È successo in uno dei siti archeologici più frequentati d'Italia, quello di Pompei: una coppia gay sarebbe stata presa di mira con frasi omofobe da un addetto agli ingressi. Comportamento inaccettabile per le associazioni, che hanno ora denunciato l'accaduto alla Sovrintendenza, sperando in provvedimenti adeguati.
Così racconta G., 33 anni, in visita tra le rovine di Pompei insieme al suo compagno negli scorsi giorni, quando un dipendente del Parco, probabilmente un addetto agli ingressi, munito anche di distintivo di riconoscimento, avrebbe deciso di offenderli con una frase "fortemente discriminatoria". E prosegue:
A denunciare l'accaduto, l'associazione Pride Vesuvio Rainbow, che si è subito attivata per ottenere un incontro con la Sovrintendenza del Parco Archeologico di Pompei per confrontarsi sull'accaduto e cercare di far adottare provvedimenti e misure adeguati nei confronti del dipendente ed evitare che comportamenti del genere possano ripetersi in futuro. "L'episodio - sottolineano gli attivisti - ci spinge a sollecitare la Regione Campania nel porre a pieno regime la legge regionale contro l’omotransfobia, a partire dalla costituzione dell’Osservatorio regionale contro i crimini d’odio legati all’orientamento sessuale e all’identità di genere, previsto dalla legge e non ancora operativo".
Sull'accaduto si è pronunciato anche Antonello Sannino, segretario di Antinoo Arcigay Napoli, che su Facebook ha parlato di "ennesima segnalazione di ordinaria omofobia" e di "volgare e immotivata offesa omofobica". Solo dello scorso luglio era la bufera social scatenata dalle dichiarazioni omofobe del titolare della storica pizzeria Dal Presidente di Napoli. "Non è accettabile - ha spiegato Sannino - che in un luogo simbolo dell'arte e della cultura italiana nel mondo, il parco archeologico dell'antica città di Pompei, un dipendente possa comportarsi in questo modo incivile e non professionale".
È stata approvata nel 2020, la legge regionale contro l'omotransfobia della Regione Campania, pensata con lo scopo di contrastare le violenze e le discriminazioni determinate dall'orientamento sessuale e dall'identità di genere. Il testo è composto da 13 articoli e prevede l'istituzione di un Osservatorio regionale che possa raccogliere i dati e monitorare i fenomeni legati alla violenza e alle discriminazioni, collaborando con enti, organismi e associazioni per prevenire e contrastare i fenomeni oggetto della legge. "Una storica vittoria", aveva commentato proprio Antonello Sannino, "per tutti e per tutte le nostre associazioni", che però sembra ancora non essere entrata a pieno regime, come accaduti del genere di quelli di Pompei dimostrano.