11 Oct, 2025 - 18:42

"La donna della cabina numero 10", cosa significa il finale

"La donna della cabina numero 10", cosa significa il finale

Appena sbarcato su Netflix, l'adattamento del bestseller di Ruth Ware, "La donna della cabina numero 10", ha già catturato il pubblico con la sua trama claustrofobica e i suoi continui colpi di scena.

Ma il finale del film, con Keira Knightley, non si limita a risolvere un mistero: ridefinisce la narrazione e apre la porta a un nuovo capitolo.

Analizziamo come si conclude il thriller e cosa significa per i suoi protagonisti.

Di cosa parla "La donna della cabina numero 10"

Questo film immerge lo spettatore in un'atmosfera di lusso e paranoia. La giornalista Laura "Lo" Blacklock (Keira Knightley) accetta un incarico a bordo di un esclusivo superyacht per documentare il viaggio inaugurale nei fiordi norvegesi.

L'evento è organizzato dal ricco filantropo Richard Bullmer (Guy Pearce) e da sua moglie Anne (Lisa Loven Kongsli), malata terminale, che intende sfruttare l'occasione per annunciare che lascerà tutta la sua fortuna in beneficenza.

A bordo, un'élite di ospiti, tra cui la socialite Heidi (Hannah Waddingham) e l'ex fiamma di Lo, il fotografo Ben (David Ajala), completa il quadro di un microcosmo isolato e carico di tensione.

La quiete apparente si spezza quasi subito. Una notte, Lo sente una lite provenire dalla cabina 10, accanto alla sua, seguita da un tonfo in mare.

Affacciandosi al balcone, intravede un corpo nell'acqua e nota un'impronta di mano insanguinata sul divisorio. È convinta di aver assistito a un omicidio.

Da questo momento, il film si trasforma in un thriller psicologico in cui la sanità mentale della protagonista viene messa costantemente in discussione.

Nessuno a bordo ammette di aver visto la donna che Lo sostiene di aver incontrato nella cabina 10; ogni prova che trova svanisce misteriosamente, e Lo viene sistematicamente isolata e trattata come un'isterica.

La rivelazione a metà viaggio: chi è la vera vittima?

A differenza di molti thriller che conservano il loro segreto più grande per il finale, "La donna della cabina numero 10" svela le sue carte a metà narrazione, trasformando il mistero da un "chi è stato?" a un "come ne usciranno vive?". Dopo giorni di indagini solitarie, Lo viene aggredita e rinchiusa in un magazzino nelle profondità dello yacht.

È qui che la sua carceriera si rivela: è una donna di nome Carrie, un'attrice ingaggiata da Richard per impersonare sua moglie Anne. Ma Anne, quindi, che fine ha fatto?

Il piano di Richard era diabolico e spietato. Sapendo che la vera Anne, malata di cancro, stava per donare tutto il suo patrimonio, l'ha uccisa gettandola in mare, il corpo che Lo aveva visto e che non aveva immaginato, e ha assoldato Carrie per impersonarla.

L'obiettivo era far firmare a Carrie un nuovo testamento che nominasse lui come unico erede.

Carrie, madre single in disperate condizioni economiche, confessa di aver accettato il ruolo senza conoscere le reali intenzioni omicide di Richard. È a questo punto che Lo, capendo che Richard non lascerà mai in vita una testimone così scomoda, convince Carrie a unire le forze per smascherarlo.

Lo scontro finale: dallo yacht al palco della verità

Il culmine della tensione si raggiunge quando lo yacht attracca in Norvegia per il gala finale. Mentre Richard ordina al medico di bordo di eliminare Lo con un'iniezione letale, lei riesce a fuggire.

Nella colluttazione che ne segue, Ben, rimasto a bordo per cercarla, viene tragicamente ucciso al suo posto, sacrificandosi per darle il tempo di scappare.

Determinata a ottenere giustizia, Lo si infiltra al banchetto. Ignorata dallo staff, capisce di avere un'unica possibilità: affrontare Richard pubblicamente. Mentre lui e Carrie (ancora nel ruolo di Anne) sono sul palco, Lo li interrompe, armata della trascrizione del discorso originale di Anne.

Di fronte a centinaia di testimoni, Richard è in trappola. Carrie, scegliendo da che parte stare, incoraggia Lo a parlare. La lettura del vero testamento, che devolve tutto in beneficenza, è la prova schiacciante che smaschera l'inganno.

Ormai scoperto, Richard si lascia prendere dalla violenza, prende Carrie in ostaggio con un coltello e tenta la fuga su una barca.

L'inseguimento sul molo è concitato. Grazie all'intervento di un assistente di Richard, che nel frattempo ha recuperato un fucile, il criminale viene ferito. Nel suo ultimo, disperato tentativo di uccidere Carrie, viene definitivamente fermato da Lo, che lo colpisce alla testa con un martello trovato sul molo.

Il futuro di Lo

Il film non si conclude con la cattura di Richard, ma con un salto temporale che mostra le conseguenze emotive di quegli eventi. Lo ha scritto un articolo di denuncia per The Guardian, trasformando il suo trauma in una testimonianza pubblica.

Il vero cuore del finale, però, risiede in un breve videomessaggio che riceve: è Carrie, finalmente riunita e al sicuro con sua figlia. "Stiamo bene", dice, invitando Lo ad andarle a trovare.

Un sorriso accennato sul volto di Lo chiude il film, un finale che parla di solidarietà femminile, di sopravvivenza e della nascita di un legame indissolubile forgiato nel terrore.

Ma c'è un futuro per Lo Blacklock? Ci sarà un secondo capitolo? Il film è basato sul primo romanzo di una serie. L'autrice, Ruth Ware, ha già pubblicato un seguito, "The Woman in Suite 11", che vede la giornalista coinvolta in un nuovo mistero in un resort svizzero.

Sebbene al momento non ci siano conferme ufficiali su un adattamento cinematografico del secondo libro, il finale del film lascia la porta aperta. Lo e Carrie non sono solo sopravvissute; sono emerse più forti, pronte ad affrontare il futuro. E per una giornalista con un fiuto per il pericolo come Lo, il prossimo mistero potrebbe essere proprio dietro l'angolo.

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