17 migranti sono morti oggi nelle acque internazionali al largo della Grecia a causa del naufragio del peschereccio su cui si trovavano. La tragedia si è svolta sotto gli occhi della Guardia Costiera greca, che è riuscita a trarre in salvo altre 104 persone dall'imbarcazione ormai affondata.
Il peschereccio si trovava a 47 miglia nautiche a sudovest di Pylos, nel Peloponneso, quando per un'onda anomala o forse per il troppo peso che trasportava si è capovolto, portando con sé la vita di 17 persone. La Guardia Costiera greca con è stata in grado di definire quanti migranti fossero a bordo dell'imbarcazione, quindi è ancora possibile che il mare restituisca altre vittime.
Il peschereccio affondato al largo della Grecia dovrebbe essere partito dalla città di Tobruch, in Libia. Questo è quanto si apprende dalle prime informazioni diffuse dall'agenzia di stampa Ana-mpa. La Guardia Costiera Italiana aveva avvistato l'imbarcazione, già pericolante, martedì e aveva provveduto ad allertare le autorità greche e l'agenzia Ue per la protezione delle frontiere Frontex.
L'intervento della Guardia Costiera di Atene è stato provvidenziale per le 104 persone soccorse. Ora, sul luogo stanno lavorando 6 navi di soccorsi, una motovedetta e un aereo militare C-130. Le autorità trasporteranno i superstiti presso la città di Kalamata.
Sebbene le autorità greche ancora non diano certezza sul numero di migranti che si erano imbarcati sul peschereccio poi naufragato al largo della Paese, la giornalista e reporter di RaiNews24 Angela Caponnetto dirama un avviso sul suo account Twitter in cui parla di «750 persone a bordo».
Se questa ricostruzione dovesse essere confermata, significherebbe trovarsi davanti all'ennesima strage di centinaia di persone disperate. Così Caponnetto, che si scaglia contro la Guardia Costiera greca per non essere intervenute in tempo, dà l'annuncio sul suo account, una delle prime segnalazioni dell'accaduto: