Bonus bollette 600 euro. Il bonus 600 euro è stato introdotto con il decreto Aiuti bis, pubblicato in Gazzetta ufficiale il 21 settembre scorso. Non si tratta di un contributo erogato direttamente dallo Stato, ma prevede la possibilità per le aziende italiane di concorrere alle spese dei propri dipendenti per contrastare gli effetti del caro bollette.
E' una misura di potenziamento del welfare aziendale che va ad affiancarsi al cosiddetto bonus carburanti da 200 euro lanciato a marzo contro il caro benzina.
Si tratta dunque di un fringe benefit, poiché non viene erogato sotto forma di denaro, ma concesso sotto forma di beni e servizi dal datore di lavoro ai dipendenti (ad esempio cellulare, computer, auto aziendale). Il benefit si somma alla retribuzione e non è né tassabile né sottoposta a contribuzione. In deroga alla disciplina generale, le aziende possono anche fornire benefit oltre i 600 euro nell’anno d’imposta 2022. L’eccedenza però sarà soggetta a imposizione fiscale.
Sull’erogazione del bonus bollette le strade possibili sono due:
La circolare n. 35/E del 4 novembre 2022 pubblicata dall’Agenzia delle Entrate fornisce le istruzioni per i datori di lavoro che intendono erogare ai propri dipendenti somme o rimborsi per contenere il costo di energia elettrica, acqua e gas naturale.
In particolare, l’art. 12 del decreto legge n. 115 del 9 agosto 2022 (c.d. decreto Aiuti-bis), convertito, con modificazioni, dalla legge n. 12 del 21 settembre 2022, dispone, soltanto per il periodo d’imposta 2022, che:
Questo innalzamento del valore dei sistemi di welfare aziendale erogabili dai datori di lavoro ai propri lavoratori dipendenti sostituisce il precedente limite che era fissato a 258,23 euro.
La suddetta circolare comunica anche l’allargamento della quota di non concorrenza alle utenze domestiche.
Per quanto riguardo l’anno di imposta relativo al 2022, infatti, sono incluse tra i fringe benefit concessi ai lavoratori dipendenti anche le somme erogate o rimborsate per il pagamento delle utenze domestiche del servizio idrico integrato, dell’energia elettrica e del gas naturale.
Per utenze domestiche si fa riferimento a quegli immobili ad uso abitativo posseduti o detenuti dal dipendente, dal coniuge o dai suoi familiari, a prescindere che vi abbiano o meno stabilito la residenza o il domicilio. Come ad esempio:
La suddetta circolare dell’Agenzia delle Entrate specifica inoltre che il limite massimo di non concorrenza al reddito di lavoro dipendente dei beni ceduti e dei servizi prestati, nonché delle somme erogate o rimborsate per il pagamento delle utenze domestiche, è innalzato da euro 258,23 a euro 600.
Il Bonus potrà essere erogato per tutto il 2022.
Attualmente la scadenza si attesta al 12 gennaio 2023, se il Governo Meloni deciderà di non rinnovarlo.
Il contributo può riferirsi anche alle fatture emesse nel 2023, basta che siano relative ai consumi del 2022.
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