Vietato parlare male di Francesca Albanese, la relatrice Onu per Gaza al centro delle polemiche perché non riconosce Hamas come un'organizzazione terroristica e per questo sanzionata dagli Usa ma eletta a paladina dalla sinistra italiana che la vorrebbe addirittura Premio Nobel per la Pace.
Di questo divieto ne ha fatto le spese Rocco Tanica, alias Sergio Conforti, tastierista e compositore del gruppo Elio e le storie tese.
L'artista doveva prendere parte al programma del Festival Terre Tagliamento, a San Vito al Tagliamento, in Friuli. Ma l'organizzazione di quest'evento l'ha escluso per un post che è comparso sui suoi social in cui ha definito Francesca Albanese
Lesa maestà, evidentemente. Nonostante il fatto che Tanica non sia certo il solo ad avere una posizione più equilibrata sul conflitto medio orientale e, a dirla tutta, non sia stato nemmeno il primo a definire "antisemita" Albanese. Lo fece, ad esempio, anche Nicola Porro quando, parlando dal palco di una sua manifestazione a Bari con Giuseppe Cruciani, non si capacitava della notizia secondo la quale il Comune era pronto ad omaggiarla con la cittadinanza onoraria.
E insomma: etichettare "antisemita" Francesca Albanese è proibito. O, quantomeno, di questi tempi, non conviene. È la legge del mainstream sebbene la relatrice Onu non abbia mai condannato del tutto Hamas, l'organizzazione terroristica che ha originato la guerra di Israele a Gaza con il pogrom del 7 ottobre 2023 e che ora continua ad esporre la popolazione civile della Striscia alle bombe dell'esercito di Netanyahu pur di non arrendersi e consegnare gli ostaggi (come la invitano a fare anche i Paesi della Lega araba).
Di sicuro, su Albanese non si può dire nulla per gli organizzatori del Festival Terre Tagliamento. Né, nonostante Hamas per statuto voglia cancellare dalla carta geografica lo stato ebraico, scrivere post irriverenti come questo
Ma gli organizzatori del Festival Terre Tagliamento come hanno giustificato nero su bianco la scelta di escludere dal programma Rocco Tanica? Stando al Gazzettino, l'hanno fatto con queste parole:
In ogni caso: quello che vede protagonista Rocco Tanica non è certo l'unico episodio che in queste settimane sta, in un certo qual modo, portando la guerra anche da noi.
Sui social tutti i giorni si accendono discussioni senza esclusione di colpi.
Giusto una settimana fa, era stata la volta di Marco Santin della Gialappa's Band a finire nel vortice delle polemiche perché, ricevendo un premio nelle Marche, aveva attaccato a testa bassa il governo Meloni reo, secondo lui, di non fare abbastanza per la Palestina ma soprattutto perché era arrivato persino a dire che il 7 ottobre era "una cazzata" buona solo a giustificare la violenza israeliana nella Striscia.
È diventato virale un video in cui si vede un solo spettatore capace di contestarlo.
Gli animi, in ogni caso, sono accesi anche per il destino della Global Sumud Flottilla, l'insieme di imbarcazioni che, partendo dai porti europei del Mediterraneo, tenterà di giungere a Gaza con un carico di viveri.
Il manifesto politico dell'equipaggio, sostenuto da un buon numero di vip, naturalmente, al di là delle scelleratezze del governo israeliano, non fa cenno ad Hamas e al cinismo con il quale continua a mettere a repentaglio la vita dei civili palestinesi volendo continuare anche a gestire il flusso di aiuti economici e di viveri che giungono a Gaza da ogni parte del mondo.