Dopo anni di detenzione e una lunga battaglia legale, l'ex pastore sardo, Beniamino Zuncheddu, ha finalmente ottenuto l'assoluzione per la strage di Sinnai dell'8 gennaio 1991. A seguito della notizia riguardo la revoca dell'ergastolo, Zuncheddu ha rilasciato ulteriori dichiarazioni n una conferenza stampa convocata dai Radicali.
Zuncheddu, che è stato in carcere per oltre 33 anni, ha chiarito con fermezza di non avere nulla di cui pentirsi. Ha dichiarato:
L'ex pastore ha esposto il suo punto di vista, denunciando presunti errori giudiziari che lo hanno tenuto ingiustamente dietro le sbarre.
Nonostante gli anni di prigionia, Zuncheddu ha sorprendentemente dichiarato di non provare rabbia. Al contrario, ha espresso gratitudine al Partito Radicale, alla sua famiglia e a coloro che lo hanno sostenuto. Ha affermato:
L'ex pastore, accusato della strage di Sinnai, ha evidenziato il ruolo del supporto esterno nel mantenere viva la sua speranza.
Ora libero, Zuncheddu ha riflettuto sulle sue aspirazioni giovanili che gli sono state strappate durante la detenzione:
Ora intende concentrarsi sulla sua salute mentale e sul processo di guarigione.
Guardando al futuro, Beniamino Zuncheddu si prepara a intraprendere un nuovo capitolo della sua vita come uomo libero. Ha dichiarato di volersi concentrare sulla sua salute, sottolineando il bisogno di cure a causa delle sofferenze accumulate durante la detenzione. La sua visione della vita cambierà radicalmente, ora libera dalle catene dell'ingiustizia.