Si avvicina lo stop del Rdc 2023. Alla fine, l'Assegno di inclusione batte tutte le previsione e diventa la misura ufficiale del 2024. La conferma arriva dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto Legge n. 48/2023.
In verità, la nuova misura include due ammortizzatori sociali, il primo aspetto riguarda più una misura di contrasto alla povertà, mentre l'altro intende rafforzare il canale della formazione e il lavoro. Vediamo insieme come funziona la misura "ad hoc" per le famiglie: requisti, modalità e importi dell'Assegno di inclusione.
Come detto, l'Assegno di inclusione metterà a riposo definitivamente il Reddito di cittadinanza e pensione, non è panico tra i fruitori, ma non tutti potranno continuare a percepire il sussidio di Stato. Si riduce così la platea di coloro che godono dell'Rdc, destinatari di almeno uno degli strumenti contenuti nel nuovo ammortizzatore, così suddiviso, quale:
L'Ente nazionale della previdenza sociale dovrà aggiornare la piattaforma per l'invio delle richieste di ammissione all'Assegno di inclusione e il rilascio del beneficio economico.
Ora, è vero che, per quanto riguarda la formazione e lavoro la gestione degli assegni sarà subordinata dalla presenza di un nuovo sistema informatico - SIISL, uno strumento coordinato tra Ministero, Regioni, Comuni e ANPAL. Nel merito, sono attesi nuovi aggiornamenti verso fine giugno.
Non è certamente la prima volta che si parla del nuovo Reddito di cittadinanza, specialmente adesso che la misura è stata ufficializzata a tutti gli effetti di legge. Ma forse interessa molto di più conoscere l'importo del contributo economico previsto per l'Assegno di inclusione.
Il punto, è questo, non esiste un solo contributo, ma occorre considerare diversi aspetti che compongono il valore del sussidio, se spettante. In particolare, il beneficio consisterà in un supporto al reddito e una quota per l'affitto.
Ad ogni modo, l’assegno di inclusione viene erogato per almeno 18 mesi in via continuativa, rinnovabili per altri 12 mesi, con un mese di sospensione, il cui importo varia in base a diverse condizioni, tra cui:
In presenza dell'avvio di un progetto lavorativo il contributo economico rilasciato a titolo di Assegno di inclusione potrà essere cumulato con il reddito fino al tetto massimo fino a 3000 euro annui. In ogni caso, la variazione andrà regolarmente comunicata all'Ente nazionale della previdenza sociale.
Nel 2024 sarà messo a regime l'Assegno di inclusione, se non altro per sostenere le famiglie composte da membri "non occupabili", perchè "fragili" come minori, over 60 e persone disabili.
L'erogazione del contributo economico è subordinata dalla presenza di più requisiti, tra cui:
E, ancora, occorre considerare diversi aspetti che compongono il nucleo familiare, quali;
Il limite reddituale annuo certificato ISEE dovrà risultare uguale o inferiore a 7.560 annui, per la scala di equivalenza.
Come per il Reddito di cittadinanza anche l'Assegno di inclusione prevede dei limiti immobiliari e mobiliari, quali: