Un nuovo progetto di legge, approvato all'unanimità dalla Commissione Sanità della Regione Lombardia, propone una "save list" di 27 razze canine per le quali i proprietari dovranno ottenere un patentino attraverso un percorso formativo.
Quali sono queste razze e cosa fare per ottenere il patentino? Scendiamo nei dettagli.
La nuova proposta di legge approvata in Lombardia — e ora in fase di valutazione a livello nazionale — mira a introdurre un patentino obbligatorio per chi possiede alcune razze canine ritenute “impegnative” (si è cautamente evitato il termine aggressive e pericolose).
Si tratta, dunque, di cani che richiedono più attenzione, esperienza e responsabilità da parte di proprietari, in poche parole sono cani non per tutti.
Il percorso per ottenere il patentino prevede un corso teorico e pratico, gestito in collaborazione con esperti cinofili e veterinari, che insegnerà al proprietario a gestire correttamente il suo animale.
Se però il cane dovesse mostrare comportamenti problematici, scatterebbero alcune restrizioni (museruola, guinzaglio corto) e nei casi gravi anche il sequestro.
L’idea di fondo, spiegano i promotori, non è quella di criminalizzare certe razze, ma di prevenire incidenti e tutelare l'incolumità sia degli animali che delle persone.
Razze incluse nella "save list":
Il progetto di legge lombardo è stato presentato al Parlamento come proposta di legge nazionale. Se approvato, estenderebbe l'obbligo del patentino a tutto il territorio italiano.
Alcuni comuni italiani, come Milano, hanno già introdotto regolamenti locali che richiedono un patentino per i proprietari di determinate razze canine.
Ad esempio, a Milano è obbligatorio per chi possiede cani come il Rottweiler o il Cane Lupo Cecoslovacco ottenere un patentino entro sei mesi dall'acquisto o adozione dell'animale.
Questo patentino nasce con un obiettivo preciso: rendere la convivenza tra esseri umani e animali più sicura, consapevole e responsabile.
Non si tratta di criminalizzare alcune razze, né di creare una patente “a punti” per punire i proprietari. Al contrario, si vuole offrire uno strumento utile per chi sceglie di condividere la propria vita con cani di grande forza e temperamento.
Il primo vantaggio è l’educazione del proprietario: il percorso formativo, articolato in lezioni teoriche e pratiche, aiuta a conoscere meglio il comportamento canino, le esigenze dell’animale e le situazioni di rischio. In altre parole, si insegna come prevenire i problemi, anziché intervenire solo quando è troppo tardi.
C’è poi un beneficio per il cane stesso: avere accanto un padrone informato, attento e in grado di gestire correttamente le sue reazioni, riduce lo stress, migliora la socializzazione e rende la vita del cane più equilibrata.
Il patentino può diventare un valore aggiunto, specie in contesti urbani dove convivono cani, famiglie e spazi pubblici affollati.
Infine, c’è un aspetto culturale: riconoscere che non tutti i cani sono uguali e che alcune razze richiedono più competenza, è un passo verso una società che rispetta davvero gli animali.
Insegnare a guidare un’auto è obbligatorio per motivi di sicurezza. Perché non fare lo stesso con chi guida, ogni giorno, un cane potente e sensibile allo stesso tempo?