integrare manualmente la dichiarazione, prestando attenzione a inserire correttamente tutte le informazioni richieste per evitare errori od omissioni. Per ulteriori approfondimenti si rimanda alle istruzioni per la compilazione della precompilata 2025.