La capienza fiscale rappresenta un concetto molto importante nella gestione delle finanze personali e nella comprensione delle proprie obbligazioni fiscali. Questo termine descrive la capacità di un contribuente di recuperare le somme versate come imposta, e rappresenta il massimo sconto fiscale che si può ricevere in base ai redditi prodotti e alle imposte versate. È particolarmente rilevante quando si considerano le varie agevolazioni fiscali disponibili, come le detrazioni Irpef.
In termini semplici, più alti sono i redditi di un individuo, più tasse dovrà versare e, di conseguenza, maggiore sarà la sua capienza fiscale. Questo significa che un contribuente con redditi elevati potrebbe avere accesso a maggiori detrazioni fiscali rispetto a uno con redditi più bassi. Comprendere la propria capienza fiscale è quindi molto rilevante per massimizzare le detrazioni spettanti.
Per quantificare la propria capienza fiscale, è essenziale analizzare attentamente la propria situazione fiscale, in particolare esaminando la dichiarazione dei redditi. Questo documento fornisce informazioni dettagliate sui redditi guadagnati e sulle imposte versate, permettendo di calcolare la capienza fiscale e di determinare l'ammontare delle detrazioni a cui si ha diritto.
Pertanto, per calcolare la capienza fiscale, si deve consultare la dichiarazione dei redditi dell'anno precedente, specificamente l'imposta lorda dovuta. Questo dato è reperibile nel quadro relativo al calcolo del reddito imponibile e dell'imposta lorda del modello 730 o nel quadro RN del modello Redditi PF.
La capienza fiscale è strettamente legata alle aliquote Irpef applicate ai diversi livelli di reddito. Ad esempio, attualmente, le aliquote Irpef in Italia sono suddivise in quattro fasce, ma con la riforma fiscale del 2024, queste saranno ridotte a tre. Queste modifiche influenzano direttamente la capienza fiscale di un contribuente e, quindi, l'ammontare delle detrazioni che può ottenere.
Per illustrare meglio il concetto di capienza fiscale, consideriamo alcuni esempi. Supponiamo che un lavoratore dipendente abbia versato 10.000 euro di IRPEF e abbia diritto a detrazioni per 4.500 euro. In questo caso, il contribuente avrà diritto a un rimborso di 4.500 euro. Se invece le detrazioni superano l'ammontare dell'Irpef dovuta, la parte eccedente non potrà essere utilizzata.
Il concetto di incapienza si verifica quando un contribuente non ha una capienza fiscale sufficiente per usufruire completamente delle detrazioni disponibili. Questo può accadere, ad esempio, se il totale delle detrazioni supera l'ammontare dell'Irpef dovuta, rendendo impossibile beneficiare di una parte delle detrazioni.
La no tax area rappresenta quella soglia di reddito sotto la quale un contribuente non è tenuto a pagare l'Irpef grazie alle detrazioni automatiche. Questa area varia in base alla categoria di reddito:
I contribuenti incapienti, coloro che rientrano nella no tax area, sono esclusi dalla possibilità di beneficiare delle detrazioni IRPEF. In alternativa, possono optare per la cessione del credito o lo sconto in fattura.
Il regime forfettario è quel regime agevolato al quale possono accedere le partite Iva che non superano una certa soglia di ricavi nell’anno di riferimento, che istituzionalmente è stata fissata a 65.000 euro, ma che fino alla fine del 2024 è stata estesa a 85.000 euro. Questo regime permette di accedere a una tassazione sostitutiva pagando solamente il 5% di Irpef (per le nuove attività) o il 15% se è prevista l’aliquota ordinaria. I contribuenti che aderiscono al regime forfettario, quindi, pagano un'imposta sostitutiva agevolata e non sono soggetti a Irpef. Di conseguenza, non possono beneficiare delle detrazioni Irpef e sono considerati incapienti ai fini fiscali.