Erano oltre 600 i partecipanti alla manifestazione tenuta oggi, 18 novembre, davanti al Piccolo Teatro di Milano per chiedere le dimissioni di Geronimo La Russa, 43enne figlio primogenito del presidente del Senato, dal Consiglio d'amministrazione dell'istituzione.
Si è trattato di un flash mob, ricordando tra l'altro la storia del teatro. Dall'8 settembre del 1943 al 25 aprile 1945, e come ricorda una lapide affissa dall'Anpi, il teatro ospitò la legione fascista autonoma Ettore Muti, corpo della Repubblica sociale italiana con compiti di polizia politica e militare. Nei locali del Piccolo vennero appunto torturati e ammazzati centinaia di partigiani, in memoria dei quali i manifestanti hanno portato fiori.
Intonate inoltre "Ma mi" di Giorgio Strehler, la canzone in dialetto milanese portata al successo da Ornella Vanoni, e "Bella Ciao", prima di porre la firma su un registro che sarà consegnato nei prossimi giorni al sindaco della città, Giuseppe Sala. Questi aveva già mosso dubbi sulla nomina.
Dunque, dietro la nomina di La Russa Jr., primo dei tre figli di Ignazio La Russa, non vi sono soltanto le consuete polemiche su un famigliare di un membro del governo del merito posto in un ruolo di responsabilità. Ma nei giorni scorsi la premier Giorgia Meloni è intervenuta proprio su quest'ultimo argomento: