In Italia, alle persone disabili e invalide sono riconosciute alcune agevolazioni e prestazioni assistenziali: le indennità di accompagnamento e di invalidità fanno reddito? Cosa succede ai fini Isee?
Per beneficiare di molte agevolazioni, sgravi, bonus, sussidi e vantaggi di molti tipi, è molto importante presentare annualmente l’Isee. Tuttavia, è necessario avere un patrimonio familiare inferiore alle soglie determinate dalle diverse misure.
Vediamo, quindi, se anche l’indennità di accompagnamento o di invalidità concorrono alla formazione di reddito.
I soggetti che presentano condizioni di disabilità o invalidità, al ricorrere di determinati requisiti, possono beneficiare di prestazioni di natura assistenziale: l’indennità di accompagnamento.
Si tratta di importi che vengono erogati ai beneficiari a prescindere dell’Isee e non concorrono alla formazione di reddito.
Quindi, l’importo dell’indennità di accompagnamento ricevuto non deve essere neppure dichiarato in sede di presentazione della dichiarazione dei redditi.
Se ci soffermiamo sull’indennità di accompagnamento delineandone i caratteri generali, ricordiamo che si tratta di una prestazione economica rivolta ai soggetti mutilati o invalidi totali, per i quali l’apposita commissione medica ha accertato l’impossibilità di deambulare senza un accompagnatore.
Si tratta di una prestazione che viene erogata a domanda e spetta ai cittadini in possesso dei requisiti sanitari, che abbiano la residenza in Italia, a prescindere dal reddito personale annuo o dall’età anagrafica.
Rispetto a quanto abbiamo spiegato poc’anzi, deve essere fatto un discorso diverso per quanto riguarda l’assegno ordinario di invalidità. In questo caso, viene richiesto non solo di avere un’invalidità certificata di almeno 2/3, ma anche il versamento di almeno cinque anni di contributi.
Inoltre, a differenza dell’accompagnamento, l’assegno di invalidità fa reddito al pari di quello derivante da una comune prestazione lavorativa.
Dalla legge, l’assegno ordinario di invalidità viene equiparato ad un qualsiasi altro trattamento pensionistico. Infatti, a differenza della pensione di invalidità civile o dell’indennità di accompagnamento concorre alla formazione di reddito.
È bene tenere presente un importante passaggio, per comprendere ancora meglio le differenze con le altre prestazioni: l’assegno ordinario di invalidità è un trattamento previdenziale, proprio perché è subordinato al versamento dei contributi.
Quindi, al momento di presentazione della dichiarazione dei redditi deve essere anche dichiarato e preso in considerazione ai fini Isee.
L’Isee è un documento che attesta la situazione reddituale e patrimoniale di un nucleo familiare, considerando tutte le voci di ricchezza.
Si tratta di un documento imprescindibile per accedere a determinati sgravi fiscali, bonus, agevolazioni e molte misure di sostegno al reddito, nel rispetto delle soglie stabilite. Il valore dell’indicatore viene certificato dall’Inps e l’attestazione deve essere aggiornata ogni anno.
È molto importante tenere in considerazione che l’Isee tiene conto della condizione patrimoniale complessiva di un nucleo familiare e non solo di quella del richiedente.
Fatta questa premessa generale, torniamo al punto. Per quanto riguarda le prestazioni economiche ricevute a titolo di invalidità e di accompagnamento, è molto importante considerare che non fanno reddito ai fini Isee.
Si tratta, infatti, di indennità erogate in ragione della disabilità di un soggetto e non determinano una migliore situazione economica del disabile. Lo scopo di queste misure è solo di natura assistenziale e mirano a colmare lo svantaggio del soggetto beneficiario.
Quindi, nel calcolo dell’Isee sono esclusi i trattamenti erogati in ragione di una condizione di disabilità.
Tuttavia, a differenza delle altre prestazioni assistenziali, come abbiamo spiegato, l’assegno ordinario di invalidità concorre alla formazione di reddito e deve essere tenuto in considerazione nel calcolo dell’Isee.