26 Nov, 2025 - 15:07

Binge-watching e dopamina: cosa succede al cervello quando guardiamo una serie in un weekend

In collaborazione con
Francesca Labrozzi
Binge-watching e dopamina: cosa succede al cervello quando guardiamo una serie in un weekend

Il binge-watching – ovvero guardare più episodi o intere stagioni di una serie tv in un’unica sessione – è diventata un’abitudine comune nell’era delle piattaforme di streaming. Complici episodi brevi, trame avvincenti e il famoso “prossimo episodio” che parte dopo pochi secondi, sempre più persone dedicano interi weekend (se non notti) a maratone televisive.

Ma cosa avviene realmente nel cervello quando rimaniamo incollati allo schermo per ore? Perché nonostante la stanchezza, continuiamo a cliccare “guarda ancora”? La psicologia e le neuroscienze spiegano che dietro il binge-watching c’è un vero e proprio circuito del piacere, alimentato da dopamina, meccanismi di ricompensa e dinamiche simili a quelle della dipendenza comportamentale.

Ogni volta che finiamo un episodio ricco di suspence, colpi di scena o momenti emotivamente intensi, il cervello rilascia dopamina, il neurotrasmettitore associato al piacere e all’attesa della gratificazione.  Non è tanto l’episodio in sé a generare dipendenza, quanto il desiderio di sapere cosa succede dopo, un fenomeno noto come “seeking behavior”. La dopamina spinge a cercare ancora, a cliccare ancora, a rimanere immersi nella storia anche quando sappiamo di essere stanchi o di avere altro da fare.

Le piattaforme di streaming conoscono bene questa dinamica: episodi costruiti con finali aperti, velocità di avvio automatica; suggerimenti personalizzati. Tutto è progettato per mantenere attivo il circuito della ricompensa. Le serie tv moderne sono costruite seguendo un modello narrativo che alterna tensione, rilascio emotivo e nuove domande. Ogni episodio funziona come una micro-dopamina in pillole:

-        momento clou – rilascio dopamina

-        finale aperto – attivazione dell’attesa

-        nuovo episodio – gratificazione

Questo ciclo crea un ritmo perfetto per il binge-watching, perché offre una sequenza continua di piccole ricompense che mantengono alta l’attenzione e la motivazione.

Il binge-watching tra piacere e dipendenza

Guardare una serie per rilassarsi è normale. Il binge-watching diventa problematico quando: 

-        si continua a guardare nonostante la stanchezza

-        si rimandano impegni o ore di sonno

-        si prova irritazione o odio quando la serie finisce

Un altro fattore chiave è l’identificazione con personaggi e storie. Le serie tv moderne sono costruite per entrare profondamente nella sfera emotiva dello spettatore: tratti psicologici complessi, relazioni intense, sfide personali. Quando ci leghiamo ai personaggi, seguirli episodio dopo episodio diventa un bisogno emotivo, non solo ludico. La maratona diventa il modo per rimanere nella loro compagnia, immergersi in un mondo alternativo e “sospendere” temporaneamente i propri pensieri.

Cosa succede al cervello durante una maratone di serie

 Durante una sessione di binge-watching, il cervello rimane costantemente attivo in aree legate al piacere, alla curiosità e all’anticipazione. Questo comporta:

-        attività dopaminergica prolungata

-        ridotta percezione del tempo

-        diminuzione del senso di fatica

-        tendenza ad ignorare segnali fisiologici come sonno o fame 

E’ per questo che possiamo passare ore incollati allo schermo senza accorgerci del tempo. Il binge-watching non è solo piacere: richiede un forte impegno cognitivo. Processare trame, relazioni, colpi di scena, ambienti narrativi complessi può portare a:

-        “fatica decisionale”

-        difficoltà di concentrazione dopo molte ore

-        senso di vuoto al termine della maratona

Il cervello entra in uno stato simile a quello che avvertiamo dopo un videogioco o un’intensa sessione di studio: eccitazione mista a stanchezza. Molti spettatori sperimentano anche la cosiddetta post-series depression, una sensazione di malinconia e disorientamento quando un coinvolgimento emotivo prolungato si interrompe bruscamente.

Il binge-watching nasce da un mix di curiosità, piacere immediato ed identificazione emotiva che attivano il circuito della dopamina. Non è per forza un’abitudine negativa: può offrire relax, evasione e momenti di condivisione. Diventa un problema solo quando compromette sonno, impegni e benessere. Conoscere i meccanismi che lo rendono così irresistibile ci permette di viverlo con più equilibrio, godendoci le serie senza lasciare che prendano il controllo del nostro tempo.

A cura di Francesca Labrozzi

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