L’Inps, Istituto Nazionale della previdenza sociale, ha rilasciato un decalogo di regole per mettere in guardia gli utenti da eventuali truffe.
La moderna tecnologia di oggi, metti a disposizione degli utenti vari strumenti per entrare facilmente in contatto con i diversi enti e per ricevere comunicazioni in modo istantaneo.
Email, sms, app e social network sono ormai dei canali di comunicazione alla portata di tutti, ma spesso, possono anche esporci a qualche rischio.
Nonostante le molteplici opportunità offerte da questi strumenti, può capitare di ritrovarsi in situazioni spiacevoli e dannose.
Proprio per questo l’Inps ha pubblicato un vademecum per mettere in allerta gli utenti da eventuali tentativi di frode che possono verificarsi con diverse modalità.
Il vademecum pubblicato dall’Inps raccoglie informazioni e consigli utili per stare alla larga dai sempre più diffusi raggiri che hanno la finalità di raccogliere dati sensibili e personali.
Spesso, i malintenzionati, approfittano del ruolo centrale che riveste un istituto come l’Inps nel contesto italiano, per attuare diversi tentativi di truffe verso i suoi iscritti.
Per evitare il furto di soldi e di dati, è necessario fare attenzione a svariate cose.
Innanzitutto, in ambito online, i sistemi di raggiro più frequenti avvengono tramite email non certificata o sms, attraverso i quali, coloro che intendono imbroglia chiedono le generalità degli utenti, o peggio, le proprie coordinate bancarie tramite un link cliccabile.
In proposito, l’Inps fa sapere di non chiedere mai dati sensibili inviando email certificate, sms o WhatsApp.
Questo tipo di frode informatica definita phishing, viene generalmente messa in atto attraverso l’invio di mail che fingono di provenire dall’Istituto e, molto spesso invitano gli utenti ad aggiornare i propri dati personali o le proprie coordinate bancarie, tramite un link cliccabile, per ricevere l’accredito di pagamenti e rimborsi da parte dell’Istituto
Proprio su questo fronte, l’Inps ha ricevuto numerose segnalazioni dagli utenti.
Un’altra forma di frode informatica è lo smishing, che avviene nello stesso modo del phishing, ma attraverso l’utilizzo di sms. Anche in questo caso, i malintenzionati tentano il furto di dati sensibili fingendo di essere l’istituto.
Anche in questo caso, sono arrivate all’Inps numerose segnalazioni, provenienti da un falso mittente, in cui l’utente viene invitato a cliccare su un link per aggiornare i propri dati, anagrafici o bancari, per ricevere il pagamento di una prestazione generica o specifica.
Una modalità molto diffusa di truffa agli utenti è quella telefonica, attraverso la quale, i malintenzionati si fingono operatori Inps e chiedono di essere messi a conoscenza di dati relativi alla propria posizione.
Recentemente, i falsi dipendenti dell’Istituto hanno contattato gli ignari utenti affermando che questi avessero diritto a un rimborso a causa di un calcolo sbagliato in una busta paga e che presto sarebbero stati inviati dei documenti cartacei.
In aggiunta a ciò, non mancano anche i tentativi di raggiri porta a porta con falsi funzionari che fingono di essere addetti Inps.
L’istituto previdenziale, però, ha sottolineato di non mandare mai suoi funzionari casa per casa a raccogliere informazioni.
Inoltre, l’Inps, ha precisato che le modalità con cui si mette in contatto con gli utenti sono sms o email verificate ma che non contengono link, tramite lettere in cartaceo, documentazione digitale in Cassetta postale online, avvisi nell’area MYINPS o tramite comunicazioni PEC.
Le chiamate telefoniche vengono effettuate solo in caso di prenotazione dell’accesso agli Sportelli di sede.
È importante fare attenzione anche a quelle società terze che hanno nel loro nome dei riferimenti a Inps o si dicono in qualche modo associate all’istituto previdenziale italiano e che pubblicizzano prestiti da estinguersi dietro cessione fino a un quinto della pensione sponsorizzati come convenzionati con l’Istituto.