27 Nov, 2025 - 13:14

Garlasco, DNA “compatibile con Sempio”. La giornalista Cavallaro: “Confermata la tesi della difesa Stasi”

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Garlasco, DNA “compatibile con Sempio”. La giornalista Cavallaro: “Confermata la tesi della difesa Stasi”

C'è “piena concordanza” tra l'aplotipo Y rilevato all'epoca su due unghie della vittima e la linea paterna del profilo biologico di Andrea Sempio, il nuovo indagato per l'omicidio di Garlasco. Lo certifica la perizia della genetista Denise Albani, nominata dal Tribunale di Pavia.

Una conferma scientifica che potrebbe segnare una svolta nel delitto di Garlasco, avvenuto il 13 agosto 2007 e tornato alla ribalta dopo 18 anni.

"I risultati sono stati comunicati via PEC dalla genetista che sta scrivendo la perizia finale in vista dell'udienza del 18 dicembre, in cui verrà discussa proprio la questione del DNA" sottolinea la giornalista Rita Cavallaro, intervistata da TAG24.

"Questi dati confermano quanto ha sempre sostenuto la difesa di Stasi, già dalla prima consulenza Linarello del 2016 che aveva aperto la prima indagine contro Sempio, mai approfondita".

Garlasco, DNA sulle unghie di Chiara Poggi compatibile con quello di Andrea Sempio, Rita Cavallaro: "Ribaltata perizia del 2014"

Rita Cavallaro evidenzia come la perizia di Denise Albani ribalti quella firmata dal genetista Francesco De Stefano, nominato dalla Corte d'Assise d'Appello nel processo 'bis' per il delitto.

"Quella perizia del 2014 ha pregiudicato anche l'apertura di un'inchiesta che avrebbe potuto portare a dei risultati diversi. È pur vero che all'epoca non era disponibile il metodo biostatistico, a differenza di oggi. Secondo il perito Albani, il DNA è attribuibile e non è degradato, perché la questione della degradazione è basata su una valutazione erronea di De Stefano: non aveva fatto le repliche necessarie, previste tra l'altro dalle linee guida per consolidare quel risultato”.

Cosa succede adesso? "A questo punto sarà la difesa di Sempio a dover dimostrare che quel DNA, come da sempre sostengono, è da contaminazione” spiega. Ormai, sottolinea, il DNA non è più considerato "la prova regina", ma va contestualizzato.

Andrea Sempio e il possibile rinvio a giudizio

La posizione dell'indagato Andrea Sempio sembra ora più complessa, nonostante i suoi legali, in un video inviato alla stampa, si siano detti "non preoccupati" dai risultati.

"Per adesso noi sappiamo che Sempio è presente con il suo DNA sulle unghie della vittima e che, secondo gli inquirenti, è presente con la palmare sul muro delle scale proprio nel punto dove si trovava il corpo di Chiara Poggi. Elementi che non coincidono con una  frequentazione della villetta, visto che non ci sono altre sue tracce in giro; piuttosto con la scena del crimine, visto che il DNA è sul cadavere e l'impronta 33 è sul punto dove il cadavere è stato gettato” spiega Cavallaro.

"Tutto verrà affrontato all'interno di un dibattimento che a questo punto sarà inevitabile, come d'altronde già il procuratore aggiunto Civardi aveva annunciato a luglio. Rispondendo all'istanza della parte civile Tizzoni, che aveva chiesto di inserire l'impronta 33 nell'incidente probatorio, lui aveva risposto che di quella questione avrebbero discusso serenamente a processo” sottolinea la giornalista.

“Vedremo quali altri elementi ci saranno quando verrà depositata la conclusione delle indagini preliminari. Sarà il GUP a decidere, ma per quello che sappiamo ora, sono presenti gli estremi per un rinvio a giudizio. Anche la questione dello scontrino è da chiarire, sembra che non lo avesse fatto Sempio. Se avesse fornito un alibi falso sarebbe un grave indizio di colpevolezza: lo dice la Cassazione”.

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