01 Nov, 2025 - 09:59

"Un uomo tranquillo": come finisce, trama e dov'è stato girato l'action con Liam Neeson

"Un uomo tranquillo": come finisce, trama e dov'è stato girato l'action con Liam Neeson

A prima vista, Nelson Coxman sembra il classico uomo che vive per il lavoro e la famiglia, tutto spazzaneve e tranquillità. Ma nel film "Un uomo tranquillo" (in originale "Cold Pursuit"), diretto da Hans Petter Moland e uscito nel 2019, la calma è solo la superficie ghiacciata di un vulcano pronto a esplodere.

Liam Neeson, ormai icona assoluta del cinema action, torna in un ruolo che mescola vendetta, ironia e brividi da fiordo norvegese, in un film che è a metà tra un noir innevato e una dark comedy.

La pellicola è in realtà il remake del norvegese "In ordine di sparizione" ("Kraftidioten") del 2014, diretto dallo stesso Moland. Una mossa curiosa, quella del regista: rifare il proprio film, ma trasportandolo dall’Europa del Nord alle Montagne Rocciose canadesi, tra paesaggi mozzafiato e valanghe di… colpi di scena.

Dove è stato girato "Un uomo tranquillo"?

Dimenticatevi la Norvegia dell’originale: per questa versione, la troupe si è spostata tra le spettacolari Canadian Rockies, che regalano un’ambientazione mozzafiato fatta di montagne innevate, foreste di abeti e cieli limpidi.

La maggior parte delle riprese è stata realizzata nella Kananaskis Valley, un paradiso naturale dell’Alberta che ha offerto la cornice perfetta per le avventure gelide di Nels.

La cittadina di Fernie, in British Columbia, è invece servita come set per Kehoe, il paesino di fantasia dove si svolge la storia.

E poi c’è l’iconica Eppich House II di West Vancouver, una villa futuristica in vetro e acciaio che nel film diventa la sontuosa residenza del boss "Vichingo" - perfetta per un cattivo che vive tra opere d’arte e paranoia.

Se vi venisse voglia di visitare questi luoghi, sappiate che molti fan del film lo hanno già fatto: i tour dedicati a "Cold Pursuit" portano proprio nei punti dove Neeson ha girato le scene più intense.

Trama di "Un uomo tranquillo": neve e segreti

Nels Coxman (Liam Neeson) è un tranquillo autista di spazzaneve nella località sciistica di Kehoe, dove tutti lo conoscono e lo rispettano. Gli hanno persino dato il premio di "Cittadino dell’anno", ma la sua vita perfetta si scioglie come neve al sole quando suo figlio Kyle viene trovato morto, apparentemente per overdose.

Un colpo durissimo, che spinge Nels sull’orlo del suicidio. Ma proprio quando tutto sembra perduto, scopre la verità: suo figlio è stato ucciso da una banda di spacciatori locali.

E qui finisce la tranquillità.

Da bravo "uomo qualunque", Nels si trasforma in giustiziere freddo e metodico, iniziando una vendetta tanto glaciale quanto implacabile. Uno dopo l’altro, i responsabili scompaiono misteriosamente - o meglio, finiscono "rimossi" con precisione artigianale.

Come spesso accade nei film di Neeson, la giustizia personale è una questione di principio (e di palette cromatica: neve bianca, sangue rosso, giacca nera). Ma qui la storia si fa più articolata, perché le sue azioni innescano una guerra tra gang: da un lato il boss Trevor "Vichingo" Calcote, dall’altro Toro Bianco, capo di un gruppo di nativi americani.

Nel frattempo, Nels scopre anche che suo fratello Brock, ex sicario, non è proprio l’uomo d’affari che sembrava. E quando entrano in scena personaggi con nomi come "L’Eschimese" o "Valanga", capisci che questo film non si prende troppo sul serio - e che ogni soprannome è un biglietto per il cimitero.

Il finale: una valanga di ironia (e pallottole)

Il climax del film è una vera e propria danza nel caos: Nels rapisce il figlio del boss, scatenando una tempesta di piombo e malintesi. Tutti contro tutti, come in un gelido "Pulp Fiction" con le ciaspole.

Alla fine, tra sparatorie e nevicate, sopravvivono solo Nels, Toro Bianco e il ragazzino. I due adulti, anziché continuare la guerra, si ritrovano a spalare la neve insieme. Sì, proprio così: la vendetta finisce a colpi di spazzaneve, in un epilogo tanto surreale quanto poetico.

E quando "Valanga", uno degli ultimi superstiti, atterra col paracadute dritto sotto il veicolo di Nels, il film chiude con una scena di umorismo nero da manuale. È il modo di Moland per ricordarci che la violenza, nel suo cinema, è sempre accompagnata da una sottile ironia, come se dicesse:

virgolette
Avete riso? Bene. Ma adesso pensateci su

Un uomo tranquillo... ma non troppo

Con "Un uomo tranquillo", Liam Neeson ha ancora una volta confermato la sua aura da giustiziere gentiluomo, capace di passare in un attimo dal sorriso al colpo di pistola. 

Il film mescola azione, humour nero e paesaggi mozzafiato, mantenendo un ritmo incalzante ma mai pesante. Moland riesce a unire il fascino del cinema scandinavo con l’adrenalina hollywoodiana, in un mix che non lascia indifferenti.

E anche se Nels Coxman non è proprio un eroe convenzionale, resta uno di quei personaggi che si ricordano: uno che ha perso tutto, ma ha trovato nella vendetta la sua personale - e un po' folle - forma di pace.

LEGGI ANCHE
LASCIA UN COMMENTO

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.
I campi obbligatori sono contrassegnati con *

Sto inviando il commento...