Francia o Spagna purché se magna? Siamo ridotti (ancora) a questo?
Dopo 164 anni di unità e 79 di Rpubblica, noi italiani abbiamo ancora l'indole di farci comandare da qualche straniero o comunque da un uomo forte?
A leggere il Corriere della Sera di oggi, sembra di sì.
In prima pagina, infatti, il quotidiano di via Solferino pubbica un editoriale dell'economista Carlo Cottarelli che, partendo dai drammatici dati dell'astensionismo rilevati alle scorse elezioni regionali, si concentra sull'apatia degli italiani arrivando a sostenere che anche con l'introduzione del voto obbligatorio, troverebbero il modo di sottrarsi al gudizio delle urne.
E ancor di più fa a tal proposito Aldo Cazzullo che, nella sua rubrica, arriva ad affermare che "la democrazia rappresentativa forse non fa per gli italiani".
Allora, meglio finirla qui davvero?
E insomma: altro che potere al popolo (non, evidentemente, nell'accezione della sigla del partito).
Gli italiani non aspettano altro che archiviare una volta per tutte la democrazia e il voto libero.
Ognuno per sé, Dio per tutti. E chi si è visto, si è visto.
Nei giorni scorsi, il direttore della Stampa Andrea Malaguti ha proposto di ricorrere ad estremi rimedi davanti al male estremo del super astensionismo. Come già capita in altri Paesi democratici, secondo lui, anche in Italia si dovrebbe introdurre il voto obbligatorio: chi non si reca alle urne, avrebbe una multa di cento euro.
Ma oggi questa proposta è stata bocciata da Carlo Cottarelli con questa motivazione:
Ma sarebbe proprio così? Se gli italiani sono così apatici verso la cosa pubblica, troverebbero la forza di farsi fare dei certificati medici (e di trovare dei camici sempre compiacenti) pur di non votare?
Dubitare di questa obiezione ci pare lecito. Tanto più se assieme all'obbligatorietà venisse introdotto (come pure Cottarelli spera) il voto elettronico da remoto, visto, tra l'altro, che sempre più persone lavorano dove non hanno la residenza.
Ma tant'è: oggi, è singolare notare che la stessa edizione del CorSera contenga un altro articolo ormai scoraggiatissimo sulle capacità degli italiani di apprezzare e vivere in democrazia.
Aldo Cazzullo l'ha messa così:
La democrazia, quindi, secondo Cazzullo, l'abbiamo importata malvolentieri, ci è stata imposta. E, quel che è peggio, in questi decenni non è cambiato nulla:
Insomma, siamo fatti così e niente e nessuno ci cambierà mai.
E comunque: almeno il beneficio del dubbio. Bisognerebbe vedere alla prova dei fatti il comportamento degli italiani se e quando qualcuno togliesse loro la libertà e i diritti che fino a oggi tutti considerano acquisiti naturalmente.
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