22 Jun, 2025 - 10:09

Concordato preventivo biennale, cambia ancora: le novità chiave del correttivo 2025

Concordato preventivo biennale, cambia ancora: le novità chiave del correttivo 2025

Con la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale n. 134/2025, entrano ufficialmente in vigore le modifiche al regime del concordato preventivo biennale.

Il provvedimento introduce significative novità che interessano in particolare liberi professionisti, società e associazioni professionali. Tra i punti salienti, spiccano i nuovi criteri di esclusione e cessazione dal CPB, che ridefiniscono i requisiti di accesso e permanenza nel regime agevolato.

In questo articolo, vediamo subito cosa cambia e tutte le novità importanti.

Come cambiano i termini di adesione del CPB

Le novità sul concordato preventivo biennale non smettono di arrivare. Dopo la proposta di ravvedimento speciale, con l’entrata in vigore del decreto correttivo, si chiude ufficialmente la fase sperimentale del concordato preventivo biennale per i contribuenti in regime forfettario.

Da ora in avanti, per il biennio 2025-2026, il CPB sarà riservato esclusivamente ai contribuenti che nel 2024 hanno applicato gli ISA e che non hanno aderito al concordato l’anno precedente.

Novità importanti riguardano anche i termini per aderire: la scadenza, prima fissata al 31 luglio, è stata posticipata al 30 settembre.

Per i soggetti IRES con esercizi non coincidenti con l’anno solare, il termine sarà esteso dalla fine del settimo al nono mese dopo la chiusura dell’esercizio.

Di conseguenza, il 30 settembre diventerà la data ultima non solo per aderire al CPB, ma anche per revocare un’adesione già espressa.

Dopo questa scadenza, pur restando possibile inviare le dichiarazioni entro il 31 ottobre, non sarà più consentito modificare le decisioni relative al concordato.

Concordato preventivo biennale: le novità dell’imposta sostitutiva

Arrivano importanti novità sull’imposta sostitutiva per chi aderisce al CPB e ha un reddito concordato superiore a quello dichiarato l’anno precedente.

Le aliquote agevolate (10% per chi ha un punteggio ISA pari o superiore a 8, 12% per punteggi tra 6 e 8, e 15% per punteggi sotto 6) saranno valide solo fino a un massimo di 85.000 euro di base imponibile. Oltre questa soglia, l’imposta sarà calcolata con aliquote più alte: 24% per le società (soggetti IRES) e 43% per le persone fisiche (soggetti IRPEF).

In pratica, per le società, le aliquote ridotte si applicheranno solo fino a 85.000 euro di reddito. Superato questo limite, scatterà automaticamente l’aliquota ordinaria del 24%, uguale a quella standard prevista per l’IRES.

Quali sono le nuove cause di esclusione dal CPB

Da ora in poi, un professionista che lavora in modo autonomo e partecipa anche a una società o associazione professionale potrà aderire al CPB solo se anche la società o associazione aderisce per gli stessi anni fiscali.

Allo stesso modo, una società o associazione non potrà aderire se almeno uno dei soci o associati individuali non aderisce per gli stessi periodi.

Questa regola vale non solo al momento dell’adesione, ma deve essere rispettata per tutta la durata del biennio.

Inoltre, se una delle parti non può più aderire al concordato, anche l’altra perderà il diritto di restare nel regime agevolato.

L’obiettivo è evitare situazioni di discordanza, assicurando che professionisti individuali e le società o associazioni a cui appartengono seguano insieme lo stesso percorso nel concordato.

Costo del lavoro incrementale: come funziona

Dal biennio 2025-2026, non saranno più considerati alcuni elementi, tra cui la “maxi-deduzione” del 120% sul costo del lavoro per le nuove assunzioni.

Questa deduzione è un vantaggio fiscale che permette di aumentare il costo del lavoro grazie alle nuove assunzioni fatte rispetto all’anno precedente. Con la nuova norma, questo beneficio non entrerà più nel reddito usato per la proposta di concordato, così come accade già per plusvalenze, minusvalenze e perdite su crediti.

In pratica, questa modifica serve a calcolare il reddito in modo più chiaro, escludendo gli incentivi legati alle assunzioni e mostrando meglio la reale situazione economica del contribuente.

Concordato Preventivo Biennale, le novità del 2025

Con la pubblicazione del Decreto Legislativo 81/2025, entrano in vigore importanti cambiamenti al regime del concordato preventivo biennale.

Le modifiche riguardano soprattutto liberi professionisti, società e associazioni professionali, con nuove cause di esclusione e cessazione che vincolano l’adesione tra professionisti individuali e le società a cui partecipano.

Cambiano anche i termini di adesione, spostati al 30 settembre, e le aliquote agevolate dell’imposta sostitutiva, limitate a una base imponibile di 85.000 euro. Inoltre, dal 2025 non sarà più considerata la maxi-deduzione del 120% sul costo del lavoro per nuove assunzioni nel calcolo del reddito concordato.

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