"Affari tuoi": quanto hanno vinto ai pacchi stasera, 10 ottobre 2025? Trentacinquesima puntata di questa edizione che vede come padrone di casa Stefano De Martino.
Beatrice torna a casa con soli 11mila euro, tuttavia sarebbe potuta fare ritorno a mani vuote. Vuoi sapere cosa è successo nella puntata di Affari tuoi del 10 ottobre su Rai 1? Non perdere il nostro riassunto completo.
In gara Beatrice per la Valle d'Aosta. Con lei gioca la mamma Emanuela. La coppia gioca con il pacco numero 12.
In questo nuovo appuntamento gioca Beatrice per la Valle d'Aosta. Con lei in studio mamma Emanuela, commessa in una pasticceria.

Inizialmente, il gioco ha preso il via con l'eliminazione di cifre basse, ma un primo momento di sollievo è arrivato dalla Lombardia, che ha svelato Gennarino, assicurando subito i 11mila euro del Jackpot.
Nonostante questo piccolo successo, l'Umbria e il Piemonte hanno eliminato rispettivamente 200 euro e 1 euro, mantenendo l'attenzione sui grandi premi. Il Dottore ha messo sul tavolo la prima offerta, 40mila euro, ma la coppia l'ha rifiutata.
Subito dopo, si è materializzata una vera catastrofe: in una sequenza micidiale, il Molise ha tolto 100mila euro, la Liguria ha eliminato il premio massimo di 300mila euro e l'Umbria ha fatto svanire 30mila euro.
Di fronte al tabellone ormai spoglio, Beatrice e Annarita hanno accettato il cambio, scambiando il pacco 12 con il numero 3. La scelta si è rivelata azzeccata, poiché il pacco originale (il 12) conteneva solo 100 euro.
Tuttavia, la sfortuna non si è placata: la Toscana ha eliminato 200mila euro e il Trentino-Alto Adige ha tolto 75mila euro. L'offerta è crollata a 10mila euro (rifiutata).
Dopo aver eliminato 20mila euro (Calabria) e 50mila euro (Veneto), il Dottore ha offerto solo 5mila euro. La coppia ha rifiutato l'offerta finale, sapendo che nel loro pacco poteva esserci solo una cifra bassa.
L'apertura degli ultimi pacchi ha rivelato la triste verità: il loro pacco 3 conteneva solo 5 euro più il biglietto della Lotteria Italia. Perse le chance di vincita, Beatrice e Emanuela hanno tentato la sorte alla Regione Fortunata per 100mila euro, ma hanno sbagliato la Basilicata e successivamente la Toscana per 50mila euro.
Nonostante il risultato a zero euro del gioco principale, la coppia ha potuto festeggiare il riscatto del Jackpot di Gennarino, tornando a casa con 11mila euro.
Venerdì 10 ottobre 2025 - Dopo una decina di notti insonni, finalmente il “Dottore” può riposare in pace (non nel senso del “R.i.P.”) così come la Televisione di Stato che, in sequenza alla tragedia degli ultimi dieci-dodici giorni, non deve sborsare (quasi) nulla: una vera e propria inversione di rotta. Ieri sera, giovedì 9 ottobre, purtroppo sono andati a casa a tasche vuote, Klemens e il padre Andreas, “filius et pater” (dico purtroppo perché hanno giocato più che bene): si vede che è mancata loro la terza persona, lo “spiritus”… in ogni caso Klemens ci ha riempito gli occhi (e il cuore) grazie al rapporto con il suo papà, facendoci ricordare lo “slogan” del film francese “Welcome” del 2009: “Friendship has no borders” (“L'amicizia non ha confini”). Stasera, la stessa sorte è toccata (ripeto: per la gioia del Dottore che, tra l’altro, si vede due giornate libere per ulteriore relax grazie alla Nazionale di Calcio: sabato 11 e martedì 14) a Beatrice (estetista di Brusson, Valle d’Aosta) che giocava con la mamma Emanuela (commessa in una pasticceria). Una parola per Brusson: un semplice villaggio a 1.340 metri s.l.m. con poco più di 800 abitanti ma con ben una settantina (o forse più…) di frazioni e una decina di laghi: in altre parole, semplicemente una meraviglia soprattutto per chi, come me (che negli ultimi vent’anni è andato a Brusson quattro-cinque volte) è un seguace dell’insegnamento di Andy Warhol (“Uno è compagnia, due è folla e tre è un party”) figura predominante del movimento della Pop art e uno dei più influenti artisti del secolo scorso; anch’io vivo, da solo, in una casetta alla fine di una strada senza uscita oltre la quale ci sono soltanto boschi e prati (insomma, in un luogo verdeggiante!) e, se non si è capito, spero di rimanere nella più assoluta solitudine (un po’ come gli eremiti-ἔρεμος o, meglio ancora, come gli anacoreti-ἀναχωρέω). Tornando al gioco, c’è poco da dire: all’inizio Beatrice trova Gennarino - il cui Jackpot è arrivato a 11.000,00 €s (cioè 7.500,00 €s al netto di imposte e tasse) - e per quasi tutto il tempo la colonna dei pacchi rossi resiste fino a quando, nell’ultima parte della serata, ex abrupto crolla tutto, una vera catastrofe: in una concatenazione letale, se ne vanno i 100k (Molise) con i 300k (Liguria) e poi i 200k (Toscana) allorquando, tanto per non lasciare nulla di intentato, anche i 75k fuggono in Trentino). In breve: si va alla Regione mascotte (come scrivevo nel mio Commento alla puntata di lunedì 15 settembre, non continuate a chiamarla Regione “fortunata” – perché la Regione non incassa nulla – se preferite, tutt'al più, designatela Regione “portafortuna”) ma le due pie donne sbagliano nell’indicare quella che avrebbe fruttato loro prima 100k €s (Lucània-Basilicata) e poi 50k (Toscana). Vi chiederete perché le ho chiamate “pie donne”: semplicemente perché hanno invertito i ruoli, nel senso che ha giocato (quasi esclusivamente) Emanuela (la collaboratrice) piuttosto che Beatrice (la concorrente) e, quindi, ha sbagliato tutto la “pasticciona” e, visto che è una commessa in pasticceria, sarebbe meglio che imparasse dalla Cioccolateria di Vianne Rocher (Jiuliette Binoche, sbalorditiva in “Damage-Il danno 1992” di Louis Malle) nel gradevolissimo film - girato nella zona francese confinante proprio con la Valle d’Aosta delle nostre due - “Chocolat” del 2000 di Lasse Hallström, (che nel 1999 ci aveva già offerto lo stupendo “Le regole della casa del sidro”, in entrambi con la “regina delle colonne sonore” Rachel Portman). A tal proposito: visto che spesso – come stasera – la collaboratrice non concede voce in capitolo alla concorrente (cioè: invadente), perché non eliminarne la figura? Malgrado ciò, resta sempre la gratificazione per il ricordo di Brusson da dove provengono figlia e mamma: accoppiata che ad Affari tuoi è sempre stata motivo di apprensione per il “Dottore” (combinazione che anch'io ho sempre mal gradito come, del resto, anche sorella-sorella – 6.10, 16.9, 14.9, il 13.9 addirittura sorelle gemelle – madre-figlia 11.9, prima il 10.9, poi figlia-mamma 7.9 e stasera). Come accennavo sopra, un villaggio carino, con il castello di Graines, in restauro, che non può non ricordare il film “Le otto montagne”, girato proprio in Valle d’Aosta, precisamente in Val d'Ayas, vicino a Brusson, nel 2022: scritto e diretto da Felix Van Groeningen (1.11.1977) e Charlotte Vandermeersch (11.11.1983), ha vinto il premio della giuria al LXXV Festival di Cannes, inoltre ha vinto 4 David di Donatello, tra i quali quello per il miglior film. Van Groenigen e Vandermeersch, nell'adattare cinematograficamente il romanzo omonimo del milanese Paolo Cognetti (27.1.1978) Premio Strega 2017, sorprendono lo spettatore sin da quando si spengono le luci in sala: i registi-sceneggiatori hanno infatti deciso di adottare un formato di proiezione ristretto che ricorda un po' i documentari di montagna di un tempo quando, per avere un'attrezzatura leggera al seguito, si girava in 16 millimetri; invero, da tempo ormai le cime - innevate e non - si vedono offrire tutta l'ampiezza dello schermo che fa risaltare la loro imponenza: qui, invece, l'impressione che si ha da subito – grazie anche all’interpretazione del Voice-over autodiegetico Luca Marinelli 22.10.1984, figlio del doppiatore Eugenio – è quella della descrizione della nascita e dell'evoluzione di un'amicizia a cui le montagne fanno non da sfondo ma da elemento fondamentale di unione che però, ad un certo punto, diviene divaricazione. Si tratta dell'incontro tra due visioni della vita che l'ambiente naturale finisce con il determinare in modo quasi cogente. Nell'estate del 1984 Pietro, undicenne di Torino, e sua madre Francesca prendono in affitto una casa a Graines, in Val d'Ayas. Qui incontrano Bruno, l'ultimo ragazzino rimasto nel villaggio ormai spopolato, che vive con gli zii. Pietro e Bruno diventano amici e trascorrono insieme la stagione estiva; sul finire dell'estate, i genitori di Pietro offrono agli zii di Bruno la disponibilità a ospitarlo a Torino in inverno, di modo che possa continuare gli studi. Pietro è perplesso perché ritiene che Bruno non debba essere sradicato dalla sua vita e dal suo ambiente. Nel 1989 Pietro e Bruno, ormai adolescenti, si incontrano in un bar, ma fingono di non conoscersi. Arriviamo al 2004 con Pietro che tira avanti lavoricchiando finché non trova un posto stabile in un ristorante di Torino ove, disgraziatamente, riceve da Francesca la notizia della morte del padre. Alcuni giorni dopo le esequie, Pietro si rifugia nella vecchia casa di montagna, dove viene accolto da Bruno che lo conduce al lascito del padre: il rudere di una baita in alta quota. Bruno si offre di aiutare Pietro a ristrutturarla e così i due portano a termine i lavori prima dell'autunno. Nel frattempo, Pietro scopre che suo padre e Bruno avevano continuato a frequentarsi, condividendo numerose (otto!) vie alpinistiche del circondario: Bruno era diventato una sorta di figlio adottivo, che aveva riempito il vuoto lasciato dal figlio con cui non aveva più rapporti... non proseguo oltre perché non voglio spoilerare. In chiusura (a questo punto il lettore dirà: grazie al cielo!): non può non tornare in mente il successivo (2005) “I segreti di Brokeback Mountain” - gran successo al box office - diretto da Ang Lee (23.10.1954) con Heath Ledger (1979-2008) e Jake Gyllenhaal (19.12.1980), liberamente ispirato al racconto “Brokeback Mountain” di Annie Proulx (22.8.1935). Ringrazio per la disponibilità, Angelo da Varese
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