27 Nov, 2025 - 11:15

Meloni verso il 2027: Salvini cambia il simbolo della Lega (e cosa significa davvero per il centrodestra)?

Meloni verso il 2027: Salvini cambia il simbolo della Lega (e cosa significa davvero per il centrodestra)?

Conclusa la tornata elettorale per le regionali 2025, l’attenzione dei partiti è adesso tutta rivolta alle elezioni politiche 2027. Se nel centrosinistra il candidato sarà individuato – con molta probabilità – con le primarie, nel centrodestra non c’è dubbio su chi guiderà la coalizione per la riconferma a Palazzo Chigi.

La leadership di Giorgia Meloni non è in discussione, tanto da spingere il leader della Lega, Matteo Salvini a chiudere definitivamente nel cassetto le sue aspirazioni da premier e togliere dal simbolo della Lega la dicitura “Salvini premier”

Sarà vero? L'indiscrezione è stata rilanciata dall'AGi, ma il leader della Lega non ha confermato a domanda diretta dei giornalisti.

Salvini archivia “Salvini Premier”? Il nuovo simbolo della Lega in vista del 2027

Con la conferma che sarà Giorgia Meloni la candidata premier della coalizione, Salvini avrebbe annunciato - secondo quanto riportato dall'Agi che cita Repubblica - che la dicitura "Salvini Premier" verrà rimossa dal simbolo, mantenendo comunque lo stemma di Alberto da Giussano, segnando quindi un nuovo cambio per adeguarsi alle nuove dinamiche politiche della coalizione di centrodestra.

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Abbiamo diverse proposte per modernizzarlo.

Avrebbe spiegato Matteo Salvini che poi illustra le ragioni alla base del cambio: 

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Visto che sarà Meloni la candidata premier, sarebbe curioso tenere la scritta 'Salvini premier'.

Alberto da Giussano invece resterà, assicura e aggiunge:

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Sono disponibile a ragionare con tutti, ma ho la testa alle Politiche del '27, non mi metto a riorganizzare il partito a meno di un anno e mezzo dal voto, 

avrebbe detto ancora Salvini a proposito delle ipotesi di una conversione della Lega sul modello tedesco Cdu-Csu.

A margine della conferenza stampa post-regionali, tuttavia, il leader della Lega non ha confermato e rispondendo alle domande dei giornalisti ha dichiarato:

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Questa è l'ultima delle cose che ho in testa.

Dal 2017 a oggi: perché il simbolo della Lega è stato un terreno di scontro nel partito?

Quella che a prima vista potrebbe sembrare un’operazione d’ufficio, in realtà riveste un profondo significato politico.

Quando nel 2017  Matteo Salvini presentò un nuovo simbolo per il partito che eliminava la parola "Nord", mantenendo però lo stemma di Alberto da Giussano e aggiungendo la scritta "Salvini Premier" aprì un aspro scontro all’interno della Lega.

Il cambio, infatti, rappresentò una svolta politica e strategica volta a trasformare la Lega da partito regionale a una forza politica nazionale, con l'obiettivo di candidare Salvini come premier alle elezioni politiche del 2018.

La decisione fu formalizzata dal consiglio federale del partito senza il consenso del fondatore Umberto Bossi, e rappresentò l'inizio della campagna elettorale per la guida del governo.

La storia finì diversamente, con la vittoria del M5S e l’ascesa di Giuseppe Conte a Palazzo Chigi, ma il cambio del simbolo rappresentò una svolta determinante per il Carroccio. 

Politiche 2027: il centrodestra appare compatto, ma dietro le quinte è guerra di posizioni

La leadership di Giorgia Meloni nel centrodestra per le politiche 2027 è salda e indiscussa, ma internamente la coalizione vive tensioni e manovre sotterranee volte a consolidare consensi.

Fratelli d’Italia resta il partito guida con un consenso in crescita, mentre la Lega e Forza Italia registrano risalite che alimentano competizioni interne per il controllo degli spazi elettorali.

In vista delle politiche, si osservano strategie volte a intercettare elettori moderati e civici, spesso con candidati in grado di attrarre trasversalmente.

Pur con un’alleanza formale solida, le ambizioni personali dei leader e la competizione per la leadership territoriale lasciano intravedere possibili tensioni pre-elettorali.

Queste dinamiche interne, unite a un centrodestra complessivamente sopra il 50% nei sondaggi, mostrano un quadro di piena vitalità politica ma anche di potenziali fratture che potrebbero emergere nei prossimi mesi.

 

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