"Mia" è un film che ci costringe a guardare in faccia una realtà scomoda, un'oscurità che si annida nella normalità del quotidiano.
Diretto da Ivano De Matteo e uscito nel 2023, questo film è una di queste opere: un pugno nello stomaco, un dramma familiare che esplora con un realismo quasi documentaristico la discesa agli inferi di un'adolescente e la disperata impotenza di un padre.
Guidato da un'interpretazione magistrale di Edoardo Leo, il film è certamente uno dei lavori più potenti e necessari del cinema italiano recente, un racconto angosciante ma fondamentale sull'amore tossico e sulle sue devastanti conseguenze.
Prima di tutto guarda il trailer, grazie a MoveIsNow:
La storia inizia con un quadro di apparente serenità. Sergio (Edoardo Leo) e Valeria (Milena Mancini) sono i genitori amorevoli di Mia (interpretata dalla sorprendente esordiente Greta Gasbarri), una quindicenne piena di vita, solare e spensierata.
La loro è una famiglia unita, un porto sicuro in cui Mia sta crescendo felice. Questo equilibrio, però, è destinato a frantumarsi con l'arrivo di Marco (Riccardo Mandolini), un ragazzo di vent'anni che entra nella vita di Mia come il classico primo amore: affascinante, carismatico, totalizzante.
Quello che inizia come un idillio adolescenziale si trasforma, con una progressione lenta e subdola, in una prigione psicologica.
Marco, dietro la sua maschera seducente, si rivela un manipolatore possessivo e violento. Isola Mia dai suoi amici, critica il suo modo di vestire, controlla il suo telefono e la sua vita, e giorno dopo giorno consuma la sua autostima.
La ragazza solare e piena di sogni svanisce e lascia il posto a un'adolescente cupa, insicura e completamente soggiogata dalla volontà del suo carnefice.
Ma il nucleo del film è l'impotenza e il dolore di Sergio. Il padre assiste a questa metamorfosi terrificante, vede la luce negli occhi di sua figlia spegnersi, ma ogni suo tentativo di intervenire si scontra con il muro eretto dalla manipolazione di Marco e dalla negazione di Mia stessa.
La sua lotta per salvare la figlia da questo incubo a occhi aperti lo porterà a confrontarsi con i limiti della legge, della morale e della propria rabbia, in un crescendo di tensione che non concede tregua.
Il successo emotivo di "Mia" poggia in gran parte sulle spalle di Edoardo Leo, che offre qui una delle prove più complesse e intense della sua carriera.
Il suo Sergio non è un eroe senza macchia, ma un uomo comune spinto al limite, un padre il cui amore viscerale si trasforma in un'ossessione che rischia di diventare altrettanto distruttiva. Leo riesce a trasmettere con una potenza straordinaria tutta la gamma di emozioni che attraversano il suo personaggio: la tenerezza, la frustrazione, il dolore sordo e, infine, una rabbia cieca che lo porterà a compiere un gesto estremo.
È un'interpretazione che lascia il segno, lodata unanimemente dalla critica per la sua capacità di rendere credibile e profondamente umano un dramma così devastante.
A guidarlo è la mano sicura e intransigente di Ivano De Matteo, un regista che ha fatto dell'indagine sulle dinamiche familiari e sulle crepe della società contemporanea il suo marchio di fabbrica.
Come nei suoi lavori precedenti, De Matteo adotta uno stile asciutto, diretto e privo di filtri, che amplifica il senso di angoscia e di realismo della vicenda.
La sua macchina da presa pedina i personaggi, ne cattura i silenzi e le tensioni, e rende lo spettatore partecipe di un dramma che potrebbe consumarsi in qualsiasi famiglia, in qualsiasi quartiere.
Mia esce il 29 ottobre su Netflix Italia.
Non perdertelo. Mia è un monito potente sui pericoli della manipolazione affettiva nell'era digitale e un ritratto straziante della genitorialità di fronte a un male subdolo e invisibile. Un film che fa male, ma che costringe a riflettere, a parlare e, soprattutto, a non voltarsi dall'altra parte.