Amanti del cinema audace, preparatevi: "Bones and All", il nuovo capolavoro di Luca Guadagnino, non è il solito teen drama o horror ordinario.
Con Timothée Chalamet e Taylor Russell protagonisti, il film mescola horror romantico, road movie e un pizzico di dramma cannibale da far girare la testa.
Se siete curiosi di sapere come finisce la storia, chi muore, chi sopravvive e dove è stato girato, siete nel posto giusto. Spoiler alert: non è per i deboli di stomaco, ma il viaggio vale ogni brivido.
Non è solo la storia di "Bones and All" a essere spettacolare: anche le location fanno la loro parte. Guadagnino ha scelto scenari americani autentici per creare quell’atmosfera sospesa tra bellezza e inquietudine. Le riprese principali si sono svolte in:
Ohio: Cincinnati e Chillicothe sono stati scelti per le città "normali" che Maren e Lee attraversano durante il viaggio. La combinazione di edifici storici e spazi aperti contribuisce a dare al film un tono realistico ma leggermente surreale.
Kentucky: Maysville ha offerto paesaggi rurali e piccoli borghi perfetti per le scene più intime e romantiche.
Nebraska: Ogallala è stato utilizzato per le sequenze di viaggio e le scene di confronto tra i protagonisti e le bande di outsider cannibali.
Il regista ha voluto un’America vera, senza effetti CGI eccessivi, facendo sì che la natura e i paesaggi fossero veri co-protagonisti. Guadagnino ha dichiarato in un’intervista:
La storia parte nel 1988: Maren Yearly (Taylor Russell) è una ragazza normale… o quasi. Perché Maren ha un segreto terrificante: è una "eater", una cannibale che non riesce a controllare il proprio appetito per la carne umana.
Dopo aver morso un compagno durante una festa, viene abbandonata dal padre, lasciandole solo una vecchia registrazione in cui le racconta della madre, Janelle, e del proprio passato.
Decisa a scoprire le sue radici e a capire da dove provengano i suoi impulsi, Maren parte in un viaggio attraverso l’America rurale. Lungo la strada incontra Lee (Timothée Chalamet), un giovane "eater" ribelle e irresistibile.
Tra fuggitivi e scene sanguinolente, nasce un amore intenso e fragile: due outsider che cercano conforto l’uno nell’altra in un mondo che li respinge. Guadagnino trasforma la cannibal romance in una sorta di "Bonnie & Clyde" del terrore, con paesaggi mozzafiato e dialoghi che colpiscono al cuore.
Le interazioni tra Maren e Lee oscillano tra romanticismo, tensione e pura follia: una mano si sfiora, un morso di troppo e il mondo intorno diventa improvvisamente pericoloso. Guadagnino gioca con la tensione e la sensualità, rendendo ogni scena un mix tra road movie anni '80 e horror gotico moderno.
E ora il momento che stavate aspettando: il finale. Dopo un viaggio estenuante, tra fughe e scoperte inquietanti, Maren e Lee devono affrontare la loro realtà: i loro impulsi cannibali non scompaiono, ma l’amore può renderli umani, anche se solo per un momento.
Lee si sacrifica per proteggere Maren, affrontando una situazione che potrebbe costargli la vita. In un climax intenso e drammatico, la ragazza sopravvive, portando con sé l’eredità di quell’amore travagliato.
La scena finale la mostra sola, ma determinata: pronta a trovare una nuova vita e a convivere con la propria oscurità, Maren diventa simbolo di resilienza e accettazione di sé.
Guadagnino usa il finale per sottolineare un messaggio potente: l’amore può coesistere con la violenza, la fragilità può trasformarsi in forza, e i legami umani valgono più di qualsiasi regola morale.
Timothée Chalamet e Taylor Russell rendono questa tensione palpabile, con sguardi che comunicano più di mille dialoghi.
Taylor Russell (Maren): ha trascorso mesi studiando i comportamenti degli adolescenti ribelli e delle vittime di traumi, aggiungendo realismo al ruolo.
Timothée Chalamet (Lee): ha raccontato di aver passato settimane a perfezionare la fisicità del personaggio, con movimenti ispirati a un mix tra delicatezza e istinto predatorio.
Luca Guadagnino: il regista ha voluto un approccio quasi teatrale, con lunghe sequenze in campo lungo che catturano il paesaggio e i personaggi allo stesso tempo.
Curiosità: il film è ispirato al romanzo di Camille DeAngelis, ma Guadagnino ha amplificato la componente romantica e il road movie, creando una miscela unica di horror e drama.