"Affari tuoi": quanto hanno vinto ai pacchi stasera, 16 ottobre 2025? Trentanovesima puntata di questa edizione che vede come padrone di casa Stefano De Martino.
La coppia è tornata a casa con 17mila euro, ma avrebbe potuto vincere più soldi. Vuoi sapere cosa è successo nella puntata di Affari tuoi del 16 ottobre su Rai 1? Non perdere il nostro riassunto completo.
In gara Angelo per il Molise. Con lui gioca il cugino Alessio. La coppia gioca con il pacco numero 2.
In questo nuovo appuntamento gioca Angelo per il Molise. Con lui in studio il cugino Alessio.
Nei primi sei tiri, la partita ha subito svelato un destino difficile per i due cugini: l'eliminazione dei 100mila euro dalla Puglia ha rappresentato il colpo più duro. Fortunatamente, il Lazio ha estratto Gennarino, garantendo subito 2mila euro di Jackpot. Le altre regioni eliminavano cifre basse (da 1 euro a 20mila euro).
Nonostante la perdita dei 100mila euro, la coppia ha rifiutato un primo Cambio. Dopo aver tolto le briciole (tra 10 euro e 200 euro), l'offerta del Dottore è salita a 33mila euro, ma è stata respinta.
La fase successiva è stata un disastro per il tabellone: la Valle d'Aosta ha eliminato il premio massimo di 300mila euro, seguita dalla Toscana che ha fatto svanire 75mila euro. Con i premi più alti spariti, Angelo ha deciso di intervenire: ha accettato così il Cambio, passando dal pacco 2 al numero 4.
Questa mossa è stata fondamentale perché l'ex pacco 2 conteneva proprio zero euro. Dopo il cambio, l'offerta è scesa a 25mila euro (che però è stata rifiutata). La tensione è risalita quando la Lombardia ha eliminato 200mila euro, lasciando in gioco solo cifre basse ad eccezione del premio da 50mila euro.
A quel punto, il Dottore ha tentato di scoraggiare la coppia con una offerta di soli 15mila euro (rifiutata ancora una volta). Il Trentino ha tolto il Pacco Nero (200 euro). Con il Piemonte che ha eliminato i 50mila euro, il Dottore ha proposto per l'ultima volta l'opzione Carte, con un'offerta di 15mila euro.
Angelo e Alessio questa volta hanno scelto di accettare, assicurandosi la cifra. La loro intuizione è stata sbagliata: il pacco 4 conteneva 30mila euro, ma l'offerta di 15mila euro, sommata ai 2mila euro di Gennarino, ha portato la vincita totale a 17mila euro che comunque non sono da buttare via.
Giovedì 16 ottobre 2025 – E il Molise ci perséguita: una sintesi per il periodo giugno-ottobre ci offre un panorama variegato, un po’ come il radicchio orchidéo di Castelfranco Veneto ove sabato 18 si terrà la “Vision Garden 2025”, giornata dedicata a innovazione, futuro e creatività. 28 giugno: siamo all’ultima puntata prima della pausa estiva, gioca Vanessa, da Campobasso, sta studiando per la laurea magistrale (biennale) in Scienze Infermieristiche e Ostetriche; con lei gioca il compagno Stefano con cui ha due figli, Cristian e Ginevra; verso la fine, accetta il cambio perché “il 19 è il mio compleanno, ci siamo sposati il 19, mi ha sempre portato fortuna…” e così rimedia 35k €s (vedi il mio Commento). 25 settembre: si presenta il mitico “Pasqualone” da Campobasso con la fidanzata (o moglie?) Maria Rosaria, ascensorista; arriva sino alla fine (si fa per dire) con i 100k €s e i 10k €s ancora in gioco, il Dottore propone l'ultima offerta: 50k €s, Pasquale e Maria Rosaria accettano, ma nel loro pacco iniziale, il numero 17, l’importo era doppio, 100k €s. Rimarrà comunque nella storia per la sua “gaffe”: chiamando un pacco, esclama “l’accendiamo?”, celebre frase legata alla concorrenza (vedi il mio Commento). E così arriviamo a stasera (anche se sono già nella notte su venerdì 17: tranquilli, non ho mai sofferto di ἑπτακαίδεκα – eptàcaidécafobìa – così come non credo né all’anagramma VIXI (da XVII) – cioè “ho vissuto” – posto sulle tombe cimiteriali né alla smorfia napoletana, cara al conduttore Stefano, per la quale il 17 sarebbe il numero della sfortuna-disgrazia): ecco Angelo per il Molise, valido elettricista (che, però, quando ne hai bisogno, non ne trovi uno: è la categoria, sempre più ampia, degli “artigiani introvabili”, come idraulici, giardinieri, imbianchini, falegnami, calzolai, e via cantando), con lui gioca il cugino Alessio. Proviene da Agnone, un comune con meno di 5.000 abitanti in provincia di Isernia: la seconda provincia del Molise che, oltre a vantare quest’anno il titolo di “Città del Folklore 2025”, si ritrova nel suo territorio la Basilica dell’Addolorata di Castelpetroso, l’edificio religioso simbolo del Molise, il cui inconfondibile aspetto gotico si deve all’architetto bolognese Francesco Gualandi, uno dei maggiori esponenti del neogotico italiano, non lontano dal luogo in cui ove due contadine avrebbero infatti visto apparire la Madonna, proprio come accaduto a Fátima; tornando ad Agnone, è risaputo che è sede infatti da ben mille anni di quella che oggi può, a pieno titolo, definirsi la “Fonderia del Papa”: la “Pontificia fonderia di campane Marinelli” ha infatti il diritto e l'onore, conferitole nel 1924 da Pio XI, di avvalersi dello stemma papale per la fabbrica e per le sue eccezionali creazioni; ma, visto che le campane soddisfano l’anima e lo spirito, per il corpo “voilà” la ricca tradizione culinaria agnonese, con specialità che includono latticini come il caciocavallo e la stracciata, salumi come la soppressata, e diversi tipi di pane, tra cui la "stoppella" o "cappotto"; tra i dolci tipici spiccano le ostie (specialmente nel periodo natalizio), i mostaccioli e l'atina di Agnone; per quanto riguarda i primi piatti, si possono gustare le sagne a pezzi (non: lasagne) con il sugo: a tal proposito è proprio una malasorte l’assenza di Thanat con le sue specialità regionali… Ci siamo però dimenticati del nostro caro Angelo, giocatore di qualche ora fa: c’è poco da dire, è stato (con il cugino) un buon concorrente - senza le urla a squarciagola tipiche delle serate al femminile… - che è tornato a casa con 17k €s (15k dal pacco e 2k dal jackpot collegato con Gennarino). Non resta che spendere due parole sulla Regione di provenienza del mio Omònimo: il Molise che, nonostante la presenza di Casalciprano – piccola gemma incastonata sulle sue colline ad eguale distanza, 40 km, dalle due province – rimane ultima nella classifica delle regioni italiane a statuto ordinario per popolazione residente, con meno di 300.000 abitanti (a Milano i soli due Municipî – ex Zone – Vittoria/Forlanini e Vigentino/Chiaravalle superano, insieme, le 300.000 presenze a vario titolo) diventa autonoma nel 1963 per separazione dalla precedente Regione Abruzzi-Molise (non profittarne per tornare alla vecchia e bella denominazione “Sannio” – abitata dai Σαφινείς - Safineis – è stata un’occasione mancata!); con questo non voglio dire che una tale Regione non avrebbe motivo di esistere: però ricordo l’insegnamento universitario del mio Professore di “Storia delle dottrine politiche”, il comasco Gianfranco Miglio (1918-2001), che prospettava un’Italia con 5 macro-regioni (nord-ovest, nord-est, centro, sud, isole), senza l’abolizione delle Province (vero esempio di prossimità: come non sottolineare la differenza di funzionamento, principalmente in termini di tempistica operativa nei confronti degli istanti, tra la GPA - giunta provinciale amministrativa – di una volta e l’attuale TAR - tribunale amministrativo regionale, operativo dal 1974) e mantenendo, ovviamente, i Comuni (senza l’istituzione delle Città metropolitane che, invece, con l’avvio avvenuto con legge del 2014 si stanno rivelando «quasi» un vero disastro, alcune addirittura con meno di 800.000 abitanti, quando la provincia della mia Varése – capoluogo della “Città giardino” e della provincia dei “Sette laghi” – ne conta 890.000, così come la provincia di Monza-Brianza, con 880.000). Peccato: non saremmo arrivati alla situazione attuale se i nostri legislatori (?) avessero seguito, non tanto le indicazioni del prefato professor Miglio ma, soprattutto, quelle dell’americano George Holland Sabine (1880–1961) contenute nella sua “A History of Political Theory – 1937, terza edizione 1961, insuperabile manuale universitario (quasi 800 pagine!) “Storia delle dottrine politiche” 1953, ultima edizione 1967. A questo punto non potrei tralasciare il cenno al molisano Herbert Ballerina (pseudonimo di Luigi Luciano, Campobasso 7.3.1980) oramai gradito ospite fisso di “Affari tuoi”, ma sarà per un’altra volta, quantunque proprio un molisano come lui sembra dimenticare un altro “Angelo”, semplice muratore che – nello scorso maggio - giocava con la figlia (non invadente!) e, tranquillo tranquillo, si è portato casa 200k €s lordi (netti circa 150k, che sono sempre quasi 300 milioni del vecchio conio: bravo Angelo!), un molisano che, alla domanda del conduttore (“si sente felice?”), rispondeva “mi sento sereno, non felice”: d'altronde è rimasta celebre la differenza tra serenità-felicità – già in “ElseWhere” del sessantacinquenne lecchese Gian Maria Zapelli 1960 – sostenuta da Pippo Baudo - cui probabilmente verrà dedicato il “Teatro delle Vittorie” ove si svolge il gioco in narrativa – che in un’intervista affermava di non aver mai voluto essere felice ma sereno: ciò perché la felicità è momentanea, collegata ad evento effimero, mentre la serenità è uno stato permanente. Ho iniziato con “Angelo” di stasera (17k €s) e concluso con “Angelo” dello scorso maggio (200k €s). Quindi, come posso non apprezzare il Molise che, oltre ad avermi fatto conoscere due miei omònimî, mi ha rifilato (!) un molisano (di Pietracatella – CB – amèno paesello di circa 1.200 abitanti) quale marito di mia sorella e parimenti il marito di mia nipote (anch’egli, come il mio “brother in law”, di Pietracatella – CB). Ringrazio per la disponibilità, Angelo da Varése.-
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