La Manovra 2026 sta per prendere forma. Con gli annunci del Presidente della Commissione Finanze del Senato, Massimo Garavaglia, e del Viceministro all’Economia, Maurizio Leo, il Governo Meloni si prepara ad approvare la Legge di Bilancio 2026. Il pacchetto di misure interesserà famiglie e imprese e includerà anche la Rottamazione "quinquies" e il Saldo e stralcio delle cartelle esattoriali.
La proposta, anticipata per la prima volta nel Decreto Milleproroghe, rappresenta un punto centrale per alleggerire il peso delle pendenze fiscali e rimettere in circolo gli incassi dell’Agenzia delle Entrate e della Riscossione (Ader). Ma chi potrà beneficiarne realmente? E quali regole saranno applicate per evitare abusi? L’obiettivo dichiarato del Governo è trovare un equilibrio tra rigore fiscale e sostegno concreto ai contribuenti in difficoltà.
Tra le iniziative più attese, che comprendono anche nuovi bonus per le famiglie e la revisione del calcolo ISEE, spicca la nuova edizione della rottamazione. Rispetto alle precedenti, avrà una natura selettiva, finalizzata a premiare chi ha sempre rispettato le scadenze fiscali e a limitare l’accesso ai cosiddetti "rottamatori di professione".
La quinta edizione della definizione agevolata si prepara a raccogliere l’adesione di milioni di contribuenti con pendenze tributarie, ma allo stesso tempo mira a escludere chi ha già beneficiato delle misure precedenti senza rispettare i pagamenti.
Il legislatore intende garantire la riscossione del fisco senza penalizzare chi è sempre stato in regola. Chi ha perso il beneficio per mancato pagamento regolare, anche senza sfruttare i cinque giorni di tolleranza, non potrà aderire nuovamente.
In pratica, la misura blocca chi ha usato la rottamazione solo per evitare azioni esecutive come pignoramenti, fermi amministrativi o altri provvedimenti simili. Questo approccio selettivo rafforza la credibilità complessiva del sistema e tutela in modo concreto chi ha sempre rispettato le regole fiscali.
La condizione fondamentale per accedere alla rottamazione resta la situazione economica del nucleo familiare. La misura vuole sostenere chi ha incontrato difficoltà oggettive a pagare i debiti, dovute a crisi aziendali, perdita del lavoro o eventi imprevisti come malattie o calamità familiari.
Chi ha adottato un comportamento scorretto, utilizzando la definizione agevolata senza poi onorare regolarmente i pagamenti, sarà escluso. Solo un accesso ordinato e armonioso, che tenga conto delle reali difficoltà dei contribuenti, potrà impedire che la misura diventi un’ulteriore penalizzazione per chi paga regolarmente le tasse, a volte anche in anticipo.
Per facilitare la comprensione della misura agevolativa, faccio un esempio concreto: un nucleo familiare con debiti fiscali di 20.000 euro e un ISEE basso potrebbe accedere al Saldo e Stralcio, pagando solo il 20-35% del capitale dovuto, mentre chi ha debiti maggiori e capacità economiche più solide dovrà seguire il percorso della Rottamazione delle cartelle esattoriali con rateizzazioni più lunghe e flessibili, adeguate alla propria situazione finanziaria.
Secondo quanto riportato dall’Agenzia delle Entrate – Riscossione, il contribuente che aderiva al programma del Saldo e stralcio promosso con la Legge di Bilancio 2019 doveva versare una percentuale delle somme dovute, calcolata su capitale e interessi di ritardata iscrizione, in base all’ISEE del nucleo familiare:
Se approvata anche per il 2026, questa riforma potrebbe rappresentare l’avvio di una vera e propria rivoluzione nella gestione delle cartelle esattoriali, garantendo al contempo maggiori entrate per l’Agenzia delle Entrate-Riscossione e offrendo ai contribuenti in difficoltà economica la possibilità di stralciare parte dei debiti, pagando solo una quota ridotta, pari a circa un quarto o un quinto dell’importo dovuto.
Naturalmente, gli indici ISEE dovranno essere aggiornati al 2026, poiché quelli riportati si riferiscono al 2019.
La misura prevede due percorsi diversi, applicabili in base all’entità del debito:
La combinazione dei due strumenti permette di coniugare rigore fiscale e flessibilità sociale, migliorando la liquidità delle casse pubbliche e rafforzando il rapporto di fiducia tra contribuenti e Fisco.
Le misure fiscali previste per il 2026 puntano a offrire soluzioni concrete ai contribuenti in difficoltà economica, combinando strumenti di alleggerimento del debito e flessibilità nella rateizzazione. Di seguito rispondiamo alle domande più comuni.