La presenza di amianto negli edifici rappresenta una questione di salute pubblica che richiede attenzione e gestione accurata. In Italia, la normativa stabilisce chiare linee guida per l'identificazione, la valutazione del rischio e la bonifica di materiali contenenti amianto (MCA). Andiamo a fare una breve panoramica sulle procedure obbligatorie e le responsabilità degli amministratori di condominio e dei proprietari di immobili.
Il Decreto Ministeriale del 6 settembre 1994 e successive integrazioni impongono la necessità di identificare la presenza di materiali contenenti amianto in qualsiasi struttura edilizia. Questo passo iniziale serve a valutare i rischi per la salute e l'ambiente e per decidere le eventuali azioni di bonifica. Infatti, non tutti i materiali contenenti amianto richiedono una rimozione immediata, ma è essenziale valutare il loro stato di conservazione e il potenziale rilascio di fibre nocive.
Gli amministratori di condominio giocano un ruolo cruciale nella gestione dell'amianto. Sono tenuti a eseguire un'accurata mappatura dei materiali contenenti amianto presenti nel condominio, a informare l'ASL competente e a convocare un'assemblea condominiale per discutere i risultati delle indagini e le possibili azioni da intraprendere. In caso di presenza di amianto in forma compatta, che non rappresenta un pericolo immediato, sono richiesti controlli periodici per monitorare lo stato del materiale.
Contrariamente a una credenza diffusa, la legge non impone la rimozione automatica di tutti i materiali contenenti amianto. La necessità di intervenire con la bonifica dipende dalla valutazione del rischio effettuata da tecnici abilitati. Se il materiale presenta un serio pericolo per la salute, a causa del degrado o della possibilità di rilasciare fibre nell'aria, è obbligatoria la sua rimozione e successiva bonifica.
La valutazione della pericolosità dell'amianto e le decisioni relative alla rimozione o al trattamento dei materiali sono di competenza di imprese specializzate e abilitate. Queste aziende, dopo un'accurata ispezione e analisi dei campioni, determinano se sia necessaria la rimozione dell'amianto o se possano essere sufficienti misure di confinamento, come l'incapsulamento, per prevenire la dispersione delle fibre.
Il Decreto Ministeriale del 6 settembre 1994, insieme al D.Lgs. 81/08, stabilisce le modalità con cui proprietari e amministratori di condomini devono procedere per la mappatura, valutazione e gestione del rischio legato all'amianto.
La mappatura e l'identificazione dei Materiali Contenenti Amianto (MCA) rappresentano i primi passi essenziali per una corretta gestione del rischio. Questa fase inizia con la raccolta e verifica di documentazione tecnica relativa all'edificio per individuare possibili utilizzi di amianto nella costruzione. Segue un'ispezione diretta per riconoscere i materiali friabili e potenzialmente pericolosi e una valutazione dello stato di conservazione per stimare il rilascio di fibre nell'ambiente. Il campionamento di materiali sospetti e l'analisi in laboratori specializzati confermano la presenza di amianto, permettendo di procedere con le azioni successive.
La mancata osservanza delle normative sull'amianto può comportare sanzioni amministrative e penali.
La presenza di amianto in condomini impone obblighi precisi per i proprietari o amministratori, data la sua pericolosità. Il D.M. 06/09/1994 stabilisce le normative per le strutture con uso civile, commerciale, o industriale, prevedendo sanzioni amministrative da oltre 3.600 euro a quasi 19.000 euro per il mancato rispetto degli obblighi.
L’amministratore condominiale è responsabile del censimento dell’amianto e della segnalazione all’ASL, rischiando sanzioni fino a 18.075,99 euro per inadempienze, secondo l’art. 15 com.2 L.257/92. Inoltre, la normativa prevede arresto fino a due mesi o ammende da 400 a 1.600 euro per la mancata individuazione dell’amianto prima di lavori di demolizione, come indicato dall’art. 263 com. 2a D.Lgs. 81/08.
La bonifica prevede la comunicazione all'ASL della presenza di asbesto e l'omessa comunicazione comporta sanzioni oltre i 2.000 euro, richiedendo l’azione da parte dell'amministratore del condominio per la gestione corretta.Inizio modulo
È quindi nell'interesse di amministratori e proprietari aderire scrupolosamente alle disposizioni di legge, intraprendendo le azioni necessarie per la mappatura, la valutazione del rischio e, se richiesto, la bonifica dei materiali contenenti amianto.
I costi legati alla valutazione del rischio, alla bonifica e allo smaltimento dell'amianto nelle parti comuni sono a carico del condominio e vengono suddivisi tra i condomini in base ai millesimi di proprietà.